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Il giorno che segue la chiusura di una sessione di calciomercato di norma è quello in cui si tirano le somme di quanto avvenuto nel lungo mese di trattative. Da questa consuetudine non è esente il ds spallino Davide Vagnati, che nel pomeriggio di martedì ha voluto raccontare come sono andate le cose nelle oltre otto ore di permanenza all’ATA Hotel Executive di Milano. Come è noto, la trattativa più estenuante di giornata – o forse l’unica concretamente intrapresa – ha riguardato Giordano Fioretti. Vagnati ha sostanzialmente confermato quanto già si sapeva: ossia che già nella scorsa settimana la Salernitana aveva chiesto informazioni sul giocatore e si era sentita rispondere picche, a meno che sul piatto non venissero messi dei contanti.

“Lunedì – ha detto il ds biancazzurro – ho incontrato la Salernitana e il procuratore di Giordano, oltre che sentirmi col ragazzo. C’è stata una discussione e ho ribadito che la SPAL valutava il giocatore una certa cifra. L’affare sembrava fattibile, ma poi la Salernitana non ha dato seguito a quanto detto e non se ne è fatto nulla”. Alcune testate giornalistiche campane nella giornata di ieri avevano riportato una richiesta di 70mila euro per il giocatore. Cifra che Vagnati ha bollato come non esatta, facendo tuttavia capire che non si era poi così lontani. “Su Giordano c’erano anche gli interessamenti di Matera, Casertana e un altro paio di società, – ha confermato Vagnati – ma sia lui sia il procuratore sono stati chiari: il giocatore avrebbe lasciato la SPAL solo per la Salernitana. Lui stesso al telefono mi ha detto di essere felice a Ferrara, ma che a fronte di un’offerta come quella che ha ricevuto era dovere prenderla in considerazione”. In effetti si è parlato di triennale a cifre allettanti, oltre alla prospettiva di giocarsi la promozione in serie B con la maglia granata. Argomenti che per un calciatore di trent’anni non possono essere secondari: “Giordano è stato corretto con la società – ha rimarcato Vagnati – e questo ci ha permesso di gestire la situazione a differenza di quanto avvenuto in estate con un altro tesserato (chiaro il riferimento a Miglietta, ndr). Abbiamo apprezzato la sua sincerità e il fatto che oggi ci metta la faccia in prima persona conferma la sua serietà”.

Eh sì, perché nell’ufficio di via Copparo adibito a sala stampa è passato anche lo stesso Fioretti. Che ha spiegato la sua versione dei fatti: “Non ho molto da aggiungere a quanto detto dal direttore. L’interessamento per me c’è stato e da subito ho fatto presente che, se la società riteneva opportuno cedermi, sarei andato solo alla Salernitana. La SPAL ha sempre dimostrato di tenere a me, e mi sarei mosso solo se la società fosse riuscita a fare un profitto con la mia cessione. Per questo sono felice di essere rimasto qui, perché non ho mai chiesto di andare via. Però, quando ti cerca una squadra così importante ci sta di prenderla in considerazione. Soprattutto perché questo significa che il mio nome è tenuto in considerazione, nonostante io non stia rendendo come l’anno scorso a Catanzaro. Questo mi stimola a dare il meglio qui, perché ho dimostrato solo il cinquanta percento del mio valore”. La prestazione opaca di domenica scorsa contro il Gubbio ad alcuni osservatori era sembrata legata alle voci di mercato. Circostanza smentita da Fioretti: “Credo che un altro giocatore, nella mia posizione, non avrebbe giocato. Ma io non avevo certo intenzione di mancare di rispetto alla SPAL o di fare qualche casino. Ho solo pensato a fare il mio dovere perché sono un tesserato della SPAL e devo dimostrare la mia importanza per la squadra. Poi una prestazione storta ci può stare, anche se non credo di essere andato male”. Il contratto di Fioretti con la SPAL scade il 30 giugno 2015, ma entro il 30 marzo la società biancazzurra può far valere l’opzione che lo estenderebbe di un altro anno: “Sta a me meritarmi l’eventuale rinnovo, poi starà alla dirigenza prendere una decisione”.



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