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Chi sosteneva che tornare con un punto da Teramo fosse una gran conquista probabilmente si aspettava una partita diversa con i padroni di casa che, anche alla luce dei risultati dagli altri campi, rendevano giustizia al loro soprannome facendo il Diavolo a quattro nei confronti di una SPAL partita con lo sfavore del pronostico. Quattro, invece, sono state (se così si possono chiamare) le azioni da gol complessive delle due squadre nel primo tempo.

I biancazzurri sono scesi in campo con più paura che coraggio, tanto che anche dai giocatori più esperti come Gasparetto e soprattutto Cottafava sono fioccati errori grossolani che, se fossero stati sfruttati dai teramani, avrebbero sicuramente inciso sull’andamento della gara. Per trovare il primo acuto della partita bisogna mandare avanti il cronometro fino al minuto venti nel quale Di Quinzio, il migliore tra i suoi nella prima frazione, pennella al centro per uno statico Zigoni, la ribattuta della difesa locale spedisce la palla sui piedi di Nava che al volo da venticinque metri prova la botta: tentativo apprezzabile ma l’esito non è di quelli sperati. Il Diavolo fatica a trovare spazi, anche perché gli estensi spesso e volentieri difendono con tutti gli effettivi messi in campo da mister Semplici: in questo modo la partita vivacchia su ritmi bassi e le uniche emozioni sono figlie di ripartenze. In una di queste, al 23′, una lodevole triangolazione tra Gentile e Rovini, porta quest’ultimo alla botta di sinistro: Tonti, in due tempi, neutralizza le speranze del numero undici spallino. Dieci minuti più tardi a provarci da fuori area è Di Quinzio, ma il tiro non riesce ad impensierire più di tanto l’estremo difensore locale. Per vedere la prima azione pericolosa di marca biancorossa bisogna aspettare fino al minuto 42 quando Di Matteo, dopo essere scattato sulla fascia, mette in mezzo pescando Di Paolantonio che di piatto spedisce di poco alto sopra la traversa. Prima di rientrare negli spogliatoi per la sosta, Gasparetto e Cottafava non si capiscono e vanno entrambi sullo stesso pallone: l’incomprensione favorisce Donnarumma che, per fortuna degli spallini, si decentra lasciando partire un tiro tutt’altro che pericoloso per Menegatti.

Nella ripresa il Teramo scende in campo con più determinazione, mettendo al centro una gran quantità di palloni soprattutto con Scipioni sulla propria corsia destra. Nonostante questo, a rendersi pericolosi per primi sono ancora gli spallini con Gentile che, dopo aver raccolto la respinta della difesa locale su calcio d’angolo, prova la botta da fuori area senza però trovare lo specchio della porta. Al 69′ una bella azione di marca teramana: Scipioni scarta il diretto avversario e mette in mezzo per Lapadula. Il più bravo di tutti però è l’estremo difensore spallino Menegatti che toglie letteralmente la palla dalla testa dell’attaccante abruzzese. Sul cambio di fronte la SPAL ha una clamorosa occasione per sbloccare la gara: Caidi e Tonti pasticciano con la palla agevolando di fatto l’accorrente Zigoni che, a portiere battuto, avrebbe l’occasione di insaccare. Il tiro con il piattone del piede però è troppo debole e Perrotta salva sulla linea. La SPAL ci crede ma tre minuti più tardi Di Quinzio atterra Amadio nella propria area dopo aver sbagliato il controllo della sfera: per l’arbitro Colarossi di Roma è rigore. Dal dischetto Donnarumma spiazza Menegatti e manda in festa i propri tifosi. La sconfitta sarebbe decisamente penalizzante per gli spallini che, come spesso accaduto nell’arco di questo campionato dopo l’arrivo di Semplici, faticano a raccogliere punti nonostante partite giocate più che dignitosamente. Il ”Bonolis” di Teramo è in festa e carica i propri giocatori: forse spinto dall’adrenalina o forse solamente dalla foga agonistica Lapadula, nel tentativo di scaricare Silvestri, abbatte un guardalinee che, dopo sei minuti di accertamenti, si rialza e prosegue la gara con una vistosa fasciatura al polpaccio. La SPAL prova il tutto per tutto e, in pieno recupero, sfrutta al massimo un lancio lungo di breviana memoria: Fioretti tocca per Finotto che, in mezzo all’area viene atterrato dal neo entrato Masullo. Il rigore è netto, dagli undici metri Fioretti spiazza Tonti gelando il ”Bonolis”. La SPAL torna con un meritatissimo punto da Teramo che, per il morale, ne vale quasi tre. Il campionato è ancora lungo, la classifica invece è molto corta. Calendario alla mano, la salvezza dovrà essere guadagnata tra le storiche mura del Paolo Mazza.

Teramo-SPAL 1-1 (0-0)

Teramo (352): Tonti; Caidi, Speranza, Perrotta; Scipioni, Amadio, Cenciarelli, Di Paolantonio (dal 21′ s.t. Petrella), Di Matteo (dal 41′ s.t. Masullo); Lapadula, Donnarumma (dal 45′ s.t. Milicevic). A disp.: Narduzzo, Diakite, Brugaletta, Bucchi. All.: Vivarini.

SPAL (352): Menegatti; Gasparetto, Cottafava, Silvestri; Lazzari (dal 28′ s.t. Togni), Gentile, Capece, Di Quinzio, Nava (dal 41′ s.t. Fioretti); Rovini (dal 21′ s.t. Finotto), Zigoni. A disp.: Ranieri, Aldrovandi, Gerbaudo, Giani. All.: Semplici.

Arbitro: Colarossi di Roma 2 (ass.ti: Guglielmi e Colizzi).
RETI: 27′ s.t. rig. Donnarumma (T), 46′ s.t. rig. Fioretti (S).
AMMONITI: Rovini (S), Silvestri (S), Tonti (T).
NOTE: giornata soleggiata, terreno sintetico. Angoli: 5-1. Recuperi: 1′ p.t. e 6′ s.t.



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