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Tre vittorie consecutive, sei partite senza perdere, quattro partite con la porta inviolata, Zigoni a segno per tre domeniche di fila. Sì, questa SPAL senza dubbio merita di prendere parte ai playoff. Beh, in realtà no, però sarebbe bello poter dire così. Non c’è da sorprendersi se dopo la rotonda vittoria contro la Pro Piacenza più di qualche tifoso, sul web e fuori, ha iniziato a chiedersi se non sia possibile assistere a una storica rimonta in grado di condurre i biancazzurri agli spareggi. Segno di estremo ottimismo o di follia? Magari nessuna delle due, si direbbe semplice voglia di grandezza dopo anni di notevoli delusioni. E pensare che neanche un mese fa si guardava con estrema apprensione il risicato margine di vantaggio sulla zona playout.

Purtroppo, anche muniti di tutto l’entusiasmo possibile, bisogna fare i conti con la dura realtà dei numeri: per vedere la SPAL ai playoff servirebbe un miracolo o qualcosa di molto simile. Il terzo posto, ultimo disponibile per giocarsi almeno una possibilità, dista dieci punti ed è occupato dalla Reggiana, che peraltro ha anche una partita da recuperare. E’ vero che in mezzo c’è lo scontro diretto (all’ultima giornata), ma è anche vero che sul tavolo sono rimasti solo 21 punti e davanti alla SPAL ci sono altre quattro squadre. Remota anche la possibilità di essere una delle migliori quarte: i due posti disponibili andranno quasi certamente a squadre dei gironi A e C, in cui si viaggia a quote notevolmente più alte (rispettivamente 58 nel caso del Bassano e 56 in quello della Juve Stabia).

Il raggiungimento dei playoff peraltro è l’unica condizione – almeno per quanto è stato dato a sapere – che permetterebbe a Leonardo Semplici di veder rinnovato automaticamente il suo contratto che scade a giugno 2015. Il mese e mezzo che manca da qui alla fine della stagione diventerà quindi decisivo per determinare il suo futuro professionale. “Sono discorsi prematuri”, ha detto il tecnico prima e dopo la partita contro la Pro Piacenza. La proprietà invece sembrerebbe orientata a dare una possibilità all’allenatore fiorentino, soprattutto per evitare un’altra ricostruzione da zero durante l’estate. Anche parlare di conferme o addii sul fronte dei giocatori rischia di essere abbastanza prematuro. Nonostante tra i giocatori in scadenza di contratto ci siano anche elementi importanti, la società vuole aspettare prima di affrontare il discorso degli eventuali rinnovi. Ad oggi i biancazzurri certi di essere al raduno del prossimo luglio sono solo nove. Si tratta di Giani (scadenza 2016), Cottafava (2016), Rosina (2017), Lazzari (2017), Gasparetto (2017), Di Quinzio (2016), Gentile (2016), Bellemo (2016), Finotto (2017).

A fronte di tutto ciò, è bene godersi questo finale di stagione coltivando aspettative realistiche. Qualche esempio? Sperare che la squadra continui a giocare bene. Sperare che il pubblico – in continuo ribasso – torni a far salire l’affluenza del Paolo Mazza nelle tre partite casalinghe che restano. Sperare che la SPAL faccia bella figura in stadi storici come il Del Conero o l’Arena Garibaldi. Sperare di arrivare almeno tra le prime otto, per partecipare alla Coppa Italia delle grandi. Sperare che i biancazzurri riescano a vendicare la sconfitta casalinga con la Reggiana restituendo il favore al Mapei Stadium. Magari non sarebbe la vittoria che vale i playoff, ma anche solo negarli agli avversari… va beh, avete già capito. Ci si accontenterebbe di un mal comune mezzo gaudio, in attesa di ricominciare a sognare in estate. Tanto costa niente, no?



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