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La designazione dell’arbitro Giua della sezione di Pisa per la partita di domenica tra SPAL e Maceratese sta creando un notevole chiacchiericcio in rete tra i tifosi spallini. Come la notizia ha iniziato a girare, apriti cielo, è iniziata la tradizionale pioggia di invettive contro la Lega Pro e i presunti complotti messi in piedi per favorire la rimonta del Pisa in campionato.

Tutto questo però è abbastanza ridicolo. Basterebbe infatti approfondire un pochino il profilo dell’arbitro in questione per scoprire che il ventottenne Giua non è esattamente nato con la sciarpa nerazzurra al collo, bensì proviene da Calangianus, provincia di Olbia-Tempio, Sardegna. Giua ha iniziato ad arbitrare quattordicenne dalle parti di casa, prima di trasferirsi a Pisa per studiare ingegneria gestionale alla locale università e proseguire parallelamente la sua carriera nel settore arbitrale. Tra l’altro il fischietto sardo è fresco di laurea, come messo in evidenza dal sito ufficiale della sezione AIA di Pisa.

Oltre a questo, il signor Giua può essere considerato uno degli arbitri-talismano della SPAL, visto che in stagione ha arbitrato i biancazzurri in tre occasioni e in tutte e tre la SPAL è uscita con una vittoria. E’ successo in SPAL-Rende di Coppa Italia (2 agosto 2015, risultato 1-0); Savona-SPAL di campionato (15 novembre 2015, risultato 0-3) e Santarcangelo SPAL di Coppa Italia di Lega Pro (17 febbraio 2016, risultato 0-5).

I critici meno categorici sulla designazione fanno comunque notare l’inopportunità di affidare una partita così delicata a un arbitro che in qualunque caso, dovesse commettere errori, finirebbe con l’essere additato dai tifosi di una sponda o di un’altra. Per dire, fosse stato designato un arbitro di Milano, le chiacchiere sarebbero state a zero fin da subito. Innegabile, ma bisogna tenere conto di un aspetto non secondario: gli arbitri, se vogliono fare carriera, devono dimostrare di poter sopportare anche questo genere di pressioni. E più in generale puntano a dirigere i big match anziché ad evitarli. “L’arbitro con un po’ di ambizione – ci ha detto un affiliato AIA che intende rimanere anonimo – vuole sempre arbitrare la Juve, il Milan o qualunque altra grande squadra, perché sono quelle le partite che danno prestigio. Non guardano a queste cose, accettano le designazioni scelte per loro e basta. Capita anche in serie A che arbitri toscani di Livorno o Pistoia arbitrino la Fiorentina, ma non mi pare si faccia questa polemica ogni volta”.

Peraltro, se la classe arbitrale fosse così marcia come presuppone la teoria del complotto, davvero le eminenze grigie si esporrebbero al punto da designare un “vistoso” arbitro della sezione di Pisa per danneggiare la SPAL? Non sarebbe molto più intelligente istruire un direttore di gara di qualunque altra città per non destare anche il minimo sospetto? Ulteriore nota a margine: da giorni a Pisa non si parla d’altro che del gol annullato sabato a Rimini. Se la terna guidata dal signor Guccini di Albano Laziale l’avesse convalidato, il Pisa sarebbe a meno cinque dalla SPAL. Invece mantiene sette punti di ritardo a nove giornate dal termine. Se questo complotto è in atto, si direbbe che stia funzionando proprio male.

In sostanza, sarebbe bene cercare di rilassarsi un attimo e smetterla di vedere fantasmi ovunque. SPAL e Maceratese si affrontino al meglio delle loro possibilità e il signor Giua fischi in base alle sue capacità, cercando di godersi la partita come farebbe un qualunque arbitro giovane, motivato e ambizioso. Avvelenare il clima a cinque giorni dalla partita è il miglior modo per rovinarsela.



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