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Porte scorrevoli. C’è un’idea di destino nel titolo del libro che Girolamo “Mino” Bizzarri ha scritto insieme a Fabio Di Giulio e presentato venerdì pomeriggio alla Sala della Musica. Un destino che è sempre un misto della fortuna e delle nostre scelte, come in effetti è stato per la vita e la carriera di Mino, indimenticato bomber biancazzurro dell’epoca Donigaglia, ex giocatore di Cesena, Modena, Ravenna, Brescia tra le altre, ora allenatore in una scuola calcio nella sua Roseto degli Abruzzi. Una vita che ha visto continuamente porte aprirsi e chiudersi, con Mino capace di riaprirle ogni volta (col sinistro, come ha ricordato giustamente l’assessore Simone Merli).

Una porta che si chiuse a Verona nello spareggio col Como, il 19 giugno del 1994, con i dodicimila spallini che avevano già assaporato la B, rimasti delusi per quella sconfitta che sapeva più che mai di ingiustizia, e non solo per il gol annullato a Zamuner e per i futuri scandali che coinvolsero l’arbitro di quella gara. Una partita che doveva coronare la cavalcata stagionale della SPAL e che invece segnò il destino negativo dei biancazzurri nei successivi vent’anni. Una partita che Mino – e non solo lui – ancora non riesce a dimenticare, e che condizionò la stagione successiva, l’ultima in biancazzurro, in cui lui continuò a segnare, ma la SPAL non riuscì a raggiungere nemmeno i play-off. Dopo la rottura con Donigaglia, che volle cedere il bomber per fare cassa, ancora una volta un destino particolare portò Bizzarri a Cesena alla corte di Marco Tardelli, che due anni prima era allenatore del Como proprio nello spareggio di Verona. Una porta che tornò ad aprirsi quando Giuseppe Campione sembrò dal cielo prendere per mano Bizzarri e tutta la squadra, che pareva inebetita nel clima surreale del match con lo Spezia, dopo l’incidente stradale che tolse la vita a Campione il mercoledì precedente, con Antonio Soda ancora in coma. Bizzarri segnò tre reti, lui che era il compagno di camera proprio di Campione e di Soda.

Per capire l’importanza della SPAL per Mino, basterebbe forse la copertina del libro, con quella foto che lo ritrae seduto sul prato del “Mazza” con la maglia che più si è sentito addosso, nel suo girovagare per l’Italia, la maglia biancazzurra. Non era scontato scegliere quella foto, con quella maglia, per uno come lui che ha fatto tante stagioni in B e ha avuto la gioia di segnare anche in A, proprio con le rondinelle del Brescia, mentre alla SPAL ha giocato solo in C e non ha vinto nulla. Eppure, ciò che si creò in quelle due stagioni a Ferrara, tra 1993 e 1995, dove Mino segnò 43 reti in una sessantina di incontri, è qualcosa di unico. Un legame che ha coinvolto tutti, come ricorda Giorgio Ferroni, avvocato e moderatore dell’incontro, che sintetizza così ciò che si era creato tra Ferrara e il suo bomber, in poco tempo e molti gol: “Avevo quindici anni e a scuola leggevamo i Promessi sposi. A un certo punto c’è un passo dove si parla dei cavalli bizzarri. Quando siamo arrivati a leggerlo ci siamo messi tutti a ridere, nessuno ci capiva più nulla e la professoressa ha dovuto sospendere la lezione”.

Non fu un rapporto semplice, iniziato con diffidenza, che Mino riuscì a vincere sul campo. E sul campo si consumò lo strappo più doloroso, dopo quello di Verona, quando in un’amichevole col Cesena fu proprio il bomber a rivolgersi alla Curva Ovest con un dito medio, in risposta a innumerevoli insulti che gli piovevano dagli spalti, probabilmente per quello che Ferrara aveva vissuto come un tradimento inaspettato, dal suo amore più grande. L’episodio fu chiarito negli anni e di Mino rimane solo il ricordo più bello, l’affetto inestinguibile per chi ha fatto godere così tanto i tifosi della SPAL.

Il libro racconta tutta una vita di porte che si aprono e si chiudono e si riaprono. Bizzarri che arriva finalmente dove meritava, in serie A, a trent’anni, e subito si infortuna, rottura dei legamenti. Mesi di lavoro duro per recuperare, torna e fa in tempo a segnare il gol del pareggio al Milan e una doppietta al Parma. Mino coinvolto nel calcio scommesse, a Pistoia, costretto a due mesi di stop in attesa di giudizio e poi subito assolto. Un destino, un bomber e le sue scelte. Il rapporto con una città, con una tifoseria, con una maglia. Di tutto questo parla “Porte scorrevoli” (Artemia Edizioni, 2016). Di tutto questo e di una vita, quella di bomber Bizzarri, in cui la SPAL non è solo un capitolo.



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