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Mirco Antenucci è ufficialmente un giocatore della SPAL e il popolo biancazzuro adesso può sognare. Il bomber di Termoli, classe 1984, ex (tra le altre) di Leeds, Ternana, Spezia e Catania ha firmato un biennale (con un’opzione per il terzo) con la società ferrarese. Ed è stato presentato in pompa magna quest’oggi nel tardo pomeriggio di mercoledì nella Sala dei Comuni del Castello Estense, dove ad attenderlo c’era una cinquantina di tifosi.

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“Grazie davvero di essere venuti in così tanti, – dice un visibilmente sorpreso Antenucci – non mi sarei mai e poi mai aspettato un’accoglienza del genere: è da parecchio che gioco, ma una cosa simile non mi è mai capitata. Il presidente Mattioli mi aveva anticipato che avremmo fatto la presentazione in una delle location più belle di Ferrara, ma una cosa del genere non me la sarei mai immaginata. Questo fa capire quanto i tifosi tengano alla squadra e alla società e questo è un bene perché un giocatore è stimolato a dare tutto se stesso per non deludere”. Bagno di folla che ha entusiasmato e non poco il neo-acquisto della SPAL, che però ha voluto ringraziare anche chi ha reso possibile tutto ciò: “Mi preme ringraziare il direttore Vagnati che ha imbastito questa trattativa, il presidente che mi ha chiamato mentre stavo per dire sì ad un’altra squadra e mi ha fatto cambiare idea e il mister che mi ha fortemente voluto a far parte di questo progetto. Attraverso le loro parole ho percepito sensazioni positive che alla fine mi hanno fatto fare questa scelta. Sono contento di essere venuto in una piazza importante che da tanto tempo non militava in Serie B. Speriamo di disputare un bel campionato e di divertirci, tutti assieme”.

E’ risaputo che la SPAL nel corso di questo piccolo scampo di mercato estivo non sia stata l’unica a fare la corte ad Antenucci, ma il bomber molisano quando si è trattato di decidere su che contratto mettere la firma non ha avuto dubbi: “Il direttore ed io siamo stati in assiduo contatto per almeno un mesetto, anche se nel mentre mi arrivavano altre proposte dall’Italia e dall’Inghilterra. Poi ho deciso: solamente basandomi sulle mie sensazioni, senza andare troppo per il sottile. Quando percepisco nell’aria vibrazioni positive mi butto e faccio la scelta”.

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Mirco finisce di presentarsi spiegando le sue caratteristiche in campo, ma non vuole entrare ancora nei dettagli dei dettami tattici: “Per ora ho solamente conosciuto il mister, senza parlare di tattica. E’ presto, ne parleremo dal ritiro in poi. Comunque, Semplici gioca prevalentemente con il 3-5-2, quindi, penso proprio che sia indifferente. Io gioco dove l’allenatore decide di mettermi. In carriera ho fatto sia la prima che la seconda punta; con il tempo ho accorciato il mio raggio d’azione stando più nei pressi della porta avversaria, ma ciò non vuol dire che sono quel tipo di attaccante che fa reparto da solo, dando magari le spalle al portiere. Non ho alcuna intenzione di entrare in uno spogliatoio come quello della SPAL, che ha dominato il campionato di Lega Pro l’anno scorso, dettando le mie condizioni. Anzi, lo farò entrando in punta di piedi e con grande rispetto”.

Antenucci arriva a Ferrara dopo due anni trascorsi a Leeds, in Championship. Campionato che quasi tutti dipingono come più difficile della Serie B nostrana. Sarà vero? “E’ più difficile perché giochi in squadre allenate da tecnici meno preparati rispetto a quelli italiani: l’aspetto tattico è curato decisamente poco, il che implica che un giocatore scenda in campo sapendo meno cose. Quindi, fanno la differenza le qualità individuali e non quelle collettive. Di conseguenza il campionato fisico, ripartenza da una parte e dall’altra. Meno tattica, meno attenzione sul piano alimentare. Io, comunque, sono stato bene, così come la mia famiglia: allo stadio, con ventimila che ti guardano, si respira un’atmosfera unica”.



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