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L’ombra dell’inchiesta sul calcioscommesse che a maggio scorso ha sconvolto l’Avellino finisce col coinvolgere indirettamente anche la SPAL: il nome di Mariano Arini, da poco diventato un giocatore biancazzurro, è infatti nella lista delle persone che giovedì 28 luglio dovranno essere a Roma per fornire la propria testimonianza al procuratore federale Stefano Palazzi.

Intendiamoci: Arini, come tutti gli altri menzionati nel comunicato della FIGC, non è accusato di alcunché ed è chiamato solo a fornire la propria versione sui fatti che sono già oggetto di inchiesta da parte della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Le audizioni sono quindi delle formalità di rito per l’indagine condotta da Palazzi e dal suo pool. Arini lascerà per un giorno il ritiro di Auronzo di Cadore allo scopo di sbrigare questa incombenza, accompagnato dal suo legale.

Altri ex tesserati dell’Avellino come Millesi (l’accusato principale), Seculin, Pisacane, Pini, Castaldo, Peccarisi e Biancolino sono già stati ascoltati dalla procura e giovedì sarà il turno, oltre che per Arini, di D’Angelo, Soncin e dell’attuale allenatore del Cagliari Rastelli. Secondo alcune indiscrezioni pubblicate da “La Gazzetta dello Sport” e successivamente rilanciate da colleghi della stampa irpina, ad Arini sarebbe stato proposto di prendere parte alle combine del 2014 oggetto dell’inchiesta, ma il centrocampista avrebbe seccamente rifiutato, avvertendo l’Avellino delle intenzioni del compagno Millesi. Spetterà agli inquirenti capire quanto ci sia di vero in tutta la storia.



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