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La carriera di Cristiano Del Grosso parla da sé: dal 2005 in serie A, con oltre duecento presenze e anche qualche gol, e tanti grandi allenatori che hanno puntato su di lui, a partire da quel Marco Giampaolo, ora alla guida della Sampdoria, vero e proprio mentore in serie C a Giulianova e nella massima serie ad Ascoli, Cagliari e Siena. Eppure, l’arrivo alla SPAL del laterale sinistro proveniente dal Bari (via Atalanta) è stato accolto con un certo scetticismo, almeno da una parte della tifoseria, a causa di certe voci sul suo conto che hanno nulla a che fare con le sue qualità tecniche.

È per questo che il ds Davide Vagnati ha aperto la conferenza stampa di presentazione del suo ultimo colpo di mercato alludendo direttamente a quelle voci, per spazzare via ogni dubbio sull’integrità fisica e morale del giocatore: “Mi vedete sorridente perché sono orgoglioso di avere portato alla SPAL un giocatore dello spessore di Cristiano. L’altra sera ci siamo visti a mezzanotte, è venuto da Bergamo a Milano, mi ha guardato con gli occhi avvelenati e mi ha detto: ‘Se non mi prendi perché sono scarso, va bene, se non mi prendi per quello che si dice su di me non lo accetto'”. Il discorso del direttore vira immediatamente sull’incidente d’auto che ha costretto Del Grosso lontano dai campi da gioco negli ultimi mesi: “Ha fatto un incidente lo scorso dicembre mentre stava andando dalla sua famiglia, ha fatto una cazzata perché era al telefonino e gli è caduto mentre guidava. Fisicamente sta benissimo, a Bari era a disposizione, ma dopo l’incidente è stato messo fuori lista per via dell’incertezza sui tempi di recupero”.

Lo stesso Del Grosso ha preso la parola sull’argomento, proseguendo il discorso del direttore: “La cosa che mi è dispiaciuta di più sono le dicerie, le malelingue, che non ho mai sopportato in vita mia. Non ho mai voluto parlare in questi mesi, ho pensato solo a recuperare. Ma non transigo che si metta in discussione la mia professionalità per un episodio. Non avrei fatto dieci anni in serie A se non fossi un professionista serio”. Sull’episodio dell’incidente, il nuovo acquisto biancazzurro ha detto la sua: “Ero stato a cena fuori, a Milano. Erano le ore piccole, è vero. Magari avevo anche bevuto un pochino di più. Ma non sono queste le cose che possono mettere a rischio la professionalità di un giocatore. Si chiama incidente perché può capitare, a me come a chiunque altro. Vorrei parlare di calcio giocato e non di calcio chiacchierato”.

La forte determinazione del neoacquisto spallino, in effetti, si leggeva tanto nel suo tono di voce quanto nello sguardo, lo stesso che ha convinto Vagnati a ingaggiare il terzino come puntello finale del suo mercato. Un nome, quello di Del Grosso, già accostato a giugno alla SPAL, ma la trattativa vera e propria è recente e avvenuta in tempi record: “Cristiano è un giocatore di serie A, chiunque segua il calcio lo conosce. A inizio mercato non era una nostra priorità e comunque nei primi giorni del mercato non potevamo prendere un giocatore col suo profilo. Negli ultimi giorni invece contano non tanto i soldi, ma l’avere posto in lista. E noi ce l’avevamo”. La volontà di Del Grosso di giocare a Ferrara, poi, è stata fondamentale, come affermato dallo stesso giocatore: “Ho visto la voglia di questa società di prendermi, ho visto la voglia di calcio di questa città, che coincide con la mia voglia di riscatto. Il primo interessamento c’è stato qualche giorno fa e ieri abbiamo definito le cose perché volevo solo questa destinazione”. Non a caso, il neo-biancazzurro ha voluto subito raggiungere i compagni, nella giornata di mercoledì, e sarà disponibile già per la partita di domenica col Vicenza: “Ho voluto anticipare il mio viaggio per mettermi subito a disposizione. La partita mi manca, a Bergamo non ho potuto giocare, ma da quando ho ripreso dopo l’incidente non mi sono mai fermato. Mi valuteranno, il mister vedrà come sto. Io sono a disposizione per un minuto come per novanta”.
Dopo l’incidente, a causa del quale ha riportato fra l’altro, frattura del setto nasale e di due costole, oltre a svariate cicatrici, Del Grosso si è sottoposto a una lunga riabilitazione: “Ho scelto l’Isokonetic di Bologna per avere delle cure d’eccellenza e ringrazio il dottor Nanni che il 7 gennaio mi disse: ‘Tu ad aprile starai in campo’. E infatti il 28 aprile ero in campo. Ho fatto un mese in ospedale e un mese di riabilitazione, poi ho ricominciato a mettere su massa, il recupero è stato veloce e anche duro. Sarei potuto tornare anche prima, ma il Bari mi aveva messo fuori lista per i playoff”.

L’altro dubbio che in questi giorni è serpeggiato sull’ultimo arrivato in casa SPAL riguarda la sua collocazione in campo, con già due esterni sinistri in rosa, Mora e Beghetto, a cui si aggiunge ora un terzo concorrente, per un posto solo, almeno nel 352. Ci si è chiesti se si sia trattato di una bocciatura dei giocatori che hanno occupato finora quel ruolo. Anche su questo Vagnati si è mostrato deciso: “Se volessimo bocciare qualcuno dopo una partita saremmo dei pazzi. L’obiettivo era migliorarci e Cristiano è un profilo che non avevamo nel nostro roster: primo perché può fare il terzino a 4, cosa che Mora non fa, secondo perché ci dà qualcosa in più non solo sul campo ma riguardo all’esperienza, al rapporto con i compagni, alla leadership. Parlando con il presidente noi abbiamo nella testa una cosa sola: salvare questa categoria. Cristiano è la persona giusta per aiutarci a raggiungere questo obiettivo”.

Terzino sinistro in una difesa a quattro, dunque, anche mezzala sinistra all’occorrenza, mentre se Semplici deciderà di continuare sulla strada del 352, Del Grosso potrà giocare esterno sinistro, come ha già fatto in palcoscenici importanti: “L’ho fatto a Siena sia con Cosmi sia con Sannino e anche a Bergamo qualche volta con Colantuono”. Un ruolo, quello di laterale, che necessita di tanta corsa e di una condizione fisica impeccabile: “Basta lavorare e la tenuta fisica migliora sempre”. L’ambientamento non sarà un problema, vista la personalità del giocatore, che oltretutto conosce già alcuni dei biancazzurri: “Ho giocato con Mirko (Antenucci, ndr) a Giulianova, lo vedevo già dalle giovanili. Conosco anche Schiattarella e Cremonesi, incontrati come avversari. Ho guardato la SPAL col Benevento: ha fatto un primo tempo incredibile, poi c’è stata la beffa del rigore. Ho visto una qualità del gioco notevole, imporsi così fuori casa in B non è facile. Ho incontrato ieri i ragazzi e sono carichi per fare bene”. Ultima curiosità: Del Grosso ha scelto la maglia numero 24, giorno del suo compleanno (nel mese di marzo).



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