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La Procura Federale della FIGC ci è andata giù pesante con Mariano Arini e tutti gli altri tesserati ex-Avellino deferiti il dicembre scorso: il pm ha infatti chiesto sei mesi di squalifica e trentamila euro di ammenda per il centrocampista in forza alla SPAL, colpevole secondo il magistrato di aver violato il dovere di informare la procura federale di quanto avvenuto ad Avellino nella stagione 2013-2014.

I fatti a cui viene fatto riferimento risalgono a quattro stagioni fa, quando Arini militava appunto nel club irpino in serie B. Il tutto è partito da un’inchiesta della Procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli, riguardante un presunto giro di calcioscommesse. Ad Arini, sentito lo scorso luglio 2016 in procura federale Figc, è contestata la violazione dell’articolo 7 del Codice di Giustizia sportiva, “per aver violato il dovere di informare senza indugio la Procura Federale omettendo di denunciare i fatti integranti illecito sportivo, riguardanti la gara Modena-Avellino del 17.05.2014“.

Nel procedimento sono coinvolti anche il presidente dell’Avellino Walter Taccone e svariati calciatori tra cui Raffaele Biancolino (ritirato), Fabio Pisacane (oggi al Cagliari), Luigi Castaldo (tuttora all’Avellino), Maurizio Peccarisi (ritirato), Francesco Millesi (Biancavilla, Eccellenza siciliana), Luca Pini (ritirato) e Armando Izzo (Genoa). La posizione degli ultimi tre è quella più delicata, perché a loro è contestato l’illecito sportivo. Nel deferimento si parla apertamente di associazione “al fine di commettere una serie di illeciti disciplinari, fra i quali illeciti sportivi […] operando con condotte finalizzate ad alterare il regolare svolgimento e il risultato di gare del campionato nazionale di Serie B con lo scopo di assicurarsi un vantaggio economico mediante percezione di somme di denaro da soggetto facenti parte di organizzazioni malavitose dedite alle scommesse sulle gare in questione. Programma perseguito con un assetto stabile e con una distribuzione di ruoli“. Per Izzo, Millesi e Pini è arrivata una durissima richiesta di sei anni di squalifica e 20 mila euro di ammenda, mentre per gli altri calciatori è stata chiesta la medesima condanna invocata per Arini. Ci sono potenziali guai anche per l’Avellino, a cui è contestata la responsabilità diretta: la richiesta per il club è di 7 punti di penalizzazione e 145 mila euro di ammenda, oltre a 9 mesi di inibizione e 45 euro di multa al presidente Taccone.

La SPAL ha fatto sapere di non voler fornire alcun commento ufficiale sugli sviluppi di questa vicenda. Di certo c’è che il procedimento potrebbe andare abbastanza per le lunghe, perché nel corso dell’udienza odierna il presidente del TFN Cesare Mastrocola ha accolto la richiesta formulata da alcuni degli avvocati difensori di rinviare al 7 aprile (ore 14) la prosecuzione del dibattimento. Questo per garantire il corretto esercizio del diritto di difesa, in quanto la documentazione proveniente dalla Procura di Napoli è stata depositata solo un giorno prima dei termini fissati, senza quindi ci fosse il tempo per un’esame approfondito.



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