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Complice l’assenza per squalifica di Costa, Cristiano Del Grosso è tornato titolare sabato a Carpi e non ha deluso le aspettative, contribuendo alla vittoria e sfiorando addirittura il gol: “Cerco di prendere l’esclusione come motivo di crescita. Dispiace giocare poco, però cerco sempre di dare il mio contributo quando vengo chiamato in causa e penso che questa sia la forza della nostra squadra, ovvero il fatto che tutti diamo sempre il massimo quando il mister ci schiera in campo. Ero anche convinto di segnare. Ho pensato: ‘Ecco, il tre a zero è fatto”, ma purtroppo non è andata così”. Si avvicina il big match di domenica contro il Frosinone, ma Del Grosso assicura che la pressione non si fa sentire più di tanto, il vincitore di domenica non sarà necessariamente quello del campionato: “La partita di domenica non sarà decisiva, il campionato non è finito, mancano ancora dieci partite, anzi dieci finali. Il momento per noi è molto positivo, fa piacere l’entusiasmo che si respira in città, ma non dobbiamo permetterci di fare calcoli. Pensiamo solo al campo come abbiamo sempre fatto. Noi adesso ci crediamo, vogliamo provare a vincere”.

I biancazzurri collezionano successi da mesi, al “Cabassi” è arrivato il dodicesimo risultato utile consecutivo, ma è vietato adagiarsi sugli allori: “Quando riguardiamo i video ci rendiamo conto degli errori che abbiamo commesso nelle partite precedenti. Io una gara perfetta da parte nostra ancora la devo vedere, però abbiamo tutti i mezzi necessari per crescere. Questa SPAL ha ampi margini di miglioramento, è necessaria come sempre la nostra disponibilità massima. Il Frosinone è squadra maschia, che può contare su uno zoccolo duro di giocatori esperti. Sarà necessario stare all’erta tutti i novanta minuti. A gennaio hanno fatto degli innesti forti, sono una squadra quadrata, tosta, dobbiamo alzare il livello di concentrazione al massimo per non essere puniti alla minima distrazione”.

Del Grosso ha continuato l’intervista parlando del rapporto con i compagni più giovani, in particolare l’ex spallino Beghetto e il nuovo arrivato Costa, con cui condivide lo stesso ruolo in campo: “Per me sono entrambi giocatori dalle grandi qualità tecniche, da parte mia ho fatto quello che hanno sempre fatto i più vecchi negli spogliatoio nei confronti dei più giovani, essere d’aiuto, soprattutto sotto l’aspetto psicologico e mentale. Poi anche io ne traggo giovamento, ho imparato ad essere più spregiudicato in fase offensiva”. Infine Del Grosso ha ricordato l’anno di cadetteria con il Siena, trovando alcune somiglianze con la sua prima stagione a Ferrara: “Vedo diverse analogie con quell’anno, soprattutto nei movimenti che ci chiedeva Conte che erano simili a quelli che vuole Semplici. Il nostro obiettivo era diverso, a Siena dovevamo vincere per forza, qui a Ferrara invece stiamo recitando un ruolo da protagonisti che nessuno si sarebbe mai immaginato a inizio stagione”.



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