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I tre quarti d’ora di udienza al Tribunale Federale Nazionale della FIGC non sembrano aver cambiato più di tanto le sorti del processo sportivo che vede coinvolto, tra gli altri, Mariano Arini. La procura federale ha confermato in pieno le richieste di pena formulate nell’udienza dello scorso 3 marzo. Per Arini rimane quindi la richiesta di 6 mesi di squalifica e 30mila euro di ammenda “per aver violato il dovere di informare senza indugio la Procura Federale omettendo di denunciare i fatti integranti illecito sportivo, riguardanti la gara Modena-Avellino del 17.05.2014“.

La sentenza di primo grado è attesa entro la metà della prossima settimana: nella migliore delle ipotesi potrebbe arrivare già lunedì, nella peggiore mercoledì o giovedì. Come evidenziato dai colleghi di Irpinianews.it, esiste anche la possibilità che l’intero procedimento venga invalidato. Spiega Claudio De Vito: “L’avvocato Chiacchio (legale dell’Avellino Calcio) insiste sull’eccezione preliminare-procedurale, vale a dire sulla perentorietà del termine di trenta giorni tra la chiusura delle indagini e la notifica dell’atto di deferimento. Perentorietà respinta dalla pronuncia del Collegio di Garanzia del Coni lo scorso 28 marzo (nell’ambito del processo “Dirty Soccer”), ma che Chiacchio ritiene attinente al processo sportivo in questione. Se la corte del primo grado presieduta da Cesare Mastrocola dovesse accogliere l’eccezione, l’intero processo sportivo salterebbe sulla base dell’improcedibilità dei deferimenti fatti scattare dalla Procura Federale lo scorso 16 dicembre”.

Per l’Avellino sono stati chiesti 7 punti di penalizzazione e 140mila euro di ammenda.



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