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Non deve essere proprio facilissimo passare nello spazio di mezza giornata dalla rigida temperatura di Keflavík, Islanda al tepore della primavera ferrarese, ma tant’è: se arriva una chiamata dal campionato italiano deve essere dura rifiutare. Così Hörður Vilhjálmsson, play-guardia, di ventotto anni ha sfilato la canotta del Keflavík dopo una gara 4 di playoff ed è salito su un aereo per raggiungere la Bondi Ferrara e darle una mano nelle ultime due partite della stagione. L’ingaggio del nazionale islandese si è reso necessario dopo il burrascoso addio di Terrence Roderick e anche in funzione delle condizioni non ottimali di un altro elemento chiave come Riccardo Cortese.

Selezionare, visionare e ingaggiare un giocatore nello spazio di pochi giorni non è stato facile, infatti il presidente della Pallacanestro Ferrara Fabio Bulgarelli ha voluto elogiare il ds Alessandro Pasi: “Non potevamo affrontare le ultime due partite senza tornare al completo sul fronte del roster e voglio fare i complimenti a Pasi perché non è stato assolutamente facile trovare un giocatore di qualità e che ci potesse garantire una certa esperienza. Il dovere di una società è quello di non lasciare nulla al caso. Sarebbe stato pericoloso giocare in sei sabato con un Cortese guarito, ma non al 100%. Vilhjalmsson e Roderick sono giocatori totalmente diversi, ma speriamo che il ragazzo possa adattarsi in fretta alla nostra realtà, anche perché i margini di tempo sono molto stretti e bisogna ottenere il massimo in tempi brevi”.

Da parte sua lo stesso ds Pasi ha evidenziato quanto sia rimasto colpito dalla disponibilità e della professionalità del giocatore: “Abbiamo lavorato tutti con grande impegno nelle ultime 72 ore per chiudere un ingaggio record, almeno sotto il profilo del tempo. Lo abbiamo visto, scelto, tesserato e sabato sarà in campo contro Verona. Vale la pena sottolineare come lui martedì sera abbia giocato una partita di playoff nel suo campionato e al mattino seguente abbia preso un aereo per essere qui. Non solo: abbiamo scoperto solo all’arrivo all’aeroporto di Bologna che aveva scelto di portare qui anche la moglie e la figlia, pagando lui stesso il biglietto. Sono segnali di grande disponibilità e che descrivono l’uomo prima ancora del giocatore. Vilhjalmsson non è qui a Ferrara perché gli offriamo una stagione a chissà quali cifre, ma perché è un’occasione professionale per far vedere il suo valore. Già stamattina il coach e gli assistenti hanno avuto modo di lavorare con lui e ci hanno raccontato di un ragazzo sveglio che ha già capito gli schemi”. Di sicuro l’esperienza non fa difetto al pur giovane Vilhjalmsson, visto che nel suo curriculum ci sono esperienze in Spagna, Germania, Grecia, Repubblica Ceca e Belgio.

Vilhjalmsson, da buon islandese, si è dimostrato tipo di poche parole e si è limitato a dire che la prima impressione su Ferrara e la Bondi è stata particolarmente positiva: “Ho visto un ambiente molto professionale e non vedo l’ora di potermi mettere alla prova”.
Il primo test davanti ai tifosi sarà di quelli seri, sabato sera nella partita che potrebbe decretare la permanenza della Bondi in serie A2. Per questo il presidente Bulgarelli ha lanciato un appello: “Comunque vada, nel caso ci sia la possibilità di festeggiare la salvezza, chiedo a tutti di restare al palazzo dopo la partita per almeno altri cinque minuti, a differenza degli altri anni vorremmo fare qualcosa di importante”.



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