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Che ce ne siamo resi conto o meno, la SPAL è davvero in Serie A. Traguardo pazzesco, impensabile per chiunque abbia seguito da vicino le sorti dei biancazzurri negli ultimi anni. Girarsi indietro e vedere l’esultanza di Beppe Cozzolino per il gol in tap in al Bellaria, la conquista della Lega Pro unica e i successivi tempi Brevi. Quanti decenni sembra siano passati? Un’infinità. Il presente però è davvero tutt’altra storia, così anche noi, tifosi e addetti ai lavori, abbiamo l’obbligo di adeguarci in fretta, perché tra meno di due mesi Mora e compagni se la dovranno vedere con i fenomeni della massima serie.

Ma come reagirà la SPAL alla Serie A? Bella domanda. Alcuni siti specializzati hanno già stilato le quote scudetto e tra i tifosi c’è chi sta iniziando a fare i calcoli per capire quanti punti serviranno per non retrocedere e chi invece, lasciandosi andare, sogna la qualificazione in Europa. Come spesso accade vogliamo dare uno sguardo ai numeri e lasciare le suggestioni da parte. Per questo motivo siamo andati a vedere come si sono comportate le neopromosse dell’ultimo ventennio in Serie A, quindi dalla stagione 1998-99.

Lo scorso anno, per quello che sembrava un salto mortale in avanti, il risultato del nostro lavoro  ha messo in evidenza quanto sia stata grande l’impresa della doppia promozione spallina con l’ingresso nell’esclusivo club (10%) del doppio salto. Passare dalla B alla A però, dicono gli addetti ai lavori, è come fare un triplo salto mortale: il coefficiente di difficoltà aumenta esponenzialmente e il rischio, per chi non è avvezzo alla categoria, di far figuracce in giro per lo stivale è altissimo. I dati infatti dicono che una su tre torna in serie B ad appena dodici mesi di distanza dall’approdo.

Questo significa che se la SPAL riuscirà a mettersi dietro una tra Verona e Benevento sarà statisticamente salva? Ovviamente no, anche perché nel 14/15 sono retrocesse due neopromosse (Carpi e Frosinone). Anche se per la verità, per trovare una situazione analoga bisogna prendere la macchina del tempo e andare indietro fino all’anno 1999/2000 con le contemporanee retrocessioni di Vicenza e Napoli. Per gli amanti dei numeri di seguito abbiamo elencato le retrocesse (in grassetto), negli ultimi vent’anni, con relative quote salvezza.

SERIE A a 20 squadre

  • 16/17 Cagliari (11°), Crotone (17°), Pescara (20°) – quota salvezza 34
  • 15/16 Carpi (18°), Frosinone (19°), Bologna (14°)  – quota salvezza 39
  • 14/15 Palermo (11°), Empoli (15°), Cesena (19°)  – quota salvezza 37
  • 13/14 Sassuolo (17°), Verona (10°), Livorno (20°) – quota salvezza 34
  • 12/13 Pescara (20°), Torino (16°), Sampdoria (14^)  – quota salvezza 38
  • 11/12 Atalanta (12^), Siena (14°), Novara (19°)  – quota salvezza 42
  • 10/11 Lecce (17°), Cesena (15°), Brescia (19°)  – quota salvezza 41
  • 09/10 Bari (10°), Parma (8°), Livorno (20°)  – quota salvezza 42
  • 08/09 Chievo (16°), Bologna (17°), Lecce (20°)  – quota salvezza 37
  • 07/08 Juventus (3^), Napoli (8°), Genoa (10°)  – quota salvezza 37
  • 06/07 Atalanta (8^), Catania (13°), Torino (16°)  – quota salvezza 40
  • 05/06 Empoli (8°), Treviso (19°) Ascoli (10°)  – quota salvezza 31
  • 04/05 Palermo (6°), Cagliari (12°), Livorno (9°), Messina (7°), Atalanta (20^), Fiorentina (16^)  – quota salvezza 42

    SERIE A a 18 squadre

  • 03/04 Siena (14°), Sampdoria (8^), Lecce (10°), Ancona (18°)  – quota salvezza 34
  • 02/03 Como (18°), Modena (12°), Reggina (14°), Empoli (13°) –  quota salvezza 38
  • 01/02 Torino (11°), Piacenza (12°),  Chievo (5°), Venezia (18°)  – quota salvezza 40
  • 00/01 Vicenza (16°), Atalanta (7^), Brescia (8°), Napoli (17°)  – quota salvezza 37
  • 99/00 Verona (9°), Torino (15°), Lecce (13°), Reggina (12^)  – quota salvezza 39
  • 98/99 Salernitana (15^), Venezia (11°), Cagliari (13°), Perugia (14°)  – quota salvezza 41

Volendo approfondire ulteriormente, si può ragionare sulla lunghezza della sopravvivenza delle neopromosse in serie A. Delle retrocesse da matricola prese in esame in questo arco di tempo, sette (volendo includere anche il Frosinone) non hanno più rivisto la serie A dopo esservisi affacciate in quella singola stagione. Si tratta di Salernitana, Vicenza, Como, Ancona, Treviso, Novara e appunto Frosinone.

Un luogo comune frequente, menzionato anche nel caso della SPAL, dice che superato il primo anno aumentano le possibilità di conservare il posto in serie A: parzialmente vero. In 13 casi su 66 totali la retrocessione è arrivata dopo due campionati nella massima serie. In alcuni casi senza via del ritorno: sono quelli di Piacenza, Modena, Ascoli, Bari, Lecce, Siena e Livorno.

C’è infine chi entra nel meccanismo dell’ascensore. Ossia quello delle neopromosse che retrocedono, ma riescono immediatamente a rientrare in serie A: negli ultimi vent’anni questo risultato è riuscito a Torino (tra il 1999 e il 2001), Atalanta (tra il 2004 e il 2006) e Lecce (tra il 2008 e il 2010).
Diverse altre hanno iniziato a usare l’ascensore, anche senza avere i gradi delle neopromosse:

  • Venezia (retrocessione nel 2000, promozione nel 2001)
  • Cagliari (retrocessione nel 2015, promozione nel 2016)
  • Hellas Verona (retrocessioni nel 2002 e nel 2009, promozioni nel 2003 e nel 2010)
  • Reggina (retrocessione nel 2001, promozione nel 2002)
  • Atalanta (doppio ascensore consecutivo: retrocessioni nel 2003 e nel 2005, promozioni nel 2004 e nel 2006)
  • Brescia (retrocessione nel 2010, promozione nel 2011)
  • Chievo (retrocessione nel 2007, promozione nel 2008)
  • Empoli (retrocessione nel 2004, promozione nel 2005)
  • Siena (retrocessione nel 2010, promozione nel 2011)
  • Sampdoria (retrocessione nel 2011, promozione nel 2012)
  • Palermo (retrocessione nel 2013, promozione nel 2014)
  • Livorno (retrocessione nel 2008, promozione nel 2009)
  • Bologna (retrocessione nel 2014, promozione nel 2015)


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