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Un sorriso, le foto di rito, strette di mano e poche semplici parole nei dieci minuti in cui si è concesso alla stampa. Non c’è bisogno di presentazioni per lui, Felipe Dal Bello, o anche solo Felipe, uno dei pezzi pregiati della campagna acquisti condotta da Davide Vagnati. Lo stesso direttore sportivo lo introduce scherzando: “Abbiamo preso un esordiente… spiegaci un po’ com’è la serie A”. E potrebbe davvero farlo il difensore italo-brasiliano, dall’alto delle sue 350 presenze nella massima serie. Invece il suo “Parlo male l’italiano” detto sorridendo, a mo’ di scusa, ci racconta molto sull’umiltà della persona. “Sono onorato di aver portato un giocatore del genere a Ferrara – prosegue Vagnati – perché al di là delle qualità tecniche, mi è bastato vederlo assieme alla sua famiglia per capire che è un grande uomo, e questo viene prima delle virtù da calciatore. Sono convinto che ci darà tanto, farà crescere i nostri ragazzi che hanno poca esperienza nella categoria e alla fine ci darà una mano per raggiungere il nostro obiettivo, che è la salvezza”.

“Nel momento in cui ho capito che non facevo più parte dei progetti dell’Udinese -esordisce Felipe – mi sono guardato attorno e ho trovato la proposta della SPAL. Mi hanno fatto sentire importante e il loro progetto mi è sembrato subito affascinante, proprio come lo cercavo. Ho ricevuto offerte anche da altre squadre, dall’estero, dalla Cina persino. Ma ho scelto la SPAL perché ovviamente sono andato oltre all’aspetto economico delle offerte. È un progetto importante quello che c’è qui e mi ha conquistato fin da subito. Sicuramente sarà una stagione difficile, ma credo che partendo dal gruppo che ha fatto così bene l’anno scorso, con alcuni inserimenti di esperienza, potremmo raggiungere l’obiettivo. Metterò la mia esperienza a disposizione di tutto il gruppo, ma non solo a parole, credo che il modo migliore per farsi sentire sia attraverso i fatti, mettendocela tutta sul in campo, con grinta e determinazione”.
Tutta l’umiltà e l’umanità di Felipe, infine, tornano fuori in chiusura, quando, prima di salutare, precisa: “Non so in quale posizione della difesa giocherò, se a sinistra, al centro, o a destra. Deciderà il mister. Io do la mia completa disponibilità, anche per giocare in attacco se serve”. Infine un pensiero ai tifosi: “Ho sentito parlare tanto del tifo di Ferrara. Qui c’è una curva meravigliosa che spinge la squadra, e quest’anno ne avremo bisogno, dalla prima amichevole fino all’ultima di campionato”.

a cura di Luca Testoni



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