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Chissà se Federico Mattiello ha mai fatto il conto dei giorni che la sfiga gli ha indebitamente sottratto. L’ultima partita in serie A risale al 19 ottobre 2015, Genoa-Chievo a Marassi. Qualche giorno dopo il secondo infortunio grave nell’arco di sei mesi lo mise di nuovo al tappeto, mettendo in pausa una carriera da tutti considerata particolarmente promettente. Sono 628 i giorni dall’ultima partita in serie A e ne servirà un’altra quarantina per chiudere il conto. Ma se si gli si chiede quanta è la voglia di cancellare i brutti ricordi, soprattutto quello del duro scontro con Nainggolan in Chievo-Roma, lui riserva una risposta a sorpresa: “Non ho mai riguardato né il video né le foto di quel giorno, anche se so che in rete abbondano. Sono totalmente concentrato sul mio futuro. La SPAL è stata la prima a cercarmi e sento che qui ci sono i presupposti per riprendere da dove avevo lasciato. Sono davvero carico e motivato, pieno di voglia di rimettermi in gioco e fare una grande stagione”.

Faccia pulita, modi garbati, eloquio da soldatino venuto su in casa Juventus, dove la disciplina è rigidissima. Mattiello, classe 1995, viene tenuto in grande considerazione dal club vice-campione d’Europa, tanto che un possibile diritto di riscatto sul prestito – ipotizzato da Vagnati in sede di trattativa – è stato ritenuto immediatamente fuori questione dai bianconeri: “Questo la dice lunga su quanto credano in lui” ha sottolineato lo stesso ds, raccontando come il nome di Mattiello sia stato tra i primi della sua lista di mercato: “Solo la sfortuna di due traumi gli ha impedito di giocare con continuità e far vedere il suo valore. E’ un ragazzo eccezionale, umile, che mi ha fatto subito una grande impressione. Vuole mettersi in discussione e ha un grande potenziale che ha già fatto intravedere al Chievo. Per lui sarà un’annata fondamentale. Dovremo essere bravi nel metterlo nelle condizioni di fare un campionato importante. Con le sue caratteristiche è perfetto per il nostro modo di giocare”.

A fugare le perplessità sulle condizioni fisiche ci ha pensato – inevitabilmente – il diretto interessato: “Sto bene, se no non sarei qui, in una società di serie A. Capisco i dubbi della gente, perché non ho giocato, salvo qualche presenza con la Primavera della Juve nel finale di stagione. La scelta di rimanere tutto l’anno a Torino è stata condivisa e finalizzata a farmi riprendere del tutto, d’altra parte né ad agosto dello scorso anno né a gennaio di questo ero pronto per giocare ad alti livelli. Volevo riprendere al cento percento e solo a marzo ho iniziato a sentirmi veramente bene”. Sotto il profilo tattico, Mattiello ha detto di poter giocare indistintamente sia a destra sia a sinistra: “Sarà il mister a decidere il ruolo migliore per me”. In attesa magari di una chiamata della Vecchia Signora: “Sono consapevole di essere tenuto in considerazione, mi è stato anche detto. Ma io non ci devo pensare in questo momento. Ora gioco per la SPAL e quindi la mia attenzione è solo ed esclusivamente orientata verso questa squadra”.



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