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La seconda giornata di campagna abbonamenti riservata agli abbonati della scorsa stagione ha fatto registrare un’accelerazione rispetto al giorno d’apertura, con 413 tessere staccate a fronte delle 350 di giovedì. Il totale arriva quindi a 773 abbonamenti rinnovati, con la prospettiva di un sabato di pienone (orario: 9-13 / 15-18) al Paolo Mazza.

Di certo i primi due giorni hanno fatto registrare un certo malcontento, complice anche un afflusso probabilmente superiore alle attese della stessa SPAL. La gente fin dalle prime ore di giovedì si è letteralmente accalcata fuori dal Paolo Mazza, a prescindere che l’obiettivo fosse rinnovare il proprio abbonamento o sottoscrivere la nuova tessera del tifoso per farsi trovare in prima fila quando verrà aperta la vendita libera. Tempi di attesa lunghi, impossibilità di snellire le procedure con l’ausilio di registrazioni online, gestione della coda con modalità un po’ spartane: tutti questi ingredienti hanno provocato un’altra pioggia di critiche e lamentele che sembrerebbero aver indotto la società a riconsiderare alcuni dettagli dell’organizzazione. Prima però cerchiamo di capire meglio cosa sta succedendo.

LA TESSERA DEL TIFOSO SOLO AL PAOLO MAZZA
Come specificato dalla stessa SPAL in una nota ufficiale diffusa venerdì, al momento non è ancora possibile dotarsi di tessera del tifoso attraverso il sito internet di Vivaticket. Il servizio, sempre stando alla comunicazione, dovrebbe essere attivato “a breve”, ma non viene specificata la motivazione. Che tuttavia sarebbe strettamente di carattere tecnico. Nella migliore delle ipotesi la TDT online potrebbe essere a disposizione da lunedì o martedì, ma non ci sono certezze in merito. Questo lieve ritardo rispetto alle previsioni (in sede di presentazione la partenza era stata paventata in contemporanea con l’apertura della campagna) ha contribuito a ingrossare la coda. Per quanto non siano disponibili dati precisi, pare non sia indifferente la percentuale di persone che nelle prime 48 ore si è recata al Paolo Mazza esclusivamente allo scopo di ottenere la tessera del tifoso. Allo stato attuale le due file vengono separate: da una parte chi deve rinnovare l’abbonamento, dall’altra chi deve sottoscrivere la TDT.

I NUMERINI TAGLIACODA FORNITI ALLO STADIO
La scelta di fornire alla gente in coda i tagliandini numerati nasceva dall’esigenza di creare un afflusso il meno disordinato possibile, ma ha finito col creare qualche problema. Non fosse altro perché la distribuzione dei numeri (partita dal progressivo 600 e giunta ormai a 1.000) in questi due giorni è iniziata molto presto (attorno alle 7) e senza che questo genere di modalità venisse comunicata ufficialmente tramite i canali ufficiali. Morale: chi si è recato al Paolo Mazza in largo anticipo rispetto all’apertura della sala stampa (prevista alle 9) si è guadagnato un buon numero, con buona pace di chi è arrivato più tardi. Sabato a quanto pare si procederà con le stesse modalità. La buona notizia è che tutti i possessore di numero del venerdì sono stati serviti e non dovranno ripresentarsi il mattino successivo. L’ulteriore buona notizia è che da via Copparo trapela la volontà di utilizzare un sistema leggermente diverso a partire da lunedì.

LA RAPIDITA’ DELLA PROCEDURA
Anche se un miglioramento da un giorno all’altro c’è già stato (con i 61 abbonamenti in più rispetto al giorno d’apertura), la procedura rimane un po’ lunga. I fattori in gioco sono diversi: il cambio di gestore del servizio di biglietteria (da Webland a VivaTicket, con relativa creazione di un nuovo database), la necessità del personale di acquisire familiarità col nuovo sistema e la diversità tra le varie esigenze dei singoli. In questi primi due giorni c’è stato un vero e proprio boom di cambi di settore dalla tribuna alla gradinata (126 sui 773 totali, il 16%) e chi si è spostato ha voluto scegliere con una certa cura la propria seggiola nuova, a maggior ragione perché le piante sono state modificate in funzione dei lavori di adeguamento. A questo va aggiunto il fattore abbonamenti multipli, che riguarda sia i titolari di una delega da parte di una terza persona, sia coloro che i quali hanno acquistato un biglietto per i propri figli. Dice: servono più persone e più postazioni. Ci è stato fatto capire che questo non era materialmente possibile.

LA PAURA DI RIMANERE FUORI
Più di qualcuno ha osservato che col ritmo attuale di emissione, non sarà possibile coprire il 100% delle prelazioni (4.231) entro il 26 luglio. Paventando addirittura l’impossibilità di un rinnovo in tempo. Da questo punto di vista non c’è granché di cui preoccuparsi perché è stato possibile appurare che la SPAL intende garantire il diritto di prelazione a tutti, anche a costo di aggiungere uno o due giorni di sottoscrizioni.

L’ASSENZA DI PROCEDURE ONLINE PER EVITARE LE CODE
Al netto del passaggio sulla tessera del tifoso già citato precedentemente, tanti hanno chiesto il motivo per cui la SPAL non abbia pensato a un sistema di conferma dell’abbonamento online per chi intendeva confermare il proprio posto, senza spostamenti di sorta. Considerati i tempi con cui è avvenuto il passaggio da un servizio di biglietteria (Webland) all’altro (VivaTicket), sembra che non fosse possibile implementare tale sistema. Insomma che i tempi fossero troppo stretti e quello della vendita “manuale” – almeno nella fase di prelazione – fosse l’unica soluzione realmente praticabile, anche a causa della ridefinizione delle piante dei vari settori.

hanno contribuito Alessandro Orlandin, Leonardo Biscuola e Riccardo Rizzo



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