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Stanco come se avesse giocato, felice come se avesse segnato il gol decisivo. Leonardo Semplici è sfinito dopo la vittoria della sua SPAL per 1-0 nello scontro diretto sul Genoa che spinge i ferraresi a quota 8 punti in classifica, fuori dalla zona retrocessione. I biancazzurri centrano il secondo successo in campionato (mancava da otto turni, l’altro risaliva al 27 agosto, sempre in casa, contro l’Udinese) e mettono fine ad una striscia di tre sconfitte consecutive, ma soprattutto si mettono alle spalle proprio il Grifone, che ora dovrà per forza prendere in considerazione anche la posizione di Juric sulla panchina.

LEONARDO SEMPLICI
“Era difficile chiedere di meglio. Volevamo muovere la classifica e arrivano tre punti tutti in una volta, meritati. Ho visto pochi fronzoli, non abbiamo rischiato e la squadra si è ben comportata, mostrando solidità nella fase di non possesso e voglia di uscire dal guscio con le nostre qualità. Mi auguro che sia una ripartenza per il nostro campionato. In questo torneo non si può regalare nulla a nessuno, i complimenti fanno piacere, ma bisognava pensare al sodo. Devo dire bravi ai ragazzi, hanno risposto sul campo al periodo negativo, non era facile ma ci sono riusciti brillantemente grazie alla convinzione di potersela giocare con tutti quanti”. Sul gol di Antenucci: “E’ stato liberatorio, importante, perché  arrivato in un momento particolare. Dopo un primo tempo in cui abbiamo pensato maggiormente a restare compatti, nella ripresa ho visto più coraggio, come poi avevo chiesto ai ragazzi nello spogliatoio. Il nostro cammino sarà pieno di cadute e risalite, ma ci serviva un risultato del genere per dare fiducia a tutto l’ambiente. E fatemi ringraziare i tifosi, sono stati fondamentali”. Breve battuta su Paloschi, sommerso da un applauso infinito al momento della sostituzione: “Quando i giocatori sentono brusii dagli spalti non è mai facile giocare a mente libera, per questo essere uscito tra gli applausi è segno di grande unità. Il ragazzo si sta dimostrando un ottimo professionista e sta mettendo le sue qualità a disposizione della squadra per calarsi in quella che è la nostra realtà”. Genoa candidata a retrocedere?: “Devo guardare a casa mia, vedere i rossoblu in questa posizione di classifica mi sorprende per blasone e tradizione. Mi auguro che ci siano tante squadre in questa lotta perché vorrebbe dire che può succedere di tutto”. A livello tattico non ci sono stati cambiamenti rispetto alle ultime uscite e la SPAL è tornata al classico 3-5-2: “Solo con Costa nel finale siamo passati al 4-5-1 per non rischiare. Bisogna ripartire da questo aspetto, le mie squadre hanno sempre subito pochi gol e dobbiamo tornare ad essere quel tipo di squadra lì, rischiando il meno possibile sacrificando magari l’estetica del gioco. Abbiamo sofferto bene, senza mollare un pallone che fosse uno. Altre volte avevamo avuto difficoltà in questo fondamentale e spero che la partita di oggi sia servita da lezione. Schiavon? Lavora con grandissima professionalità e lo dimostra con queste prestazioni. Ha grande forza e sotto l’aspetto della quantità ci dà grinta. E’ una tipologia di giocatore che ci mancava”. Dopo un buon primo tempo il Genoa è lentamente sparito dal campo: “Ci sono scelte fatte in base alla qualità dell’avversario, ma io avevo chiesto ai ragazzi di non prendere gol e ridurre gli errori, sia a livello dei singoli che di reparto. Siamo stati stretti e nella ripresa abbiamo messo più coraggio, uscendo alla distanza. Il gol ci ha facilitato il compito ma poi si deve essere bravi a condurla in porto. Antenucci? Sicuramente più leader ci sono e meglio è. Moralmente dà tanto a questa squadra, dal suo arrivo si è calato pienamente in quella che è la nostra realtà e nel mio modo di pensare calcio. Prestazione importante con un gol bellissimo, ma devo elogiare tutti, chi ha giocato ha veramente dato l’anima”.

IVAN JURIC
“Penso che fino al gol la SPAL non abbia mai tirato. Non abbiamo concesso nulla mentre siamo riusciti a creare parecchie occasioni. Con Taarabt e Lapadula siamo stati pericolosi e mi viene difficile spiegare come mai abbiamo perso. Purtroppo è così, non posso sbattere la testa sul muro. Riconosco di poter essere poco credibile, ma ci gira veramente tutto storto. Dopo l’1-0 la SPAL si è chiusa e lì è diventata impossibile. Troppi attaccanti sul finale? Volevo mettere più pressione all’avversario ma non siamo stati incisivi. Credo che il Genoa abbia disputato una buona partita, con criterio, dominando, ma non siamo riusciti a concretizzare e al primo vero tiro abbiamo preso gol. Mi viene difficile capire come sia potuto arrivare questo risultato. Però è così”.



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