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Mercoledì è stato il giorno di Kurtic, giovedì quello di Dramé e Cionek. SPAL sempre più internazionale, grazie all’inserimento del secondo senegalese (dopo Gomis) e del secondo polacco (dopo Salamon), seppur con natali brasiliani.

Prima di lasciare la parola ai due giocatori, Davide Vagnati ha delineato i profili dei due nuovi arrivi, raccontando anche qualche dettaglio relativo alle rispettive trattative: “Dramé è un giocatore che ha tanta esperienza in serie A e tanta voglia di mettersi in discussione, perché per colpe non sue ha dovuto stare fuori dalla lista dell’Atalanta, ma si è sempre allenato. Sono molto contento che venga a Ferrara, perché i ragazzi che hanno voglia di rivincita possono sempre dare qualcosa in più. Sarà a disposizione come quinto di sinistra, ma in carriera ha fatto anche il terzino classico, quindi nell’eventualità in cui il mister dovesse decidere di cambiare modulo Dramé potrà dare il suo contributo. Aggiungo un particolare: Boukary ha firmato per cinque mesi, poi valuteremo insieme cosa fare. Thiago invece è un ragazzo che ho visto giocare tante volte quando era a Modena, mi è sempre piaciuto il suo atteggiamento in campo, fatto di grande spirito di sacrificio. Aveva voglia di tornare in serie A perché davanti a lui c’è la prospettiva del mondiale con la Polonia. E’ sempre stato convocato, quindi ci auguriamo che un altro nostro giocatore oltre a Gomis possa far parte di una nazionale alla coppa del mondo. Due anni fa ha raggiunto la salvezza col Palermo giocando proprio nel 352 con Ballardini, poi l’anno scorso abbiamo visto com’è andata a finire e in questi sei mesi ha fatto bene. Anche Thiago era in scadenza di contratto e aveva diverse proposte, alcune per tornare in Brasile, ma voleva rimanere in Italia ed era entusiasta di venire alla SPAL. Con lui abbiamo firmato un contratto di due anni e mezzo”.

Così Dramé, che ha scelto la maglia numero 85 per richiamare l’anno di nascita: “Quando ho sentito dell’interesse della SPAL sapevo già che si trattava di una società corretta e che voleva veramente fare di tutto per salvarsi. Ho sentito Paloschi e Grassi e mi hanno confermato che qui c’è un bell’ambiente. Quindi ho accettato di portare avanti la trattativa e tutto è andato a buon fine, non ci abbiamo messo molto. Il modulo attuale della SPAL l’ho già fatto sia nel Chievo, sia nell’Atalanta, quindi so quali sono i miei compiti. Dovrò ascoltare il mister, perché ognuno poi ha le sue caratteristiche. I giocatori forti per salvarsi ci sono e questo è stato uno stimolo in più per scegliere la SPAL. La nazionale? Ho questo sogno di giocare un mondiale e dentro di me so che c’è una possibilità di farcela, perché il Senegal non ha un titolare fisso in quel ruolo. Per cui sì, qui sono nel posto giusto per provare a conquistare un posto, devo sfruttare al massimo le mie possibilità. A Bergamo purtroppo ero fuori squadra, mi sono quasi sempre allenato con la Berretti: è stata dura, ma non sono stato l’unico in questa situazione. Purtroppo fa parte del calcio e bisogna accettarlo, andare avanti e non mollare. Non so quanto impiegherò per tornare al 100%, si tratta di giocare, ma penso che in due o tre partite sia possibile entrare in condizione”.


Thiago Cionek invece vestirà la maglia numero 4: “Anche nel mio caso non ho dovuto pensare tanto per scegliere la SPAL dopo la chiamata del direttore. Due anni fa andai a Palermo in una situazione simile e riuscimmo a chiudere bene la stagione, spero che si ripeta lo stesso qui. Guardando la rosa, lo staff e il progetto futuro posso dire di essere onorato di essere qui e spero di poter aiutare la SPAL nel raggiungere la salvezza. Il ruolo? Posso giocare come centrale sia a 3 sia a 4. Sono a disposizione e spero di potermi adattare il più velocemente possibile”.



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