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Se non è uno scontro diretto per la salvezza poco ci manca. Contro il Cagliari la SPAL prova l’aggancio alla parte alta del treno che al momento guida la corsa che più interessa i colori biancazzurri, ma le insidie domenica alla Sardegna Arena non mancheranno di certo, così come le incertezze dovute soprattutto alle presenza non ancora certa di Cionek, uno dei punti focali della conferenza stampa della vigilia di mister Semplici: “Stiamo valutando la sua situazione con attenzione. Mi auguro di poterlo considerare recuperato, ma insieme allo staff medico dovremo prendere in considerazione gli eventuali rischi legati al suo utilizzo. Comunque è convocato e partirà per Cagliari quindi decideremo all’ultimo. Ci sarà anche Simic, un ragazzo che ci piace, di prospettiva e con buone doti, ma bisogna avere pazienza per poterlo valutare nel migliore dei modi”.

Altro tasto da toccare è quello del modulo. Contro l’Inter il 3-5-1-1 con Kurtic a supporto di Antenucci ha funzionato bene, ma il tecnico fiorentino sottolinea come il gol sia arrivato dopo l’ingresso della seconda punta: “Abbiamo potuto provare uno schieramento tattico relativamente nuovo, basandoci sulle caratteristiche dei nerazzurri, riuscendo anche a limitarle i loro giocatori più talentuosi. Sicuramente ci tornerà utile in futuro. Ma con l’inserimento di un altro attaccante a partita in corso la nostra fase offensiva è migliorata, quindi deciderò solamente poche ore prima della partita a quale modulo affidarmi, anche se io credo che più della tattica conti l’atteggiamento con cui si scende in campo”. E il Cagliari in casa ha sempre dato filo da torcere a chiunque, raccogliendo meno di quanto abbia seminato: “Fa sempre ottime gare davanti al suo pubblico, è una squadra solida che con l’arrivo di Lopez ha iniziato a giocare con la nostra stessa impostazione. Ha lo stesso zoccolo duro da anni e un allenatore che conosce alla perfezione quell’ambiente. Serve rispetto e attenzione perché può contare su giocatori che sanno fare la differenza nei momenti decisivi. Penso a Joao Pedro, che nella gara d’andata, pur non giocando la sua miglior partita, ha segnato il gol che ci ha spezzato le gambe. Come proveremo a limitarlo? Toccherà ai centrocampisti e ai difensori rendergli la vita difficile. Non è mai semplice prendere le misure ai talenti che si muovono tra le linee”. Ben chiaro, invece, quello che si aspetta dalla sua SPAL, che arriva alla trasferta sarda con il morale alto dopo il meritato pareggio interno contro l’Inter: “L’ultimo risultato e il pareggio di Udine ci devono dare fiducia e consapevolezza, per questo mi auguro di vedere una squadra attenta ma allo stesso tempo spregiudicata per poter portare via un risultato positivo. Lotta salvezza riaperta? Mi auguro che rientrino altre squadre, ma penso gara per gara e domenica voglio vedere la prestazione dei ragazzi. L’importante è lavorare con intensità e senza ulteriori pressioni che vadano ad aggiungersi a quelle che già abbiamo”.

Senza Borriello, Pa Konate e Schiavon, i dubbi di formazione riguardano la presenza di Cionek e il ballottaggio, presumibilmente, tra Schiattarella e una punta da affiancare ad Antenucci, ma Semplici non si sbilancia: “Il modulo va interpretato in base al momento, all’avversario e alle condizioni della propria squadra. Contro l’Inter, ad esempio, negli ultimi venti minuti avremmo anche potuto vincere la partita, ma mixare più schieramenti nell’arco dell’intera partita è un ipotesi che tengo in considerazione. Il mercato ha portato in squadra tanti volti nuovi che mi permettono di cambiare. Alcuni sono già abituati al ritmo del calcio italiano, altri da inserire, come Everton, altri ancora che hanno bisogno di tempo, come Dramé. Sono soddisfatto del mercato del nostro direttore sportivo, ho sempre grande fiducia nel suo operato e non è mai facile intervenire nella finestra invernale di riparazione. Con il budget a nostra disposizione non si poteva fare di più. Adesso sta a me e al mio staff tecnico mettere i giocatori nelle condizioni migliori per esprimere quelle che sono le loro qualità principali, poi l’ultima parola spetta sempre al campo”.

Chi è chiamato ad un pronto riscatto è Vicari, protagonista dello sfortunato autogol che ha permesso all’Inter di passare in vantaggio domenica scorsa al Mazza: “Non deve abbattersi, assolutamente, l’autogol fa parte del gioco. Certo, mi auguro che non gli capiti più, ma è una cosa che può succedere ma si è ripreso subito in maniera positiva e sa che c’è grande fiducia nei suoi mezzi. Più in generale dobbiamo cercare di eliminare, o quanto meno limitare, le situazioni in cui ci facciamo gol praticamente da soli perché man mano che si va avanti le partite diminuiscono e gli errori diventano sempre più pesanti. Serve determinazione per far tesoro del passato e concentrarsi sul futuro”.

 



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