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Aggrapparsi ai numeri può sembrare un esercizio abbastanza futile se poi i tuoi giocatori dimenticano sistematicamente gli avversari da marcare, ma tant’è, la SPAL che ha scelto di continuare con Leonardo Semplici ha l’obbligo di credere nelle proprie possibilità alla luce di quanto raccontano le statistiche. Per i biancazzurri vale il vecchio detto “Se Atene piange, Sparta non ride“: da Chievo-SPAL in poi – forse uno degli spartiacque più dolorosi della stagione – sono stati giocati dieci turni che hanno visto solo una squadra fare peggio dell’Ars et Labor. Proprio il Chievo.

La squadra di Maran chiude la classifica di rendimento delle ultime dieci giornate con la miseria di 2 punti fatti (in casa con Roma e Udinese) e domenica col Genoa ha conosciuto la sua quarta sconfitta consecutiva. Ora i clivensi sono a +5 dal terzultimo posto e nelle prossime tre dovranno vedersela con Cagliari, Fiorentina e Sassuolo. Curiosamente, SPAL, Hellas e Benevento viaggiano a braccetto (tutte e tre con un fatturato di 7 punti), mentre Cagliari e Crotone hanno fatto leggermente meglio (con 9 e 10 punti rispettivamente). L’intruso nel gruppetto delle pericolanti è il Bologna, che da dicembre ha fatto gli stessi punti della SPAL, alimentando ulteriormente le polemiche sull’operato di Donadoni, ma anche della dirigenza rossoblu.

da: Italia1910.com (http://www.italia1910.com/serie-a-classifica-perpetua.asp?type=1)

Alla luce di questi numeri, per la SPAL tutto ruota attorno al trittico Crotone (T) – Bologna (C) – Sassuolo (T) in arrivo tra fine febbraio e inizio marzo. Ovviamente la trasferta in Calabria sarà la tappa fondamentale, soprattutto perché dovrà rappresentare un inversione di tendenza nello sciagurato approccio agli scontri diretti. Inconsciamente, in casa biancazzurra si spera proprio nell’effetto-Crotone: un anno fa i calabresi decisero di dare piena fiducia a Davide Nicola anche con la squadra a -11 dal quart’ultimo posto (occupato dall’Empoli) e vinsero la loro scommessa. Il Crotone (che alla 24^ giornata aveva 9 punti da recuperare) ingranò le marce alte ad aprile e con un ritmo da coppe europee strappò la salvezza all’ultimo turno proprio ai danni dei toscani, battendo la Lazio allo “Scida”. Il tutto con una quota salvezza a 34, la seconda più bassa dell’ultimo decennio di serie A.

 



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