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Confermato, ma con riserva. Anzi no, di nuovo in discussione. Anzi, confermato fino a nuovo ordine. Chissà con quale stato d’animo ha vissuto questi ultimi due giorni Leonardo Semplici, in attesa di tornare sul campo. Sul suo conto se ne sono dette di tutti i colori, fino al botto di lunedì pomeriggio lanciato da Tuttomercatoweb, che ha riportato la voce di un incontro previsto tra la dirigenza della SPAL e Andrea Mandorlini, ex allenatore di Genoa ed Hellas Verona tra le altre. Una voce che gli ambienti biancazzurri hanno prontamente troncato, negando non solo di aver programmato un colloquio, ma anche di aver mai contattato l’allenatore ravennate. Che sul curriculum ha come ultima esperienza una parentesi dimenticabile al Genoa (6 partite, 4 punti) nello scorso campionato e che tutto sommato non disdegnerebbe di rimettersi in gioco, pur in un ambiente che in questo momento trasmette tutto meno che serenità d’animo e che ha davanti a sé un percorso in salita abbastanza ripida.

Che la SPAL nell’ultima settimana si sia guardata attorno, per capire cosa offre il mercato degli allenatori, è un dato di fatto. Se sul fronte pubblico sono arrivate rassicurazioni sulla posizione di Semplici, su quello privato sono stati avviati sondaggi come avviene spesso in questi casi. Per avere un piano alternativo in caso di naufragio. I nomi sono quelli già circolati: De Biasi, Reja, Guidolin e Di Carlo prima del suo approdo a Novara. Con vari gradi di discrezione tutti sono entrati nella lista dei candidati. Che poi qualcuno si sia cordialmente sfilato per motivi di vario tipo (De Biasi per primo) o non abbia convinto al cento per cento, è un altro paio di maniche e in fondo conta il giusto in questa fase. Quello che è certo è che tutti questi spifferi di certo non fanno bene alla squadra e all’ambiente in generale, che per provare a raggiungere la salvezza avrebbe bisogno di stabilità.
Viene spontaneo chiedersi: una sconfitta contro la capolista Napoli verrà rapidamente archiviata o riporterà Semplici al centro della scena con relative discussioni, a sette giorni dallo scontro diretto più importante della stagione? E nel caso di una decisione drastica da parte dei vertici societari, quale allenatore accetterebbe di imbarcarsi alla vigilia di un passaggio così delicato, col rischio di fare una figuraccia? La sensazione che si ricava – in fondo – è che la finestra temporale per un cambio in panchina sia in rapida chiusura.



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