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Con la vittoria nel derby la SPAL non poteva scegliere occasione e maniera migliore per mettersi alle spalle in via definitiva le polemiche e i risultati altalenanti che fin qui hanno caratterizzato la stagione dalla squadra di Leonardo Semplici. La partita della svolta è stata senz’altro quella di Crotone, ma lo sgambetto ai rossoblù ha permesso di rinforzare ulteriormente il morale e acquisire slancio per la terza tappa del trittico decisivo di questa parte di campionato.

Bisogna infatti tornare alla scorsa stagione per ritrovare una SPAL in grado di mettere insieme due vittorie consecutive: nei due anni precedenti era diventata una cosa abbastanza scontata, ma in serie A la musica è decisamente diversa. Nella fattispecie bisogna tornare ad aprile 2017, quando Antenucci e compagni, dopo un momento nero, furono in grado di regolare in sequenza Novara, Brescia, Trapani, Latina e Cittadella, prima di essere fermati sul pareggio dallo Spezia a quattro turni dal termine. Quando già la terra promessa era in vista e si aspettava solo l’approdo sulla spiaggia dorata. Il finale lo conosciamo tutti e nelle ultime uscite è sembrato di rivedere lo stesso identico spirito battagliero che ha caratterizzato l’intera cavalcata verso la promozione in A, pur con alcuni interpreti diversi.

Complice il momentaccio del Sassuolo (2 pareggi e 5 sconfitte nel 2018) e il rinvio per la tragedia che ha interessato la Fiorentina, la SPAL arriva all’appuntamento appaiata ai neroverdi a quota 23. Fare un altro colpo esterno vorrebbe dire scompaginare completamente la lotta alla salvezza, mettendo pressione a tutte le rivali, complice anche un calendario che propone incroci decisamente pericolosi. Per dire: Hellas e Chievo sono attese dal derby, il Crotone riceverà la Sampdoria e il Cagliari ospiterà una Lazio affamata di punti in chiave Champions. In più la truppa di Semplici in questo momento sembra avere tutte le carte in regola per allungare la serie positiva, perché ha dimostrato che l’arrembaggio di Crotone non ha rappresentato una lodevole eccezione. La bilancia delle motivazioni pende nettamente dalla parte dei biancazzurri. Che vorranno senz’altro riscattare la figuraccia della partita d’andata e rendere il favore agli attuali inquilini dell’ex stadio Giglio di Reggio Emilia. Portare a casa dei punti dal “Mapei Stadium” consentirebbe di preparare con la giusta tranquillità l’appuntamento di lusso con la Juventus del sabato successivo.

I numeri fotografano piuttosto bene le difficoltà della squadra di Iachini. L’arrivo dell’allenatore marchigiano sembrava aver invertito la tendenza dopo l’infelice esperienza con Bucchi: con 10 punti in 5 partite il Sassuolo era ripartito, salvo poi impantanarsi nel girone di ritorno. La vittoria manca dal 23 dicembre (Sassuolo-Inter 1-0) e il saldo tra gol fatti e subiti dopo il giro di boa è da brividi: 2 contro 17. Nel conto pesa inevitabilmente l’umiliante 7-0 incassato in casa della Juventus, ma anche con un passivo più lieve il quadro rimarrebbe preoccupante. Attualmente il Sassuolo è la squadra col peggior attacco (15 gol fatti, la SPAL è a quota 27) e quella che sconta il peggior rendimento casalingo (10 punti, assieme a Benevento e Verona). La media punti di Iachini si attesta esattamente a 1 punto a partita: il suo predecessore viaggiava a 0,78.

 



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