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Se la SPAL fosse uscita dal Mapei Stadium con tre punti non avrebbe rubato nulla. Il Sassuolo col peggior attacco della serie A si salva segnando su rigore, nel contesto di una partita contraddistinta da numerosi episodi arbitrali parecchio discutibili.

L’atteggiamento di inizio partita rispecchia il momento delle due squadre: SPAL in fiducia con aggressività e tentativi di possesso, Sassuolo raccolto in trenta metri pronto a far partire Ragusa e Politano sulle corsie laterali. I neroverdi, memori di quanto accaduto all’andata, cercano dopo appena trenta secondi l’imbucata per Ragusa su una mezza amnesia di Cionek, ma il sinistro del numero novanta si traduce in una traiettoria sbilenca. La SPAL manovra partendo da dietro, affidando palla soprattutto a Schiattarella, ma non trova grandi invenzioni. Così decide di allargare il gioco sfruttando l’esuberanza di Costa, ma soprattutto quella di Lazzari. L’esterno di Valdagno è in gran forma e lo dimostra creando diversi problemi a destra. Prima induce l’arbitro Doveri ad avvisare Magnanelli e poi fa ammonire un Ragusa in grande difficoltà. Proprio su una punizione conquistata da Lazzari, Costa ha la possibilità di impegnare Consigli con un fendente mancino deviato dal portiere sassolese. Intanto Iachini, preoccupato dalle discese del rapido 29 sulla destra, adatta i suoi col 352, piazzando Ragusa esterno alto e tenendo la coppia Babacar-Politano in avanti. A beneficiarne sembra essere la SPAL, perché al 27′ il centrocampo dei padroni di casa si schiaccia eccessivamente all’indietro permettendo a Schiattarella di pescare Antenucci in piena area. Il bomber spallino controlla in corsa e infila sotto le gambe di Consigli innescando il boato del settore ospiti poco più in là. In questa condizione la SPAL potrebbe provare a gestire il risultato, ma non fa a tempo a organizzarsi per farlo, visto che al 30′ su un cross di Politano arbitro devia con un braccio in maniera scomposta, inducendo Doveri a fischiare il rigore. Babacar così può dare un dispiacere al suo vecchio amico Semplici, firmando l’1-1. Da qui si apre una fase di intenso nervosismo: la SPAL sul fronte opposto reclama in due diverse occasioni per altrettanti episodi in area (contatto Babacar-Grassi e presunta mano di Acerbi), mentre il Sassuolo si aggiudica il secondo rigore a tempo quasi scaduto per un altro tocco di braccio. Stavolta a Doveri serve il VAR per giudicare al meglio un intervento di Grassi su un pallone messo in area da Babacar. La SPAL protesta, ma serve a poco: Politano si incarica della battuta, Meret però si supera e respinge scegliendo l’angolo in basso alla sua destra. Pericolo scampato? Neanche per idea: nello spazio di un minuto si accende una mischia che prima costringe Meret ad un’altra difficile respinta su Magnanelli e poi lo porta a ringraziare la traversa su una deviazione aerea di Ragusa dopo l’ennesimo pallone buttato dentro.

L’intervallo permette se non altro ai biancazzurri di sbollire la rabbia e riordinare le idee, anche se è il Sassuolo a uscire con più convinzione dagli spogliatoi. Pur senza fare cose eccezionali, gli uomini di Iachini mettono pressione, cercando di sfruttare al meglio i traversoni e le palle inattive. Il nervosismo lascia comunque qualche scoria nella psiche dei biancazzurri e la qualità delle idee ne risente: Lazzari sbaglia un paio di traversoni alla portata e anche i centrocampisti faticano a trovare soluzioni in grado di bucare il muro del Sassuolo sulla trequarti. In compenso la tattica del Sassuolo – quella di buttare palloni alla rinfusa a centro area – per poco non paga: è bravo Meret al 24′ a bloccare una conclusione centrale di Babacar dopo un batti e ribatti a dieci metri dalla porta. È altrettanto bravo Consigli a dire di no a Grassi al 33′: il centrocampista colpisce da distanza ravvicinata su un cross di Costa, ma vede la sua deviazione disinnescata dal portiere. Pochi istanti dopo si scopre che l’azione era invalidata da un fuorigioco dello stesso Grassi. Iachini evidentemente non ci sta a perdere e decide di prendersi dei rischi, inserendo anche Matri al posto di Missiroli: l’idea per poco non gli dà ragione, perché a cinque dal termine i suoi costruiscono un’azione che fa sudare tutto il popolo spallino e Cionek deve mettere un’altra pezza provvidenziale. La partita si incanala sui binari del pareggio con mutua insoddisfazione, anche se negli istanti finali c’è tempo per altre recriminazioni. Grassi e Adjapong sbracciano reciprocamente nell’area del Sassuolo per intervenire su un cross di Kurtic. Doveri fischia e allunga il braccio, ma nella direzione opposta a quella auspicata dai biancazzurri. Fallo in attacco e immediato capannello per proteste e richieste di VAR. Niente da fare, l’arbitro romano dice no e pochi istanti dopo mette il sigillo sul pareggio.

SASSUOLO-SPAL 1-1 (pt 0-1)

Sassuolo (433): Consigli; Lirola, Acerbi, Goldaniga, Peluso; Missiroli (dal 31′ s.t. Matri), Magnanelli, Duncan (dal 19′ s.t. Mazzitelli); Ragusa (dal 39′ s.t. Adjapong), Politano, Babacar. A disp.: Pegolo, Lemos, Biondini, Sensi, Pierini, Frattesi, Rogerio, Cassata, Dell’Orco. All.: Iachini.

SPAL (352): Meret; Cionek, Vicari, Felipe; Lazzari, Grassi, Schiattarella (dal 45′ s.t. Everton), Kurtic, Costa (dal 36′ s.t. Dramé); Antenucci, Paloschi (dal 25′ s.t. Floccari). A disp.: Gomis, Marchegiani, Simic, Bonazzoli, Vaisanen, Schiavon, Salamon, Vitale, Viviani. All.: Semplici.

Arbitro: Sig. Doveri di Roma (ass.ti: Crispo e Tasso, IV uomo Fourneau; VAR: Mariani e Passeri).
RETI: 27′ p.t. Antenucci (Sp), 31′ p.t. rig. Babacar (Sa).
Ammoniti: Ragusa (Sa), Peluso (Sa), Cionek (Sp), Lazzari (Sp), Grassi (Sp), Magnanelli (Sa).
Note: pomeriggio freddo e piovoso, campo in buone condizioni. Angoli: 6-3 Recuperi: 2′ p.t., 3′ s.t.. Al 45′ p.t. Meret (Sp) para un rigore a Politano (Sa).



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