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Se nel calcio la regola del gol dell’ex fosse sempre vera, per SPAL-Atalanta servirebbe un pallottoliere, anche abbastanza fornito. Sì, perché gli ex della partita di sabato saranno tanti, uno sa già che addirittura sarà un futuro ex, e il rischio di avere le idee confuse in campo è piuttosto alto. La sfida del “Mazza”, ora che i nerazzurri di Gasperini hanno archiviato il recupero infrasettimanale contro la Sampdoria con una sconfitta, è alle porte e c’è chi potrebbe essere invaso da emozioni dalle tinte nostalgiche, soprattutto sulla sponda ferrarese.

Uno su tutti Jasmin Kurtic, che Bergamo l’ha vissuta solamente fino a pochi mesi fa, prima di diventare a gennaio l’acquisto più oneroso della storia della SPAL. Dopo un costante vagare in giro per l’Italia da nord a sud, il centrocampista sloveno ha trovato all’Atleti Azzurri d’Italia l’ambiente giusto per esplodere, ritagliandosi uno spazio decisivo in quella che non sarebbe precipitoso definire l’Atalanta più bella degli ultimi vent’anni di storia. E’ sicuramente lui l’ex più atteso della giornata, ma è in buona compagnia. Anche Alberto Grassi, infatti, deve molto alla squadra di Percassi, che dopo averlo fatto crescere nel suo invidiabile settore giovanile lo ha visto lasciare la Lombardia per approdare a gennaio 2016 al Napoli, salvo poi riprenderlo in prestito nella stagione seguente. Per lui non sarà una partita qualsiasi.

E non lo sarebbe neanche per Boukary Dramé, da sette anni in Italia, gli ultimi quattro dei quali passati in nerazzurro, prima da titolarissimo, poi ai margini del progetto di Gasperini. Da qui il trasferimento lo scorso gennaio. Il condizionale, però, nel caso dell’esterno senegalese è d’obbligo, perché al netto di qualche miracolo calcistico non potrà scendere in campo a causa di un problema muscolare ad un polpaccio. Così ad infoltire ulteriormente la truppa degli ex che ci saranno ecco Alberto Paloschi, che nei confronti della “Dea” potrebbe avere anche un senso di rivalsa: la tappa bergamasca è l’unica della sua carriera in Serie A in cui non è riuscito ad andare a segno nemmeno una volta. Da lì la cessione alla SPAL, con la quale, in un campionato da titolare, Paloschi sta ritrovando lo smalto delle stagioni migliori.
Sicuramente più legato alla piazza lombarda Sergio Floccari, che nel suo nomadismo calcistico è passato per Bergamo nelle biennio 2007-2009, appena dopo il suo primo doppio anno in A con la maglia del Messina, quando ancora non si sapeva bene se nel suo cognome l’accento andasse sulla “o” o sulla “a”. A suon di gol (20 in due stagioni, 12 nella seconda; record personale), Floccari si è fatto largo all’interno del panorama calcistico italiano, passando in seguito anche per mete ambiziose come Genoa e Lazio che forse senza la tappa atalantina non si sarebbero accorte di lui.

Gli ex che hanno fatto il percorso opposto, invece, sono “solamente” due. Pierluigi Gollini, vice di Berisha, ha vestito la maglia del settore giovanile della SPAL (2008-2010) prima di passare alla Fiorentina, mentre il più recente cambio di casacca riguarda Luca Rizzo, che in biancazzurro ha passato la prima metà di questa stagione, tra l’altro segnando proprio un gol splendido e decisivo agli attuali compagni, il destro a giro per l’1-1 finale del match d’andata. Speriamo che il suo senso di colpa non sia così spiccato, verrebbe da dire.
Anche Marco Borriello è un ex, ma il dato non deve sorprendere: sono ben dodici le squadre italiane che possono considerarlo tale, quindi bisognerebbe meravigliarsi più del contrario, semmai… 4 i gol messi a segno dall’attaccante napoletano in mezza stagione (da gennaio a giugno 2016). Il caso più curioso, però, riguarda Federico Mattiello, spallino dalla scorsa estate in prestito dalla Juventus, che i bianconeri però hanno ceduto a titolo definitivo all’Atalanta nell’ultimo giorno del mercato invernale. I nerazzurri hanno confermato il suo prestito a Ferrara, ma il suo futuro è già delineato. Anche lui come Dramé rischia di dover saltare la partita per infortunio, ma qualora dovesse scendere in campo dovrà restare doppiamente concentrato: il lapsus è dietro l’angolo.



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