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Torniamo indietro di tre giorni, con l’Italia che batteva in trasferta la Moldavia mentre il Belgio si arenava in casa contro il Portogallo. Risultati che danno ancora più carica all’Italia Femminile, perché una vittoria delle azzurre martedì in una Mazza che si prospetta pieno di tifosi allontanerebbe ancor più le rivali dal primo posto del girone, unica posizione che garantisce la certezza alla partecipazione alla fase finale del Mondiale.  Nella conferenza stampa di lunedì pomeriggio hanno presentato il match la coach Milena Bertolini e la capitana Sara Gama. Entrambe hanno ribadito la delicatezza della sfida in programma domani e la CT azzurra ha anche espresso il suo parere sulla grande crescita che sta avendo il calcio femminile in Italia.

Bertolini, possiamo considerare la partita di martedì un vero e proprio spareggio?
“E’ una partita importante, contro la favorita del girone, ma non sarà una partita determinante perché mancano ancora tre incontri, tra cui il ritorno in Belgio e la partita contro il Portogallo”.

Che Italia dobbiamo aspettarci in campo? Ci sarà qualche rotazione rispetto alla partita di venerdì contro la Moldavia? Quali sono i punti di forza e le debolezze dei vostri avversari?
“Dovete aspettarvi una partita bella ed entusiasmante. Cercheremo di fare la partita, andandole a prendere alte come è nel nostro stile. Cercheremo di impostare la nostra idea di calcio, vale a dire quella di un calcio offensivo. Ci saranno dei cambi rispetto alla partita di venerdì contro la Moldavia soprattutto a causa della vicinanza temporale tra i due incontri. Però ribadisco, siamo un gruppo di 23 giocatrici e sono tutte affiatate e motivate. Grazie a questo possiamo permetterci di far ruotare le nostre ragazze, anche nel tentativo di farle crescere tutte. Per quanto riguarda il Belgio, è una squadra di valore. Sta facendo grandi passi in avanti, ha investito tanto e sta ottenendo risultati. Ha giocatrici che militano in campionati importanti, come quello tedesco o francese. I loro punti di forza sono la fisicità e soprattutto il temperamento. Questo è il Belgio che ci aspettiamo.”.

C’è speranza di vedere in campo la “nostra” Eleonora Goldoni?
“Eleonora ha fatto grandi passi in avanti da quando l’abbiamo convocata in Under 23 a dicembre. Ora è già in nazionale maggiore ed ha anche già fatto qualche presenza. Credo che abbia accelerato tantissimo e deve essere entusiasta di questo. Per quanto riguarda domani vedremo”.

Ad un ferrarese che domani viene allo stadio, come si potrebbe riassumere la vostra idea di calcio femminile?
“Sono partite dove c’è molta qualità. Secondo me una ragazza che gioca a calcio esprime eleganza e bellezza. Le nostre ragazze hanno una grande tecnica e sempre maggiori conoscenze tattiche. Chi sarà allo stadio domani deve venire per vedere bellezza, armonia, il piacere del gioco del calcio, la gioia di partecipare ad uno spettacolo. Quelle di calcio femminile sono partite che all’interno esprimono grandi valori, come il gioco pulito. Rispetto ai maschi c’è più gioco e meno tattica. In più si possono trovare valori che nello sport si stanno perdendo come cuore, sacrificio e credere in ciò che si fa. In più, ribadisco, c’è davvero una grande qualità tecnica”.

Qual è invece la principale differenza tra la sua squadra e le altre nazionali?
“Noi siamo tecniche, con giocatrici di qualità. Siamo propositive e questa è anche una caratteristica un po’ contrapposta all’idea generale di calcio italiano che abbiamo nel nostro paese. Noi cerchiamo di giocare nella metà campo avversaria, di proporre un calcio d’attacco”.

Quali sono i principali cambiamenti rispetto al quinquennio-Cabrini?
“Non so che differenze ci siano. Io sono partita da quel gruppo, quello dell’Europeo, una nazionale che ha sbagliato la prima partita, ma che poi ha fatto ottime prestazioni ed espresso un buon calcio. In questa nazionale ci sono sicuramente cose che ci portiamo dietro dal buon lavoro di Cabrini, ma stiamo cercando di cambiare prospettiva. Non vogliamo essere quelle che magari stanno lì ad aspettare perché le altre hanno sempre qualcosa in più di noi. Noi abbiamo tante qualità che le altre squadre non hanno e vogliamo partire proprio dai nostri punti di forza e da lì sviluppare il nostro calcio”.

Cosa rappresenterebbe per voi centrare il Mondiale dopo vent’anni?
“Un sogno, anche per tutte le ragazze che non giocano ma stanno nel club. Per loro sarebbe il coronamento di tanto impegno, di tanti sacrifici che le ragazze compiono giorno dopo giorno nelle loro vite”.

La parola, seppur per breve tempo, passa dunque alla capitana Sara Gama che martedì festeggerà il traguardo delle cento presenze in azzurro. A presentarla la stessa Bertolini: “Le nostre giocatrici sono tutte importanti. Sara è la capitana non solo per il numero di presenze, ma perché ha qualità fisiche e tecniche invidiabili e soprattutto morali nei confronti delle compagne”.

Sara, domani doppia festa?
“Mah, una la dobbiamo conquistare. In caso comunque sarebbe una tripla festa, perché una cosa di cui andare fieri è sicuramente l’entusiasmo che c’è dietro a questa partita. La cosa che può fare la differenza è il risultato. Come ha detto la CT la partita è importante, non decisiva, ma siamo consapevoli che una vittoria può girare le cose per noi. Cento presenze sono una cifra importante, un traguardo che mi dà forza, ma il mio primo pensiero è portare a casa il risultato.

A margine ha parlato anche il professor Cognetti, presidente dell’Associazione Insieme contro il cancro: “Ringrazio la FIGC che ci ha voluto ospitare come partner. Siamo qui per mandare un messaggio di prevenzione e sottolineare il ruolo che l’attività fisica ha nel contrastare questa grave malattia. L’unico modo per ridurre la malattia è prevenirla, per far ciò è importante lo stile di vita. L’attività fisica regolare (150 minuti alla settimana, anche non agonistici), secondo studi scientifici, riduce il rischio di contrarre la malattia. Domani distribuiremo il pallone della salute e domenica in 15-20 piazze italiane. Lo slogan è Con il pallone della salute prendiamo a calci il cancro. Auguro alla nazionale una sorte diversa rispetto alla maschile”.



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