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L’imperativo era fare tre punti e tre punti sono arrivati. Tutto il resto, arrivati a due giornate dal traguardo assume relativa importanza. I fatti, quindi. Dopo quasi mezz’ora nella quale i più tachicardici cominciavano a lamentare i primi sintomi di ansia da risultato, la SPAL risponde per la prima volta ad un Benevento spensierato e frizzante (70% di possesso palla fino a quel momento) centrando la rete della vittoria con Paloschi. Nella ripresa il gol di Antenucci su rigore (sacrosanto) mette in ghiaccio la partita consentendo alla SPAL, aspettando agli altri risultati, di portarsi a quota +2 sulla zona rossa della classifica.

La partita. Diciamolo subito: non è stato un avvio proprio arrembante dei biancazzurri. La prima mezz’ora è stata caratterizzata da numerosi, troppi, errori degli spallini che hanno avuto la conseguenza di fare infuriare Semplici prima e di rischiare di prendere gol poi. Il riferimento è al 11’ quando Kurtic (oggi quasi irriconoscibile per la quantità di errori di sufficienza commessi) perde palla a centrocampo costringendo Vicari a intervenire fallosamente rimediando il giallo che gli farà saltare la gara con il Torino. Sugli sviluppi della punizione Viola calcia benissimo all’incrocio dei pali, Gomis vola alla sua sinistra negando il gol ai giallorossi. Al 25’ il gol della liberazione dei ferraresi: Grassi ruba palla a Sagna, la palla finisce ad Antenucci che vola verso la porta provando il tiro che viene deviato da Puggioni. La sfera impatta sulla traversa e ritorna a centro area dove arriva come un treno Paloschi che di testa insacca alle spalle di Puggioni. Tutta la SPAL si riserva sul numero 43, panchina compresa, e per poco non scende in campo pure la tribuna per quanto il gol viene considerato pesante e liberatorio.

Nella ripresa la SPAL ha subito l’occasione per archiviare la pratica con Kurtic (53’), ma l’incornata del centrocampista sloveno su cross di Costa trova la pronta risposta di Puggioni che salva gli ospiti. Con il passare dei minuti le squadre perdono brillantezza e la SPAL abbassa pericolosamente il proprio baricentro dando la possibilità ai giocatori del Benevento (che, va ricordato, avendo già raggiunto la retrocessione giocano più per onore di firma che per altro) di rendersi pericolosi dalle parti di Gomis. All’82’ l’episodio che chiude la partita e fa tirare il definitivo sospiro di sollievo ai dodicimila del Mazza. Antenucci riceve dalle retrovie e scatta verso l’area, Sperandeo interviene fallosamente sul numero 7 biancazzurro rimediando un ammonizione e il calcio di rigore per la SPAL. Dal dischetto si presenta lo stesso capitano: Puggioni da una parte, palla dall’altra e raddoppio spallino. Scorrono in questo momento i titoli di coda della gara, con i biancazzurri che, in attesa dei risultati degli altri campi, si portano momentaneamente a +2 sulla zona retrocessione. Ci sono ancora 180 minuti di lotta all’orizzonte, ma la SPAL può quantomeno dire di essere padrona del proprio destino.

SPAL-BENEVENTO 2-0 (1-0)
SPAL (3-5-2): Gomis; Cionek, Vicari, Felipe; Mattiello, Kurtic, Everton, Grassi (dal 38’ st Salamon), Costa (dal 37’ st Schiattarella); Antenucci, Paloschi (dal 45’ st Bonazzoli). A disp.: Marchegiani, Poluzzi, Simic, Bonazzoli, Konate, Esposito, Schiavon, Vitale, Drame, Avelino. All.: Semplici.

Benevento (4-4-2): Puggioni; Gyamfi, Djimsiti, Sagna, Letizi (dal 14’ st Sparandeo); Venuti (dal 24’ st Del Pinto), Sandro, Viola, Parigini; Iemmello (dal 27’ st Coda), Diabatè. A disp.: Brigonoli, Rutjens, Sanogo, Volpicelli. All.: De Zerbi.

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata (Assistenti: Crispo e Schenone. IV: Abbattista. VAR/A: Fabbri e Tasso).
MARCATORI: 25’ pt Paloschi, 37’ st rig. Antenucci.
AMMONITI: Vicari (S), Sandro (B), Mattiello (S).
NOTE: terreno in ottime condizioni, recupero 1’ pt, 4’ st.



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