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Walter Mattioli ha vissuto un martedì tutto di corsa tra impegni istituzionali dentro e fuori al perimetro di via Copparo, ma nonostante questo ha trovato il tempo di fare due chiacchiere con la stampa locale nella settimana che conduce a Juventus-SPAL: “Vi anticipo subito questa cosa così potete stare tranquilli: Semplici rimarrà con noi fino alla fine dell’anno, non ci sono dubbi su di lui. E’ vero che lo critico ogni tanto, ma se lo faccio è per esprimere un’opinione nel merito delle singole prestazioni, non certo per mettere in discussione il suo lavoro o le sue capacità. Tutti alla SPAL lo stimiamo tantissimo e abbiamo fiducia in lui“.
Chiusa questa parentesi, il presidente ha rivolto lo sguardo alla trasferta di Torino e all’analisi del momento dei biancazzurri: “I ragazzi sono concentrati, anche se sappiamo che sarà quasi impossibile fare risultato. Questo però non vuol dire che partiamo rassegnati, in fondo c’è quel ‘quasi’ a lasciare aperte delle possibilità. Cagliari è alle spalle, ora vogliamo mettere in difficoltà la Juve e magari strappare dei punti. Personalmente non sto prestando troppa attenzione alla classifica: per certi versi è soddisfacente perché siamo in linea con i programmi, per altri forse un po’ meno. Diciamo che se lo chiedete a me pensavo avremmo potuto fare qualche punto in più, ma si tratta di un mio azzardo personale. Patron Francesco Colombarini ha detto bene: se avessimo vinto col Frosinone e perso con la Roma non sarebbe venuto su alcun polverone. A me più che altro ha dato fastidio il modo in cui sono state perse certe partite, perché in altre abbiamo fatto prestazioni diverse e che valevano dei punti. Tipo con l’Inter, col Torino e con la Samp. Lì avremmo meritato di più. Però lo sapete, sono io che brontolo, è una questione di carattere. Quando la SPAL gioca male mi dispiace perché si fanno figure che con questo organico a mio parere si possono evitare“.
Sollecitato sull’argomento, Mattioli ha anche fissato il suo personale obiettivo per il girone d’andata: “La mia speranza è di vedere la SPAL fare otto punti da qui alla 19^ giornata. Chiaro che se ne venissero dodici, tredici o quindi sarebbe ancora meglio. Secondo me la terzultima girerà ad una quota superiore rispetto a quella della scorsa stagione (Crotone e SPAL chiusero il girone d’andata a 15 punti – ndr) perché già ora Udinese ed Empoli sono a nove. L’idea da qui a gennaio sarebbe quella di recuperare qualcosa e avere cinque o sei punti di margine, perché nel girone di ritorno le cose si faranno più difficili. Avremo quasi tutti gli squadroni in casa e le dirette concorrenti fuori. Per cui potrebbe essere utile presentarsi nella seconda parte di stagione con un po’ più di serenità. Comunque è ancora lunghissima. Vedrete che Bologna e Udinese interverranno massicciamente sul mercato. E’ un campionato più difficile rispetto a quello dello scorso anno. Chievo già spacciato? Ora come ora si direbbe di sì, perché recuperare dieci punti è dura. Vediamo come succederà col nuovo allenatore. Per il resto la concorrenza è molto agguerrita e tutti faranno il possibile per rinforzarsi a gennaio“.
E la SPAL? Al momento l’argomento mercato sembra ancora in secondo piano: “Valuteremo con i mezzi a disposizione, abbiamo già fatto molto. Dipende dalla posizione in classifica e dalle considerazioni che farà Semplici col suo staff e Vagnati. Al momento nessuno ha chiesto nulla. Lazzari? Rimane fino a giugno. Viviani? Dopo che è stato riscattato e quindi è stata fatta una spesa mi sarebbe piaciuto vederlo giocare. Per me può ancora tornare utile, nella scorsa stagione non mi era dispiaciuto. Vediamo cosa succederà, chiaro che se non gioca ci sta che lui possa voler cambiare squadra. I portieri? Allo stato attuale non esiste alcun problema, ne abbiamo quattro ed è un ruolo in cui abbiamo giocatori validi“.



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