REMONDINA DIFENDE LA SQUADRA: IO HO FIDUCIA IN QUESTA SPAL

CHE SPAL DOMENICA… Il tecnico non nasconde la preoccupazione per la situazione attuale ma si dichiara ottimista: “Quando si tocca il fondo si può solo risalire. L’emergenza c’è, gli squalificati pure e gli infortunati anche ma è la concomitanza a complicare le cose. Con il Sorrento, che è una signora squadra, giocheranno ragazzi finora poco impiegati che vanno aiutati. In panchina ci saranno anche tre o quattro ragazzi della Berretti. Mi fa davvero molto piacere sapere di questa nuova iniziativa dei tifosi, quando le cose vanno male è un buon segno la vicinanza di chi ama i propri colori. Giocheremo con il solito 4411. Abbiamo lavorato bene e credo che vedremo una Spal migliore nonostante le assenze. Mendy? E’ bravo, giovane e può darci una mano”.

Ritorna il campionato. E non si tratta di una gran notizia. Perché l’aria che tira attorno alla Spal non è di quelle salubri ma anche qui, in quanto a notizie, siamo a zero. Dopo cinque sconfitte consecutive, dopo tutte le defezioni che c’erano e ci sono ancora, la vera news sarebbe il ritorno della Spal. Questi giorni senza partite ufficiali, visti da via Copparo, almeno sulla carta, sono serviti a far capire che la tifoseria si è stancata e lo ha manifestato direttamente alla squadra, e poi a ricaricare le pile, a recuperare un po’ di smalto perduto e magari anche un pizzico di morale. Vedremo contro la squadra più spettacolare del girone se sarà davvero così o se lo stato delle cose riuscirà nel difficile compito di regalare l’ennesima domenica da dimenticare agli appassionati del bianco e dell’azzurro. Il contorno è fatto dalla decisione societaria di abbassare i prezzi sperando di incrementare di almeno dieci-dodici (!) spettatori le misere, e soltanto ora comprensibilmente, presenze domenicali del Paolo Mazza. In mezzo l’emergenza infinita che domenica, in un colpo solo, toglierà a Remondina, il capitano nonché il regista della difesa, lo squalificato Zamboni; l’uomo che doveva garantire esperienza a centrocampo, e cioè Coppola, anche lui appiedato dal giudice; i due principali attaccanti, Cipriani e Fofana (terzo squalificato della giornata!) e pure l’unico regista di ruolo, Migliorini, e il centrocampista da gol, Smit, entrambi costretti a fermarsi  per almeno due partite a causa di uno stiramento.
Se le cose potevano andare male, insomma, lo hanno fatto e l’aiutino della sfiga pare francamente superfluo visti gli ultimi (non) risultati. Contro il miglior attacco del torneo, il tecnico spallino se la gioca senza ventuno dei ventinove gol stagionali. Strano, anzi allucinante, ma vero.
Negli ultimi trentacinque anni la Spal non ha mai perso sei partite consecutive. Ecco, vediamo almeno di evitare questo ulteriore record negativo anche perché qui c’è davvero da arrivare alla fine più in fretta possibile portando in salvo, nel vero senso della parola, questo anno disgraziato e incomprensibile. In queste due settimane hanno parlato tutti o quasi in casa Spal per spiegare, meglio: per provare a spiegare, i motivi di questa crisi che non finisce e che è diventata più inspiegabile di un’idea di un Capezzone qualunque. Tra gli altri, ha parlato più volte anche l’allenatore che, come un mantra, ripete che questo è il momento più difficile, che non bisogna mollare, che è il caso di non pensare ai playoff. E qui soltanto un bastian contrario come Sgarbi potrebbe dargli  torto. Si salvi chi può, allora, deve essere lo slogan da qui alla fine. Perché sono in tanti, e in ruoli diversi, a giocarsi il futuro e perché, oggettivamente, è davvero opportuno guardarsi le spalle.
Dal campo, le notizie riguardano il cambiamento del modulo tattico, dovuto più allo stato delle cose, leggi assenze infinite, che a un’idea del tecnico. Si va, infatti, verso un 433 ibrido. Sempre alla voce argomenti recenti va segnalato (ne parliamo a parte sul sito) una bella iniziativa dei vecchi ultras ferraresi e il possibile ingaggio dell’attaccante Mendy.
Per quanto riguarda questa rubrica, invece, da cronisti risulta pure faticoso, quasi quanto buttarla dentro (sono cinquecento i minuti di astinenza), compilare la solita sfilza di domande, poi puntualmente senza reali risposte, che questo appuntamento del venerdì con l’allenatore impone. Un puro esercizio di stile qui paragonabile alle varie motivazioni che ogni singolo tifoso cerca di darsi, a volte, comprensibilmente, aggrappandosi persino alle partenze di Meloni e Marongiu che nonostante il loro talento fanno fatica a giocare anche in Seconda Divisione. Come se questo sprofondo biancazzurro avesse contagiato anche chi a Ferrara non c’è più. Cercando di seguire le indicazioni di cui sopra made in Remondina e dimenticando anche quelli dal capro espiatorio facile (in principio era Notaristefano, poi Pozzi, ora Zamboni…), eccoci qui a sottoporre al nuovo tecnico un rito che, giustamente, crediamo gli pesi e non poco a prescindere dalla buona educazione e dagli impegni presi.

Mister, sinceramente credevo che mi desse “buca” questa volta. Pensavo che chiedesse scusa ma che rifiutasse questa intervista visto che da quando è a Ferrara dice ovviamente le stesse cose ma poi in campo va in un altro modo e l’emergenza, paradossalmente, si aggrava pure…
“Ci mancherebbe. Ma è bene chiarire: l’emergenza c’è perché ci sono tre squalificati. Gli infortuni solo due e Smit non si è allenato quando abbiamo caricato, la settimana scorsa. Quindi solo Migliorini è da considerarsi un’assenza recente e oltretutto questo problema al retto femorale l’aveva già. Il problema è la concomitanza con gli squalificati. Anche perché Cipriani è fuori da un po’ e Pallara si è fatto male in un contrasto. Tanti, invece, sono i ragazzi recuperati: Paolo Rossi, Fofana… Sulle squalifiche aggiungo che non va bene e che bisogna stare zitti anche se contro il Pergocrema era difficile non protestare”.

Non le chiedo più delle cause di questa infinita crisi perché ha già detto, e non soltanto al nostro sito, di tutto di più. Le chiedo, invece, come se ne esce considerando che soltanto per guardare a domenica prossima ci sono tre squalificati e tre infortunati soltanto tra i presunti titolari.
“Se ne esce aiutando questa squadra. Domenica andranno in campo giocatori che hanno giocato poco e che sono giovani e hanno bisogno di una mano. Certo, loro devono capire l’opportunità che hanno e devono dimostrare di essere all’altezza”.

Ci sono state la sosta e la contestazione. Crede che siano servite?
“Me lo auguro! (ride). Devo guardare avanti, io faccio il mio lavoro e quello che succederà non si può mai sapere visto l’equilibrio totale che regna in categoria e nel girone. Io credo nel gioco e nella voglia di vincere. Il gruppo deve essere unito e non dobbiamo avere alibi. Serve una partita gagliarda”.

L’altra faccia della contestazione è la bella iniziativa dei vecchi ultras ferraresi che domenica, dopo una vita, riproporranno una coreografia in curva. Lei non può ovviamente saperlo ma si tratta di un vero e proprio evento che va in scena in un momento particolarmente difficile per la Spal. Una grande dimostrazione di vicinanza…
“Che mi fa molto piacere, anzi un piacere enorme. Sanno che siamo in difficoltà, che il Sorrento è forte, che il momento è davvero duro… Ci fa davvero piacere, questo aiuto. Noi la voglia di rivalsa ce l’abbiamo, i giovani devono averne ancora di più”.

Avete utilizzato queste settimane senza campionato per lavorare molto dal punto di vista fisico. Ora come sta la Spal?
“La settimana scorsa abbiamo lavorato di più, in questa abbiamo fatto quello che fanno tutti. Le risposte, quando lavori come si deve, prima o poi la squadra deve darle”.

Per quanto riguarda l’aspetto del morale è facile immaginare che ci sia poco entusiasmo. E’ più difficile farli correre o farli stare tranquilli?
“Adesso è più difficile dare morale perché i risultati e le assenze pesano. Ma la squadra ha la mia fiducia”.

Lei ha detto più volte che non bisogna mollare e che si tratta di un momento davvero difficile. Quanto è preoccupato?
“Sono preoccupato perché quando non hai tutti non è bello. Porteremo in panchina tre, quattro ragazzi della Berretti: Albini, Anaclet, Busatto e Geovani”.

Il giorno della contestazione ha dato pubblicamente ragione ai tifosi e ha chiesto ai suoi impegno e comportamenti corretti. Che risposte ha avuto?
“Credo che sui comportamenti dei giocatori non ci siano problemi. E non credo che chiunque li vedrà in giro perché stanno facendo una vita giusta e continueranno a farla. Rigano dritto e sanno che quando si vince va tutto bene ma poi se le cose vanno male le voci girano e non è il caso di dare appigli in questo senso”.

Parliamo della prossima partita. La mette più in ansia il tipo di avversario o la sua squadra?
“Loro sono tonici, esperti, li conosco bene, sono anche carichi. Le difficoltà ci saranno ma non saranno rose e fiori neppure per loro. La cosa principale sarà aggredirli e sbagliare poco altrimenti gente come Paulinho può fare male sul serio”.

Il Sorrento, dal punto di vista offensivo, è la squadra più forte del girone. La Spal non segna da una vita. Vista da questi numeri c’è da tremare. E invece… C’è un “invece”?
“Certo che c’è! Perché conta il campo, i numeri valgono fino a un certo punto. Se giochiamo con il coltello tra i denti, se saremo bravi ad attaccarli… tutte le squadre si possono mettere in difficoltà, Sorrento compreso”.

Che indicazioni le ha dato la partitella di ieri?
“Abbiamo fatto buone cose, in particolare due o tre che avevo chiesto. Mi è piaciuta l’attenzione e dobbiamo continuare così mettendo in campo le cose che prepariamo e ci diciamo. Ecco come si esce da questa situazione”.

Ancora una volta la formazione la decideranno il giudice sportivo e il medico sociale. Per quanto riguarda il modulo ha provato una sorta di 433 che assomiglia più a un 451 per forza di cose…
“Ma alla fine sono piccole varianti al 4411 che è il modulo che conosciamo e, almeno ora, il più adatto alle caratteristiche dei giocatori che abbiamo disponibili”.

Credo ci sia poco spazio per l’immaginazione. Bortel al posto di Zamboni, centrocampo con Bedin e Colomba e Melara-Corsi esterni. La notizia è Locatelli in panchina.
“Mah, Locatelli si è allenato bene, è l’uomo che ha capacità di un certo tipo, che ha il piede ma non ha un’autonomia per fare tutta la gara. Può esserci molto utile anche dopo”.

Ieri ha potuto vedere questo centravanti in prova, Mendy. Ha un gran fisico, ha anche segnato nella partitella… Le piace? E verrà tesserato?
“Mi piace, è giovane, l’abbiamo visionato per una settimana intera e se c’è la possibilità credo che lo tessereremo. Con Cipriani fuori altre due o tre partite e con Fofana che ha ancora qualche problema fisico c’è bisogno di qualche alternativa. Questo ragazzo può fare la prima e la seconda punta, è bravo a proteggere la palla, è altruista, ha forza e può darci un mano”.

Due settimane fa disse che la sua vera Spal l’avremmo vista dopo la sosta. Sui possibili cambiamenti credo che sia obbligatorio rimandare il discorso viste le assenze ma sul piano della voglia e dell’impegno immagino che sia da questa domenica che pretende qualcosa di realmente diverso. O no?
“Certo, sì. E sarebbe ora di vedere qualcosa di concreto che non sia solamente la voglia di dimostrare di essere attenti e di fare pochi errori. Dobbiamo giocare bene ogni palla, ecco che cosa mi aspetto”.

Lei e la squadra siete consapevoli che si rischia seriamente di sprofondare verso i playout?
“Purtroppo sì, sappiamo tutto però quella di oggi è una Spal giovane con giocatori finora poco impiegati. Colomba, Corsi, Volpe… vanno anche aiutati”.

La classifica, le cinque sconfitte consecutive, le assenze… Come si fa a scendere in campo senza paura con questo fardello?
“Eh eh eh, giocando con la testa libera e anche ritrovando il sorriso sulle labbra. Le difficoltà ci saranno ma devono pur finire a un certo punto. Conta l’orgoglio, anche”.

Che cosa dirà alla squadra prima di entrare in campo?
“Dirò di dare tutto, come sempre. Ma non va solamente detto, va fatto. Va dato tutto e nel modo giusto. Mi piacerebbe dare dei bei 6.5 e 7 ai ragazzi a fine partita”.

Nel dopoguerra la Spal non ha mai perso sei partite consecutive. Glielo dico con le mani in tasca e anche lei è libero di aggrapparsi laggiù….
“Lo sto già facendo…”.

Ecco ma può partire da qui un appello all’orgoglio visto che si doveva lottare per la serie B e invece si rischia di passare alla storia spallina con un record negativo senza precedenti?
“Sono convinto che quando si tocca al fondo poi si deve risalire, deve scattare una molla dentro, deve vincere la voglia di uscirne, il risultaro bisogna volerlo a ogni costo”.

Dal punto di vista tattico che partita si aspetta e soprattutto che Spal vuole vedere?
“Tatticamente loro fanno un 442 classico e bello. Il problema è l’interpretazione della gara da parte nostra”.

Quindi conferma che vedremo il solito 4411?
“Se vogliamo fare dei numeri sì”.

Crede che una vittoria, oggi imprevedibile, possa sbloccarvi veramente?
“Sì, la sognamo da un po’. Vediamo di riuscirci stavolta”.

Lei gioca la schedina?
“No”.

Spal-Sorrento. Ha un solo segno da mettere…
“Mi piace essere realista, non saprei che cosa mettere. Come voglia senza dubbio il segno “uno” che manca da un bel po’. Di sicuro mi piacerebbre fare un gol perché anche qui siamo in astenenza da troppo tempo”.

Anche lei, oltre ai giocatori, rischia un po’ della sua carriera che verrà. Sinceramente, con il senno di poi accetterebbe ancora la proposta della Spal?
“Sempre, sempre perchè è una grossa opportunità, questa è una piazza ambita, importante, con una grande tradizione. C’era e c’è ancora la voglia di lottare per questa maglia. Mi creda”.

PROBABILE FORMAZIONE
SPAL 4411
Ravaglia; Belleri, Bortel, Battaglia, Ghetti; Melara, Bedin, Colomba, Corsi; P. Rossi; Volpe.
All.: Remondina.
A disp.: Capecchi, Vecchi, G. Rossi, Albini, Busatto (Anaclet), Locatelli, Geovani.

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