IL RACCONTO. UNA GIORNATA A GUBBIO ASPETTANDO IL MIRACOLO

Entrata allo stadio la prima cosa che ho pensato è stata: “cavoli, in quanti siamo!”. Sinceramente non pensavo ci sarebbe stata una così nutrita rappresentanza ferrarese. E che rappresentanza! Pareva di giocare in casa. E’ inutile, saranno gli anni tribolati, sarà l’antico e glorioso passato (ormai troppo lontano), sarà tutto quello che è ancora vivo nella mente anche di chi non lo ha vissuto (come me, che vivo dei racconti di mio padre e dei suoi amici), sarà che la Spal è come un’amante che, per quanto ti deluda, non abbandoni mai e torni sempre ad abbracciarla.
Sarà per tanti motivi… ma se c’è da unirsi attorno alla squadra per aiutarla a superare un momento di crisi, il popolo spallino risponde presente. Lo aveva già fatto domenica scorsa quando tutti hanno momentaneamente messo da parte gli ultimi due mesi di sofferenze. E ieri, presente, il popolo di cui sopra ha urlato il suo ‘Forza Spal’ forte e chiaro, quasi fosse biancazzurra la capolista. Con grinta, orgoglio e un grande cuore. Era tanto tempo che non sentivo un’esultanza come quella al gol di Melara, così rabbiosa ed emotiva ed era tanto tempo che non guardavo l’orologio due volte al minuto per far correre il tempo il più velocemente possibile. Si giocava in casa della capolista ma era come stare al Paolo Mazza.Una tifoseria ‘professionista’ quella spallina, che è inutile dire che non merita la categoria. Che non accetta sinceramente di essere presa in giro da colleghi che non hanno saputo fare di meglio che due cori (?!) al pareggio della propria squadra ed offendere, una volta finita la partita, uno dei nostri giocatori. Non so perché ma questa realtà presentata come la ‘favola’ della Lega Pro ha fatto ben vedere poco dell’aspetto… chiamiamolo fiabesco. Presunzione. Lamentele continue ad ogni minimo contatto. Organizzazione quasi assente. Risultati parziali comunicati mentre si fischiava l’inizio del secondo tempo. Prezzi di biglietti differenti, nonostante si occupasse praticamente lo stesso posto, fra tesserati e non. E viste anche le differenti forniture ai bar, ci sarebbe da chiedersi se il tifoso tesserato è trattato con occhio di riguardo in positivo o in negativo…
Ieri la Spal ha vinto sugli spalti e come squadra. Sì, abbiamo pareggiato ma a livello morale credo valga come una vittoria. Ora non si può che auspicare il rientro del bomber Cipriani in tempi brevissimi e sperare anche in un pizzico di fortuna, che troppo spesso negli ultimi anni pare non volerci considerare per nulla. Proviamo ad andare tutti nella stessa direzione, proviamo a credere (forse per l’ennesima volta) in un piccolo miracolo. Non può non succedere mai. Se tutte le componenti rispondono come nelle ultime due partite ce la possiamo ancora fare. La cura di mister Remondina sta cominciando a dare frutti. Se il miracolo non ci sarà allora si potrà solo guardare a quei due mesi gettati alle ortiche in cui si è buttato tanto, troppo. Ma solo alla fine, non prima. Fino ad allora FORZA SPAL.

Elena Barioni, l’autrice di questo articolo-racconto è l’ultima arrivata nella famiglia de LoSpallino.com. Ecco perchè, a nome di tutta la redazione, voglio ringraziarla pubblicamente perché la sua passione per la Spal è come la nostra. Vera, assoluta, infinita. (et)

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