COLACONE SULLA STRADA DELLA SPAL LUNGO LA SALVEZZA: MI RICORDO FERRARA COME UNA CITTA’ BELLISSIMA E CON GRANDI TIFOSI. VI AUGURO TUTTO IL BENE POSSIBILE

Hai esordito giovanissimo in serie A con il Parma e nella stessa stagione hai giocato la Coppa delle Coppe. Non male per un quasi ventenne…
“E’ stato un periodo pieno di emozioni. Me lo ricordo come fosse ieri, era il 10 aprile 1994, stavo per diplomarmi e andavo agli allenamenti con un vecchio motorino Garelli con il paravento. Quando arrivavo in albergo per il ritiro sembravo un postino! Però era un mezzo indispensabile per muovermi velocemente in città tra la scuola, il campo e i ritiri”.

Il Parma ti ha mandato a fare le ossa nelle serie inferiori, prima a Carrara e poi a Ferrara. E iniziata così la tua avventura spallina…
“Sono arrivato a Ferrara dopo un anno di C1 a Carrara, è stata la mia prima esperienza in una squadra che avrebbe lottato per vincere il campionato”.

Che ricordi hai di quel periodo?
“Incredibile. La città era bellissima, i tifosi presenti e legati alla loro squadra, il nostro gruppo di lavoro era formato da molti giovani e da qualcuno più esperto e di valore come Brescia, Calcaterra, Bruniera e Lancini. E poi lo stadio era quasi sempre pieno, c’erano almeno sette, otto mila persone ogni domenica, per non parlare poi della curva stracolma”.

Sei riuscito a mantenere qualche amicizia di quel periodo?
“Sì, Stellini e Biliotti, che sono miei coetanei, li sento e li vedo tutt’ora”.

La Spal è stata un trampolino di lancio?
“Sicuramente è stato il mio primo vero campionato in una società blasonata, si lottava per vincere e questa esperienza mi ha lanciato verso una lunga carriera soprattutto di serie B. Peccato aver perso i playoff quell’anno, sarebbe stato bello arrivare in B direttamente con la Spal”.

Al tempo nella Spal giocava, come dicevi, anche Beppe Brescia che hai poi ritrovato a Foggia. Vi sentite ancora?
“Beppe lo sento poco ma quando lo incontro da avversario lo ringrazio sempre perché, avere un capitano come lui, è stato fondamentale per la mia crescita. Un grande compagno di gioco per due anni, bastava un suo sguardo e chi sbagliava tornava subito sulla retta via”.

Recentemente un altro ex spallino si è allenato con voi a Monza: Matteo Ferrari.
“Matteo è un mio amico, lo conosco da diverso tempo, abbiamo parlato spesso di quando lui era nella Berretti a Ferrara e io in prima squadra. Ora è a Montreal e ci sentiamo ogni tanto tramite messaggi”.

Si dice che tu sia un giocatore che, partendo dalla panchina, riesca spesso a cambiare le carte in tavola con la tua velocità e che ti sei sempre fatto rimpiangere. Confermi?
“Diciamo che preferisco cambiare le carte in tavola partendo dall’inizio. Per mia fortuna in tanti campionati, a parte qualche stagione, ho sempre giocato titolare. Non sono un grande bomber ma chi ha giocato al mio fianco, vedi Bucchi, Mastronunzio, Bruno… ha sempre fatto gol”.

Recentemente il tuo Monza ha giocato al Paolo Mazza ma tu non c’eri…
“Sì, purtroppo ero a casa bloccato da una contrattura muscolare. Però ci sono tornato l’anno scorso con la Cremonese”.

Che idea hai della Spal di quest’anno?
“L’ho vista all’andata contro di noi e in televisione contro la Ternana, è una buona squadra, peccato per le penalizzazioni e per tutte le distrazioni legate alle vicende societarie, altrimenti sarebbe sicuramente messa meglio in classifica”.

Appese le scarpette al chiodo cosa farai?
“Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio ma adesso ho le idee ancora confuse. Se posso vorrei rimandare il più possibile questa decisione”.

Intervista finita: che cosa vuoi dire ai tifosi biancazzurri e ai lettori de LoSpallino.com?
“Auguro a tutti di vedere al più presto la Spal giocare in campionati molto più prestigiosi”.

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