NOTTE PRIMA DELL’UDIENZA, REGNA L’INCERTEZZA: BUTELLI DEVE TROVARE IL MODO PER PLACARE I CREDITORI O SARA’ FALLIMENTO. TOMASI RIMANE SPETTATORE INTERESSATO DELLA VICENDA

La domanda, ossessiva e ricorrente, è soprattutto una: cosa succederà domani? La quinta udienza fallimentare riguardante la Spal 1907 spa è prevista per le ore undici nello studio del giudice Stefano Giusberti, al tribunale cittadino. Per la prima volta da quando questo travagliato procedimento ha preso il via (era febbraio) si vive una vigilia improntata alla totale incertezza, se non proprio al pessimismo: se infatti nelle quattro precedenti occasioni era apparso chiaro che – di riffa o di raffa – Cesare Butelli sarebbe riuscito a ottenere ulteriore tempo da giudice e creditori, stavolta la clessidra sembra davvero a corto di sabbia. L’incontro preliminare di lunedì con i rappresentanti dei creditori ha dato esito negativo: la proposta di un pagamento dilazionato delle somme (per un totale di circa 700mila euro) non è stata accolta, in assenza di garanzie sufficientemente solide. Per qualche ragione il milione e mezzo di euro (in due parti) che l’immobiliare toscana Il Gioiello avrebbe dovuto fornire a Butelli come anticipo dei crediti del parco fotovoltaico non è arrivato: l’ulteriore slittamento ha quindi complicato i piani. I soldi rimangono virtuali e la pazienza dei creditori si è avvicinata allo zero. Motivo per il quale domattina le alternative saranno poche: o il presidente trova il modo di convincere – soldi alla mano – i propri interlocutori a un rinvio, oppure il giudice sarà formalmente obbligato a nominare un curatore fallimentare che avvii l’esercizio provvisorio. Una prospettiva quest’ultima che non solo causerebbe qualche guaio di troppo allo stesso Butelli, ma esporrebbe i creditori non privilegiati al rischio di non vedere una buona fetta delle somme che spettano loro.
Ovviamente, qualsiasi si rivelerà essere la decisione del giudice, si pone il problema del destino sportivo della Spal: in caso di un nuovo rinvio o della chiusura del procedimento (improbabile visto che nuovi creditori si sono insinuati negli ultimi giorni) ci sono le risorse per iscrivere la squadra in Seconda Divisione? Il comunicato societario dello scorso venerdì assicura di sì, ma le informazioni a disposizione allo stato attuale lasciano forti dubbi. E se così fosse, con quale budget verrebbe preparata la stagione?
La nomina di un curatore fallimentare aprirebbe una nuova e complessa corsa contro il tempo: l’unico modo per evitare la discesa della Spal tra i dilettanti (nel migliore dei casi in Serie D) passerebbe dall’intervento di uno o più soggetti economici disposti ad accollarsi il pagamento di ingaggi (le mensilità da gennaio ad aprile), contributi (da luglio 2011 a giugno 2012) e garantire una fideiussione di 300mila euro utile a iscrivere la squadra. In totale si arriva a poco meno di due milioni di euro, non certo spiccioli, a maggior ragione in tempi di crisi e per di più in un territorio terremotato. Da Comacchio non fanno altro che arrivare conferme rispetto al costante interesse di Gianfranco Tomasi: per quanto attrezzato economicamente sia l’ex presidente, davvero sarebbe disponibile a un tale sacrificio monetario pur di tornare in sella? Questo si potrà sapere solo a giochi fatti in via Borgo de’ Leoni. Di certo il dettaglio di non dover avviare una trattativa con l’attuale proprietà potrebbe risultare stuzzicante per l’imprenditore comacchiese. Diversamente non si vedono all’orizzonte altri potenziali uomini forti disposti a intervenire, a meno che Arslab non abbia assi nella manica ancora da svelare. Parte delle risposte sul futuro biancazzurro arriveranno finalmente domani, dopo troppi giorni di attesa e incertezza: LoSpallino.com ovviamente ci sarà e vi racconterà tutti gli sviluppi di giornata con resoconto, commenti e interviste dei protagonisti.

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