SASSARINI UNCHAINED: STIAMO BENE, MA PER ARRIVARE DOVE VOGLIAMO MANCANO ANCORA DIECI VITTORIE

Non ce ne vogliano gli appassionati di cinema che ancora non sono andati a vedere l’ultima scoppiettante fatica di Quentin Tarantino. Però una volta tanto abbiamo voluto prenderci una licenza cinematografica e linguistica per descrivere lo stato d’animo del mister biancazzurro. “Unchained” tradotto in termini letterali significa “scatenato” e difficilmente aggettivo può calzare meglio a Sassarini in questo momento. A lui e alla sua Spal in grado di sbriciolare gli avversari finora incontrati nel 2013. L’allenatore di per sé non tradisce grandi segni di questo stato d’animo. Sembra un vulcano intrappolato in un iceberg. Ma nel cuore e nella mente ha fame di nuove sfide per dimostrare che arrivare all’obiettivo finale non è una follia, ma una concreta possibilità.

Mister, a guardare i numeri il 2013 della Spal non poteva iniziare meglio: due partite, due vittorie, otto gol fatti, zero subiti.
“Non male, vero? (Ride)”

Si può dire che dopo mesi di intensi lavori e di rifiniture il pubblico sta vedendo la Spal secondo Sassarini?
“Beh, la squadra si è espressa come effettivamente la vorrei vedersi esprimere al suo meglio. L’ideale sarebbe giocare come sempre come nei primi tempi delle ultime due partite, ma mi rendo conto che non è per nulla facile, a maggior ragione in serie D. Sono contento di come stanno andando le cose, ma possiamo migliorare ancora un po’”.

Migliorare però non è semplice se ci si deve allenare su campi al limite del praticabile, dove gli infortuni sono sempre in agguato. Questo incide sulla preparazione, no?
“Parecchio, parecchio. In teoria andrebbero rifatti tutti, ma in pratica ci dobbiamo adattare. In questi casi farebbe comodo un sintetico per evitare problemi, perché allenamenti come quelli di oggi valgono il doppio a livello fisico”.

Fino a qualche giorno pareva che i capricci del tempo potessero condizionare anche la gara col Formigine: questa cosa ha inciso sulla settimana della squadra?
“L’ho sentita questa cosa, ma chi l’ha detto che doveva nevicare?”

I meteorologi, salvo poi cambiare idea.
“Mah, comunque no, non mi faccio influenzare da queste cose. Ci siamo sempre preparati come se si dovesse giocare normalmente e come effettivamente accadrà”.

Meglio così visto che mercoledì c’è una partita importante. Se un tifoso qualunque si mettesse a guardare il calendario direbbe: ci aspettano un sacco di belle occasioni per fare punti pesanti. Al netto dell’incrocio col Mezzolara, squadre come Formigine, Rosignano e Fortis non sembrano poter competere con la Spal vista di recente.
“Penso semplicemente che non si debba guardare il calendario, né il nostro, né quello altrui, perché sappiamo benissimo che le tabelle non servono. Dobbiamo stare concentrati allenamento dopo allenamento e partita dopo partita. Sarebbe un grave errore fare delle tabelle in questo momento. L’unico nostro pensiero deve essere rivolto a vincere almeno dodici gare per arrivare in cima: due ce le siamo già aggiudicate, ne mancano dieci. Poi potremo fare un po’ di conti”.

Il lancio delle maglie in curva dopo il fischio finale di Spal-Fidenza sembra rappresentare un apice di entusiasmo tra i giocatori e una nuova dimostrazione di unione col pubblico. Per la serie: ci crediamo tutti.
“Sì, d’altronde il pubblico ci aiuta a fare bene e quando dalla curva si alza il volume dei cori ce ne accorgiamo. È una bella forma di gratificazione”.

L’unico inconveniente è che alla società toccherà comprare delle maglie nuove.
“(Sorride) Le compreremo, non credo sia un problema”.

Parlando di formazione, gli ultimi allenamenti…
“(Interrompe) No, ma guarda che io per le partitine le casacche le do a caso”.

Dai mister, un pianificatore meticoloso come te che lascia al caso le squadre in allenamento?
“Te lo assicuro! Già da tempo ho smesso di dare indizi sulla possibile formazione durante la settimana. D’altronde ho alternative valide in tutti i ruoli: per i mediani ho quattro scelte, per gli esterni pure, per le punte altrettanto. E anche per la difesa ho tante soluzioni diverse. I giocatori sanno che il loro momento arriva sempre se si allenano bene. Ed è mio compito tenerli sulla corda, non posso permettermi che qualcuno si adagi o si scoraggi. Questo anche a costo di non partire sempre con l’undici qualitativamente più forte. Però, faccio un esempio: prova a pensare cosa può combinare Laurenti nell’ultima mezz’ora di partita. Può essere assolutamente devastante”.

Il ragionamento sembra spiegare abbastanza bene la parabola di Fiorini: dopo lunghi mesi fatti di panchina si è imposto come uno dei giocatori più in forma dell’organico.
“È migliorato tanto nel corso delle settimane. Ha fatto molta panchina semplicemente perché quando andava in campo era un po’ troppo titubante e ho pensato che stare fuori gli avrebbe fatto bene. Ma le sue qualità non sono mai state in dubbio. Doveva metterci più personalità e più coraggio: lo ha fatto e sta raccogliendo i frutti dei suoi sforzi”.

Comunque sembra innegabile che domenica vedremo un po’ di turnover in vista delle due partite successive nel giro di cinque giorni.
“Assolutamente sì, per necessità ma anche in funzione del discorso che facevamo prima”.

Posto che in difesa è difficile vedere variazioni, i cambiamenti si vedranno dalla cintola in su: rivedremo Marchini titolare come a Camaiore?
“Può essere una soluzione, ma come ho già avuto modo di dire, è uno che in ogni situazione può tirare fuori una giocata decisiva, sia che parta da titolare, sia che parta dalla panchina. Domenica scorsa è entrato e ha messo in porta Marongiu con grandissima facilità. Per certi versi il suo ruolo mi ricorda un po’ quello di Totti nella Roma di oggi, quello di un giocatore più di pensiero che di potenza fisica, in grado di inventare giocate di grande qualità in qualsiasi momento”.

Nel frattempo Massaccesi continua a rimanere fuori e l’assenza dura già da un po’: come valuti la sua situazione?
“È un bel problema, ha questo risentimento dietro la coscia che gli dà fastidio, ma l’ecografia non rileva nulla di anomalo. Spero possa migliorare e tornare a disposizione, magari già dalla prossima settimana”.

Le trasferte con la Rappresentativa LND complicano il pieno recupero? Di fatto quello dell’ultima settimana è stato un viaggio a vuoto nella capitale.
“Deve andarci, non ha molte altre possibilità. D’altronde non è saggio rifiutare chiamate del genere”.

Pensi riuscirà a prendere parte al Torneo di Viareggio?
“Credo di sì, ma bisogna vedere se avrà recuperato pienamente la condizione”.

Canalicchio si sta confermando portiere di grande affidabilità. Non sarà un problema rimetterlo in panchina nel momento in cui Gallo si sarà ripreso dall’infortunio?
“No, non direi. Non mi faccio questi problemi e non credo se li pongano nemmeno i diretti interessati. Gestiremo la cosa con grande naturalezza, sono due ottimi portieri e dei ragazzi intelligenti. Canalicchio ha autorità, comanda bene la difesa, si fa rispettare. Ma d’altronde Gallo ha nel suo repertorio delle parate che fatico a vedere anche in categorie ben superiori alla serie D”.

In vista di domenica che partita ti aspetti? All’andata arrivò una vittoria netta, senza grossi patemi. Per stessa ammissione di alcuni di loro quella fu il peggior Formigine della stagione.
“Mah, non so fare previsioni in tal senso. Dico solo che la Spal deve fare la Spal e andare lì per vincere, molto semplice”.

Però puoi fare un’ipotesi sul tipo di atteggiamento che metteranno in campo. La posizione di classifica del Formigine è buona, ma devono fare punti per arrivare il prima possibile alla salvezza aritmetica.
“Onestamente non ne ho idea. Ma se si chiudono attacchiamo in dieci, se ci aggrediscono li colpiamo col contropiede”.

Per quanto riguarda la tua squadra non ti preoccupa il possibile senso di appagamento dopo due gare vinte alla grande?
“Ma quale senso di appagamento! Non abbiamo ancora fatto nulla e voglio che questo sia chiaro. Conosciamo tutti il nostro obiettivo e sappiamo che la strada è ancora lunga. Le distrazioni non sono contemplate”.

LA PROBABILE FORMAZIONE
SPAL (4411): Canalicchio; Rizzo, Nodari, Calistri, Fiorini; Marchini, Braiati, Marcolini, Piras; Cubillos; Marongiu. A disp.: Busato, Cintoi, Laurenti, Del Mastio, Shqypi, Sartori, Rocchi.

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