MINUTI DI RECUPERO FATALI, LA SPAL PERDE DUE PUNTI IMPORTANTISSIMI. LA LUCCHESE (IN DIECI) RINGRAZIA

SPAL-LUCCHESE 1905 2-2 (0-1)

SPAL (4411): Gallo; Rizzo, Cintoi, Calistri, Fiorini (dal 17’ p.t. Piras); Laurenti, Braiati (dal 26’ s.t. Marcolini), Del Mastio (dal 1’ s.t. Massaccesi), Marchini; Cubillos; Rocchi. A disp.: Canalicchio, Nodari, Shqypi, Marongiu. All.: D. Sassarini.
LUCCHESE (442): Casapieri; Rossi (dal 26’ s.t. Gatto), Espeche (dal 37’ s.t. Canalini), Carli, Angeli; Galli, Aliboni, Redomi, Chiarabini (dal 26’ s.t. Pettrone); Chianese, Brega. A disp.: Babbini, Barretta, Da Silva, Petroni. All.: D. Innocenti.

ARBITRO: Sommese di Nola (Assistenti: Cipressa e De Meo).
MARCATORI: 26’ p.t. Brega (L), 21’ s.t. Marchini (S) su rig., 25’ s.t. Marchini (S), 47’ s.t. Pettrone (L).
AMMONITI: Del Mastio (S), Redomi (L), Galli (L), Aliboni (L), Marchini (S), Espeche (L) e Pettrone (L).
ESPULSI: al 20’ s.t. Redomi (L) per gioco violento.
NOTE: giornata fredda, cielo sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori 2.000 circa (982 abbonati, rateo di € 2.482 e 891 paganti per un incasso di € 8.185), con sparuta rappresentanza di tifosi provenienti da Lucca.
Angoli: 5 a 3 per la Lucchese. Recupero: pt 1’, st 6’.

Prima dell’incontro è stato osservato un minuto di silenzio in memoria dell’ex difensore dei biancazzurri Giovanni Ferraro, novanta partite con la Spal tra il 1954 e il 1959, scomparso venerdì.

FERRARA – La madre di tutte le partite di questa settima giornata di ritorno finisce con un giusto pareggio che premia in egual misura due compagini forti e compatte ma con i rossoneri più squadra e, fino al rosso comminato a Redomi, meritatamente avanti nel punteggio. Ancora una volta, sette giorni dopo la magistrale rimonta di Borgo San Lorenzo, la Spal ha nel suo capitano Davide Marchini il protagonista assoluto della riscossa di giornata. Trentadue anni compiuti ieri, il numero sette spallino, messo in discussione fino a dieci giorni fa dalla società, chiacchierato e amato come solo i grandi hanno il potere di essere, con una spettacolare doppietta (l’ultima personale risale al 20 maggio 2007 in Cagliari-Roma finita 3 a 2) ha annichilito per buona parte del secondo tempo una Pantera alle corde, che solo grazie a una prodezza balistica in pieno recupero dello ‘scugnizzo’ Pettrone, ha strappato con le unghie un punto al sodalizio ferrarese. Il calcio è anche questo: se Nodari strappava due punti alla Fortis Juventus nel recupero sette giorni fa, Pettrone ne strappa altrettanti oggi in egual maniera ai ferraresi, alla faccia di chi non vuol sentire parlare di legge della compensazione.

La Spal è in salute con le quattro vittorie e i due pareggi del solo girone di ritorno e una sola sconfitta nelle ultime quindici gare disputate; la Lucchese, dal canto suo, oltre a rispondere con la miglior difesa del campionato arriva a Ferrara con il record di vittorie esterne stagionali, ben sette, mica poco. Ferraresi privi di Nodari in difesa e Sassarini è costretto a inventarsi il reparto con Rizzo a destra e Cintoi dirottato in mezzo a far coppia con Calistri; la Lucchese recupera al’ultimo Aliboni, Carli, Chianese, Chiarabini e Canalini ma mister Innocenti decide di rischiare i primi quattro: Chianese, il più a rischio di tutti, manco a dirlo, confezionerà una gran partita. Spal con il 4411 consueto, Lucchese con il 442 ma con Brega spesso lasciato solo in avanti e con Chianese chiamato a coprire a tutto campo a far da legante tra centrocampo e attacco con un occhio di riguardo a capitan Marchini. 

I biancazzurri partono bene e i primi dieci minuti sono di chiara marca estense: al quarto Rocchi telefona a Casapieri che ringrazia per i saluti, un minuto dopo è addirittura Chianese a sbrogliare una situazione difficile nella propria area di rigore dopo un bello scambio tra Cubillos e Laurenti, con l’esterno ferrarese che si stava pericolosamente incuneando in area di rigore. Anche Braiati tiene alto il baricentro dei suoi e mette pepe alla sfida con un tiro dai trenta metri centrale che Casapieri para senza difficoltà. La Lucchese aspetta e riparte, consapevole di avere meno benzina in corpo degli avversari. Al decimo la Spal va vicina al vantaggio: discesa di Marchini sulla sinistra che lascia sul posto Rossi, rasoterra in mezzo per l’accorrente Cubillos che in scivolata scarica a botta sicura, la traversa aiuta una prima volta la Pantera poi, sulla conseguente ribattuta Marchini di gran carriera prova la conclusione sul palo più vicino che è ancora là che trema. Sfortunati nell’occasione gli uomini di Sassarini. Dodicesimo: Cintoi rischia grosso su Brega lanciato a rete strattonandolo vistosamente, si alza la panchina toscana e Innocenti si sbraccia gridando al fallo da ultimo uomo, per Sommese si può proseguire. Guai in casa Spal. Dopo diciassette minuti, smorfia inconfondibile di Filippo Fiorini che, mentre maledice il destino infame, guarda in preda allo sconforto la panchina tenendosi l’adduttore destro e chiede il cambio: dentro Piras, l’uomo mascherato, nell’inusuale posizione di terzino sinistro e male non farà. Ventesimo: Rizzo chiude in angolo su Chiarabini dopo un bel cross di Chianese dalla destra, colpevolmente lasciato libero da Piras. La Lucchese avanza e guadagna metri, Aliboni e Redomi in mezzo sono due mastini che sanno far girare il pallone, Chianese è ovunque e anche Chiarabini, a dispetto dei trentotto di febbre, gioca su buoni livelli. La Spal ha in Del Mastio il furetto infaticabile che morde e ringhia su ogni pallone, Laurenti fatica a dimenarsi tra Angeli e i duecento centimetri di Carli, Marchini e Cubillos gli unici ad avere un’idea che oggi si deve solo e soltanto vincere per continuare a sperare. Al ventidueesimo è ancora sugli sviluppi di un’azione iniziata da Marchini che Cubillos, di testa, impatta debolmente con lo scalpa: Casapieri ringrazia. Passano quattro minuti e la Lucchese si porta in vantaggio: Galli sulla destra saluta Piras e mette in mezzo proprio nell’area di conflitto dove non è facile assolvere Cintoi ma ancora meno Gallo che rimane colpevolmente legato alla linea di porta. Brega salta indisturbato: è l’1 a 0 che si materializza per i toscani. Doccia fredda per la Spal che prova a scuotersi ma con scarsi risultati, anzi è la Lucchese a rifarsi viva dalle nostre parti con Rossi, pallone alto sopra la traversa. I ferraresi si rifanno vivi al trentaquattresimo: Rocchi, inspiegabilmente, tutto solo davanti a Casapieri dopo aver vinto un paio di contrasti, anziché tirare preferisce servire Cubillos, Carli salva in corner. Sull’angolo successivo Laurenti calcia debolmente in porta. Il primo tempo è tutto qui.

La ripresa inizia con la Lucchese che guadagna due angoli in cinque minuti: prima è Galli a provarci dalla distanza, poi è Chianese, ma in entrambe le occasioni la difesa spallina si salva. Da qui in poi la Spal si vede un po’ di più: quinto minuto, Cubillos perfora centralmente la mediana toscana, Rocchi scatta sul filo del fuorigioco ma alla gran botta preferisce una ‘robaccia’ che colpisce il palo esterno tra la disperazione dei presenti. Ancora Cubillos al settimo, questa volta è Marchini a non trovare un impatto felice con la sfera. Tredicesimo, sempre Spal: punizione di Marchini, Calistri prende l’ascensore, la palla esce di un nulla. Al diciannovesimo l’episodio che cambia la partita: punizione di Marchini, Braiati finisce a terra dopo aver cercato invano l’impatto con il pallone e Redomi, inspiegabilmente, gli assesta un buffetto che lo manda dritto negli spogliatoi. Da regolamento, essendo palla in movimento, è calcio di rigore: sul dischetto si presenta Marchini che, da fermo, spiazza Casapieri. Esplode il ‘Mazza’, la Spal torna a crederci. In superiorità numerica, proprio come all’andata, la squadra di Sassarini prende fiducia e dopo quattro minuti gli sforzi vengono definitivamente premiati: Laurenti scarica dalla destra con il contagiri per Marchini che tutto solo svetta in corsa più in alto di tutti e batte per la seconda volta l’estremo difensore toscano, è il 2 a 1. Partita in ghiaccio? Magari. Al trentunesimo la Lucchese chiede il rigore per un abbraccio ritenuto un po’ troppo affettuoso subìto dal neo entrato Pettrone che in tutta risposta si prende un giallo per simulazione, al trentasettesimo è Gatto a provarci dalla distanza ma con scarsi effetti. Innocenti rischia il tutto per tutto e schiera la sua Lucchese con un inedito 423 con Carli addirittura sulla linea di Canalini, Brega e Pettrone in fase di possesso pur di trovare il pari. In pieno recupero il gol della Pantera: da posizione defilata Pettrone sposta la palla di due metri abbondanti dal punto di battuta segnalato dall’arbitro e, su punizione, fa capitolare un Gallo sorpreso ancora una volta da una parabola difficile ma non impossibile che si spegne all’incrocio dei pali opposto della porta difesa dall’estremo difensore biancazzurro. E’ il 2 a 2 finale con i centocinquanta tifosi rossoneri in festa sulle tribune del ‘Mazza’ e una Lucchese che continua con il tabù di Ferrara: in venti occasioni vi ha vinto solo una volta, la bellezza di settantasette anni fa.

FUORI DAL CAMPO 
All’ottavo del primo tempo momenti concitati all’esterno del “Paolo Mazza” in prossimità della curva Campione, feudo dei tifosi biancazzurri. Stando alle prime informazioni, un drappello di tifosi toscani, quantificabili in una ventina circa, arrivati dopo l’inizio dell’incontro, avrebbe cercato di raggiungere i ferraresi armati di cinghie, petardi e razzi. I disordini sono subito rientrati grazie al pronto intervento delle Forze dell’Ordine che hanno condotto gli ultras ospiti nel settore a loro adibito. Alla fine tutto è filato liscio, cori e sfottò da una parte e dall’altra come si addice in queste occasioni e qualche petardo di troppo lanciato dai supporters della Lucchese. Ma nulla di più.

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