SPAL, ATTENDERE PREGO: ASSEMBLEA DEI SOCI RINVIATA ALL’8 LUGLIO. MAZZONI: VALUTIAMO UN INTERVENTO

Nonostante fosse stata annunciata come una formalità da un quarto d’ora al massimo, è durata quanto una partita di calcio, novanta minuti e poco più, l’assemblea dei soci della Spal convocata in tarda mattinata nello studio del notaio Mistri, in via Contrada della Rosa a Ferrara. Alle 13.30, sotto un sole incerto, i tre principali protagonisti della vicenda – Benasciutti, Mazzoni e Ranzani – sono usciti in strada con espressioni abbastanza diverse tra loro. L’attuale patron è parso piuttosto flemmatico: “Non c’è molto da dire, andiamo avanti, credo che tutto finirà per il meglio”. Le notizie del giorno sono due: la prima è che l’assemblea ha approvato il ritorno alla vecchia denominazione S.P.A.L., archiviando per sempre – grazie al cielo – il prefisso Real attaccatole un anno fa per questioni regolamentari; la seconda è che per l’approvazione del bilancio bisognerà attendere il prossimo 8 luglio, data in cui i tre soci si riuniranno di nuovo presso lo studio del notaio. Il rinvio della seduta ufficialmente è dovuto ai tempi tecnici necessari per reperire le somme necessarie al ripianamento del bilancio, in rosso di 190mila euro. Da parte dei soci di minoranza al 5% – ovvero Ranzani e Mazzoni – è stata offerta a Benasciutti la disponibilità a partecipare al ripianamento: una scelta che testimonia non solo la volontà di mantenere le proprie quote, ma anche di stabilire se davvero ci siano i margini per far valere il cosiddetto “diritto di prelazione” da parte loro di fronte a un’offerta da parte di Vincent Candela.

Il nodo è proprio questo: l’offerta di Candela esiste formalmente? E a quanto ammonta? Le parti in gioco hanno opinioni diverse a riguardo: da una parte l’avvocato Luca Tieghi – rappresentante legale di Candela a Ferrara – conferma sia l’intenzione del francese ad acquisire la società “Intenzione più forte che mai”, sia l’esistenza di un pre-accordo tra lui e Benasciutti. Di tutt’altro avviso Matteo Mazzoni, presidente del Consorzio “La Spal nel Cuore”, che fuori dagli uffici del notaio ha rimarcato come a sua opinione non esista alcun documento scritto che testimoni un pre-accordo per il passaggio di quote tra Benasciutti e Candela, ma nemmeno sia chiaro quale cifra l’ex difensore romanista intenda offrire per diventare il nuovo proprietario della Spal. Per questo Mazzoni ha ribadito che a fronte del ripianamento del bilancio e della presentazione di un’offerta da parte di Candela si riserva di valutare la possibilità di esercitare il diritto di prelazione. È la prima volta che il presidente del Consorzio esce allo scoperto con un simile proposito. “Aspettiamo di conoscere l’entità dell’offerta, – ha detto Mazzoni – poi vedremo se sarà possibile formulare una proposta. Il Consorzio attualmente è in contatto con soggetti potenzialmente interessati, così come Ranzani può contare su alcuni interlocutori seri. Unire le forze? È possibile, ne stiamo parlando”. Lo stesso presidente Ranzani – accompagnato dal figlio Gianluca- non ha voluto sbottonarsi più di tanto al termine dell’assemblea, limitandosi a sorridere e a dire che “va tutto bene, ne riparleremo l’otto luglio”. Indiscrezioni credibili riportano di colloqui sempre più fitti tra l’attuale presidente e un gruppo di imprenditori non ferraresi attivi nel campo dell’organizzazione di eventi internazionali, presentati a Ranzani dal suo commercialista di fiducia Roberto Spera.  È quindi possibile che dietro al rinvio dell’assemblea vi sia la volontà di obbligare Candela a scoprire definitivamente le carte, non tanto in termini di intenzioni (già note e ribadite), quanto in chiave strettamente monetaria. Se l’offerta del francese a Benasciutti per l’acquisizione di quote attorno all’80-90 percento dovesse attestarsi  (come si vocifera) tra i 400 e i 500 mila euro, i soci di minoranza non avrebbero grandi possibilità di rilanciare e si dovrebbero accontentare di mantenere le loro quote per poi valutare il da farsi col nuovo corso. Su questo fronte l’avvocato Tieghi ha offerto rassicurazioni generiche, pur senza sbilanciarsi troppo: “Da quanto mi risulta Candela è destinato a ottenere il finanziamento che ha richiesto tramite Fabrizio Dominici ed è quindi determinato a chiudere questa operazione. Questo passaggio fondamentale permetterà di fornire a Mazzoni e Ranzani le garanzie che hanno richiesto”.

In altre parole, un altro fine settimana è destinato a scorrere via senza che la matassa sia stata sbrogliata. Nel frattempo è evidente la creazione di due blocchi contrapposti: su un fronte Benasciutti, Cestari e Candela (anche se non si vede), sull’altro Ranzani e Mazzoni. A prescindere da chi avrà la meglio in questa complessa partita c’è un dato che allarma e non poco: in questo contesto la Spal entrerà nel mese di luglio senza una situazione societaria chiara e senza la possibilità di pianificare concretamente gli aspetti tecnici della prossima stagione. Particolare non secondario è poi rappresentato dai termini per l’iscrizione: entro il 10 luglio dovranno essere sbrigate tutte le formalità burocratiche e i pagamenti necessari per partecipare al campionato di serie D. Con il futuro in bilico fino a due giorni prima, su quali fragili presupposti poggerà l’annata sportiva dei biancazzurri? Altri dieci giorni d’attesa inoltre potrebbero essere letali sul fronte mercato: molti giocatori, tenuti in sospeso, finiranno col cedere alle lusinghe di altre società. E anche la posizione dell’allenatore designato Francesco Bellinati rischia di complicarsi: il giovane tecnico romano può permettersi di arrivare al 10 luglio senza certezza alcuna sulla panchina che dovrà occupare? A meno di interventi risolutori – che all’orizzonte non si vedono – la Spal sembra destinata a una costruzione last-minute come quella dell’estate 2012. Un anno fa rischiò comunque di funzionare, complice il sentimento di rivalsa verso il terribile epilogo targato Spal1907, oggi le prospettive non sembrano essere così favorevoli.

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