DAL FALCON HOTEL PER SPICCARE IL VOLO: OMAR CAPPELLI RACCONTA LA SEDE PORTAFORTUNA DEL RITIRO SPALLINO

Un falco di pietra domina la vallata, qui a Sant’Agata. Ha le ali spiegate, lo sguardo fiero. E’ il simbolo del Falcon Hotel, sede del ritiro spallino in Valmarecchia. Ospitalità e tranquillità per un albergo che si è specializzato negli anni nella ricezione di gruppi, quelli sportivi in particolare. Oltre alla S.P.A.L., il Falcon ha ospitato Rimini, Sambenedettese, Cesena, San Marino e a breve arriverà il Bellaria. Eppure, tutto cominciò proprio con i biancazzurri: “Sì, nel 1996” – comincia Omar Cappelli, 37 anni, il Direttore – “Donigaglia ha portato la S.P.A.L. a Sant’Agata ed è stata la prima volta che una squadra è venuta in ritiro”. Un legame speciale, dunque: “La S.P.A.L. è stata poi qui 5 anni, ora è tornata, ne siamo felici”. Festoni e cartelli accolgono la squadra fin dalla Piazza del Mercato, la S.P.A.L. è benvenuta. Dal Falcon si percorre una discesa e si è subito al campo. I giocatori passano tra la grande hall dell’albergo, la palestra e le camere e raggiungono a piedi Leo Rossi e il suo vice Stefano Baldoni per l’inizio degli allenamenti. Aria buona, dieta, poche distrazioni. Pasta fredda o al pomodoro, riso, verdure e frutta a buffet, poca carne, poco pesce. Tanta acqua, il vino solo alla sera, se la società lo chiede. Qualcuno suggerisce di portargli un piatto di ravioli ai funghi, a questi poveri ragazzi. Forse alla prima vittoria, rispondiamo in coro.
Omar non ha ancora avuto modo di conoscere bene giocatori e staff di quest’anno, ma ricorda distintamente la S.P.A.L. di mister Gianni De Biasi, “Un perfezionista”, dice il direttore, raccontando qualche curiosità: “Ci teneva che tutto fosse perfetto. Alla notte passava nelle camere e se sentiva il televisore acceso dopo le 23, il giorno dopo diceva al direttore di togliere la TV a quella camera”. Un’attenzione quasi maniacale: “In 15 minuti i ragazzi dovevano avere finito di mangiare, cronometrava i nostri camerieri perché portassero tutto in tempo”. Un’attenzione vincente: quell’anno, per la S.P.A.L., terminò con la promozione e la vittoria della coppa Italia di C: “Sì, poi venne il Rimini di Acori e lo portammo dalla C2 alla B, cambiò sede del ritiro e retrocedette. Diciamo che un po’ portiamo fortuna.”, sorride Omar, mentre ricorda altri dettagli di quel periodo: “C’era il bomber Cancellato”, continua il direttore, “faceva un bel casino. E poi mi ricordo Tonino Ferroni”. Guardiamo le foto alle pareti, il direttore riconosce e segna col dito Andrea Pierobon e Fausto Pari, grandi giocatori di quella prima stagione al Falcon, sulla quale continuano gli aneddoti: “I giocatori erano naturalmente a dieta, come quest’anno, allora qualcuno andava di nascosto in paese e si faceva fare dei panini col prosciutto. Oppure prendevano delle pizze e le portavano in camera”. Chissà se De Biasi l’avrà poi scoperto.
La S.P.A.L. si ritrova di nuovo al Falcon Hotel, dunque, teatro dell’ultima stagione vittoriosa della storia spallina, per riprendere il cammino. Varricchio e compagni sanno che è il lavoro che porta i risultati. Se poi il Falcon continuerà a portar fortuna non guasterà di certo.

Servizio a cura di Michele Ronchi Stefanati

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