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Partenza più in salita per la SPAL non poteva esserci. Ma va bene così, dopo 49 anni lontani dalla Serie A andava bene qualunque cosa. Certo è che la Lazio in questo preciso momento è la squadra più in forma d’Italia, forse alla pari del Milan. Che non vuol dire più forte, ma la vittoria della Supercoppa contro la Juventus ha dato alla squadra allenata da Simone Inzaghi la consapevolezza di poter veramente battere chiunque, e abbiamo chiesto a Riccardo Caponetti, collaboratore di Laziopress.it, come la squadra biancoceleste arriva all’appuntamento di domenica sera.

Dopo la vittoria in Supercoppa, come arriva la Lazio all’esordio in campionato?
“Con il morale altissimo, non poterebbe essere altrimenti. Il gruppo è affiatato e carico come non mai e questo ha permesso a Inzaghi di lavorare in grande tranquillità per tutta l’estate fino ad ora. La vittoria contro la Juventus poi ha alimentato ulteriormente l’entusiasmo. Sulla carta la Lazio parte favorita, ma attenzione però perché non è nuova a staccare la spina dopo un buon risultato, soprattutto se deve affrontare un avversario che non parte con i favori dei pronostici. La SPAL per tornare da Roma con qualche punto in saccoccia può aggrapparsi a un eventuale calo di tensione dei biancocelesti. E non dimentichiamo la grana Keita: l’attaccante senegalese oramai vive da separato in casa e quasi sicuramente domenica non giocherà. Da sottolineare il grande calore dei tifosi attorno alla squadra, da tempo non si vedevano così tanti tifosi fuori dai cancelli di Formello a seguire gli allenamenti. All’Olimpico ci sarà una bellissima cornice di pubblico”.

Tolti Keita e Marchetti, entrambi ai margini,  c’è qualche altro giocatore che non sarà certamente della partita perché infortunato?
“No, direi di no. Radu e Lukaku hanno smaltito le scorie della Supercoppe lavorando a parte durante la settimana, però il terzino belga è probabile che parta dalla panchina. Mentre il difensore rumeno giocherà quasi sicuramente anche perché Hoedt sta trattando la cessione con il Southampton. Restano da decifrare le condizioni di Leiva e Felipe Anderson, soprattutto il secondo ha fatto allenamento differenziato giovedì”.

Quindi possiamo aspettarci una Lazio schierata in campo con la formazione tipo?
“Sì, 3-4-2-1. Unico cambio: Bastos per Wallace in difesa. A destra potrebbe esserci un ballottaggio Marusic-Basta ma il serbo parte favorito in virtù della ottima prestazione contro la Juventus. Confermatissimi Milinkovic-Savic e Luis Alberto, da vedere chi dei due poi giocherà più a ridosso dell’unica punta Immobile. Presumendo che Felipe Anderson parta ancora dalla panchina perché non è in grandissima forma. Con titolare il brasiliano a fargli posto sarebbe uno dei due trequartisti, a meno che Inzaghi non lo schieri come quinto di destra al posto di Basta”.

Secondo te chi adesso rappresenta il maggior pericolo per la formazione di Semplici?
“Un nome non riesco a dirtelo, due sì. La premiata ditta Milinkovic-Savic/Luis Alberto ora è l’arma in più di Inzaghi: i due si completano a meraviglia, uno straripante fisicamente, l’altro con un tecnica sopraffina, in attacco non danno mai punti di riferimento e in difesa tornano rientrano sempre mostrando grande gamba. Dico loro quindi, troppo facile puntare su Immobile. Anche se il bomber crea, assieme a De Vrji e allo stesso Milinkovic-Savic, la spina dorsale di questa squadra. Questi tre non uscirebbero nemmeno con una gamba rotta. Ma uno dei punti di forza della Lazio è sicuramente il mister: in questi anni Inzaghi ha dimostrato di saper tenere alta la tensione, anche dopo successi molto sentiti a Roma, quindi sì, c’è ansia per questa partita in cui la SPAL non ha nulla da perdere, ma i biancocelesti hanno tutto per fare risultato pieno”.



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