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Se è vero che non è ancora tempo per i grandi derby, è altrettanto vero che dietro ogni partita possono nascondersi innumerevoli insidie. La Krifi Caffè, in attesa di affrontare le teste di serie del campionato (Macerata e Portomaggiore), è chiamata questa domenica ad una lunga trasferta a Pescara, per ottenere altri tre punti decisivi nella rincorsa alla zona playoff. Abbiamo analizzato con coach Martinelli punti di forza e debolezze degli avversari della Gada Group Pescara 3, in attesa di conoscere il risultato del settimo turno di campionato.

Pescara è attualmente terzultima in classifica, con quattro punti totalizzati in sei giornate di campionato. In questo caso però i numeri non sono sufficienti a farsi un’idea del valore del match: “Ci aspetta una lunga trasferta – spiega coach Martinelli – e per di più ci siamo dovuti allenare con una diversa attrezzatura: Pescara è l’unica squadra del girone che utilizza i palloni tricolori di Molten. Per quanto possa sembrare strano, cambiare palloni comporta una serie di complicazioni in alcune fasi di gioco”. Per chi non lo sapesse, la federazione consente alle squadre di scegliere il pallone preferito per gli scontri ufficiali. Cambiare pallone significa correggere la lettura delle traiettorie di gioco, in particolare modo per ricevere e per battere: “Partendo da questo dato, abbiamo prestato molta attenzione alle fasi di ricezione, battuta e cambio palla, che dovranno tenere bene per tutto il corso della partita”.

L’organico della squadra abruzzese è praticamente sconosciuto ai granata: proveniente dalla vittoria del campionato di serie C al termine della scorsa stagione, la Gada Group si sta misurando con una nuova categoria: “Gli avversari provengono tutti dal centro Italia e prevalentemente dalle zone limitrofe a Pescara, perciò non li abbiamo mai visti giocare. Da quel che abbiamo visto in video hanno un opposto che può essere pericoloso in battuta, perché ha messo in difficoltà già altre squadre. Anche il reparto d’attacco è da prendere in considerazione, ci sono due buoni centrali che vengono serviti spesso e che tengono bene il muro. L’alzatore si affida spesso a soluzioni di secondo tocco e batte bene, perciò dovrà essere monitorato quanto gli altri”.

Alla Krifi non resta che tenere a mente le peculiarità degli avversari, provando a coglierne i punti deboli: “Cercheremo di toglierci di dosso il più in fretta possibile la stanchezza del viaggio e di adattarci velocemente agli spazi angusti della palestra. Poi sarà fondamentale imporre il nostro gioco senza dare spazio agli avversari: siamo consapevoli del nostro valore, in squadra abbiamo tanti ragazzi che sono stati campioni di categoria più volte. Abbiamo esperienza, non abbiamo problemi fisici e confido che partiremo con la giusta motivazione”.



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