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Al termine di Acmar-Mobyt abbiamo sentito anche le voci di Lanfranco Giordani, allenatore avversario, e di Charlie Foiera, in grande ex della partita. Entrambi si sono trovati concordi nell’affermare che Ferrara ha meritato e si dimostrata più forte.

LANFRANCO GIORDANI (allenatore)

Coach, cosa è andato storto oggi?
“È stata la partita in cui siamo abbiamo messo meno intensità. Eravamo un po’ vuoti e non ho capito perché. Molto bravi loro ad impostare la partita, ma noi ci abbiamo messo del nostro”.

Il piano partita era quello di fermare Benfatto?
“Sì, e ci siamo riusciti bene, anche se poi Ferrara è stata brava ad aprire gli spazi con i due lunghi ‘finti’. Ci hanno messo in difficoltà soprattutto Jennings nei primi quarti e Michele Ferri che ha fatto una partita di spessore. Ogni volta che provavamo a rientrare in partita lui faceva canestri importantissimi. Anche Spizzichini non me lo aspettavo così fondamentale”.

Cosa ne pensa di Ferrara?
“Credo che se facciamo 10 partite, 7 le vincono loro e 3 noi. Facendo anche qualche miracolo. Loro sono una squadra obiettivamente forte, profonda e coperta in ogni ruolo. Oggi hanno giocato senza Benfatto e ci hanno battuti comunque”.
FRANCESCO “CHARLIE” FOIERA (giocatore)

Francesco, oggi ha vinto la squadra più in forma?
“Non solo più in forma, ma anche più forte e meglio organizzata, al momento. C’è da dire che noi abbiamo fatto una brutta partita, ma questa Mobyt è la squadra migliore che abbiamo incontrato finora. Secondo me anche meglio di Omegna, non dal punto di vista del talento individuale, ma rispetto alla quadratura e alla difesa”.

C’è stato un momento della partita in cui stavi facendo la differenza, poi è arrivato il terzo fallo e si è inceppato qualcosa.
“Anche secondo me. La mia carriera l’ho basata tanto sull’agonismo e sulla voglia. Se avessi evitato il terzo fallo, magari non avremmo perso l’inerzia”.

L’esito di questa partita cambia qualcosa nel futuro prossimo delle due squadre?
“Per noi no, perché il nostro obiettivo è salvarci. In quello di Ferrara dipende dagli obiettivi che si erano dati all’inizio, ma questa mi sembra una squadra che lotta per le primissime posizioni”.

Hai sicuramente sentito il calore del pubblico ferrarese, che ti ha anche dedicato dei cori. Non sono concessi a tutti.
“Assolutamente, Ferrara è una parte della mia carriera, vita e cuore. Oggi mi hanno salutato in in modo molto caloroso. Poi in campo, come è giusto che sia, ognuno deve lottare per la propria squadra. Ma Ferrara rimarrà sempre come una grande famiglia per me”.



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