Spal contro Mantova per una partita che la città non aspettava con così tanta trepidazione da diversi anni. Da sesti nell’ultima serie professionistica italiana e senza aver ancora vinto niente – come si affretta a ribadire il ‘Pres’ -. Figurarsi fossimo al piano di sopra, vien da pensare, e in lotta per quello che a Ferrara manca dal 24 maggio del 1992. L’arrivo in via Copparo della Famiglia Colombarini e del ‘Pres’ Mattioli, il vero ideatore di questo ambizioso progetto, unito ai risultati positivi e a un Varricchio che sta davvero vivendo una seconda giovinezza, dopo lo scotto del noviziato pagato a caro prezzo in termini di punti pesantissimi lasciati per strada, ha indubbiamente riportato a galla l’indomita fede spallina che si era appena assopita ma che è di nuovo pronta a ruggire, come non mai. Insieme alle vittorie – cinque consecutive in casa e quasi sempre in rimonta – e ai punti – sedici su ventiquattro con Gadda al timone – è quello che circonda questa società a essere diverso: sta tornando quella voglia matta di andare alla SPAL la domenica, unito all’orgoglio di sentirsi parte vitale di un progetto che, oltre a essere convincente appare, ogni giorno che passa, vincente. E non è poco a pensare dove eravamo un Natale fa.
SCURDAMMOCE ‘O PASSATO – Dopo le ultime due stagioni e mezzo vissute con il cuore in gola, sofferte e tribolate fino a dover subire e sopportare l’onta della D, il ‘Paolo Mazza’ è finalmente pronto a indossare, ancora una volta, il vestito buono della festa: c’è da battere il record stagionale di paganti registrato all’esordio contro il Monza (2.211 oltre a 1.475 abbonati per un totale di 3.686 presenze); ci sarebbe, magari fantasticando un po’, da superare le presenze di Spal-Pro Patria del 16 novembre 2008 (paganti 3.851, abbonati 1.348 per un totale di 5.199 tifosi) o di Spal-Cesena del 3 maggio 2009 (paganti 3.801, abbonati 1.348, spettatori totali 5.149) quando però, sul piatto della bilancia, oltre a una categoria in più era rispettivamente il comando della classifica e un posto nei playoff a tenere desta l’attenzione degli sportivi ferraresi. 
TUTTI ALLA SPAL – Inizia così il messaggio che il feudo del tifo biancazzurro a firma Direttivo Curva Ovest ‘Non camminerai mai sola’ ha fatto circolare a partire dall’ultima partita casalinga contro la Pergolettese. Un tam-tam che ha il dovere di espandersi a macchia d’olio per richiamare quanti più appassionati biancazzurri possibile da ogni dove, per tornare a vivere da protagonisti la passione smisurata per questi colori. Riportiamo integralmente il testo del messaggio:

VINCERE. NON STRAVINCERE – La gara contro il Mantova non è una partita che bisognerà vincere a tutti i costi. Sia chiaro. Più per il morale che per veri spauracchi di classifica, anche un punto non sarebbe da buttare. Questo per non sentire la solita nenia del ‘noi le partite che contano non le vinciamo mai’. Spal-Mantova conta come una qualsiasi partita, né più, né meno. Forse un po’ meno del solito, a fronte delle otto promozioni. La vera vittoria, probabilmente decisiva, che ha portato nello spogliatoio biancazzurro ancora più grinta e convinzione nei propri mezzi, è stata quella ottenuta una settimana fa a Legnago, quando anche il tabù trasferta è stato spazzato via dalla ‘revolverata’ a firma di Varricchio, e tutto in appena quarantacinque minuti di gioco. A quota 24 la SPAL, scaramanzia a parte, può dirsi tranquilla, pur con il groviglio di avversarie che le restano appiccicate, ma domenica prossima a Bellaria c’è la grande occasione di chiudere l’anno solare da ‘grande’, contro una squadra che pare avere il destino già segnato. Girare a 30 punti o a 28 conta poco: vuol dire avere una media stimata di 56 punti a fine anno. E se consideriamo che a quota 52, negli ultimi 15 campionati disputati, si è sempre arrivati almeno ottavi, viste le assenze e gli acciacchi di stagione, non serve davvero uno strappo da scalata contro i virgiliani, ma solo una discreta performance di squadra condita dalla solita personalità, dall’abitudine al sacrificio e dall’attaccamento alla maglia spallina. Cose già viste, nell’ultimo mese. Cose che fanno parte del pedegree delle squadre di Gadda, Mattioli e Vagnati.

Non bastasse, è ragionevole pensare che tra un girone esatto, al ‘Martelli’, entrambe scendano in campo solo per le statistiche, salutarsi e darsi appuntamento all’anno che verrà nella C unica. Il Mantova è di rincorsa (ne parliamo a parte), risente di un inizio di campionato non proprio edificante con appena due punti nelle prime quattro gare e verrà a Ferrara per tornare in carreggiata il prima possibile. L’arrivo di Sabatini in panchina e Sensibile alla conduzione dell’area tecnica è il chiaro segnale che Spinale e compagni sono solo di passaggio in quell’imbarazzante posizione di classifica che li vede a quattro punti dall’ottavo posto. Ma intanto sulla loro strada troveranno la SPAL dei ‘Bad Boys’ che ha ancora tanta voglia di stupire e di stupirsi. Con una ulteriore certezza: di non trovarsi mai sola a camminare lungo la difficile scalata verso il calcio che conta.









