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Il momento della Mobyt è particolarmente complicato. Non stupisce quindi che si siano presentati in sala stampa le figure più rappresentative della società: il presidente Fabio Bulgarelli e coach Adriano Furlani.

FABIO BULGARELLI

Presidente, crediamo che stasera ci siano molti motivi per essere arrabbiati.
“Sono orgoglioso di questi ragazzi, spero che tutti se la ricorderanno visto che abbiamo fatto un grande recupero fino a giocarci la vittoria. Ce l’abbiamo messa tutta in condizioni difficili, condisderando che anche Benfatto al 99% ha finito la stagione. Cosa possiamo chiedere di più alla squdra? A fronte di questo impegno, che va sul valore dell’uomo, ciò che cerchiamo come società: serietà, onesta e valore. I ragazzi hanno stasera rappresentato questi valori in modo encomiabile e per questo li ringrazio. Questa partita vale la stagione comunque vada. Però, proprio per questo motivo, questa città merita rispetto. E gli arbitri che sono venuti non ce l’hanno dato. In particolare il neopromosso, che manda a quel paese il mio allenatore, ebbene io farò tutto ciò che posso nei confronti della Lega perché non si può accettare uno spettacolo del genere. Non è la prima volta che questi signori vengono a Ferrara o che vediamo arbitraggi scandalosetti. Questo pubblico e questa città e questo pubblico meritano rispetto e siamo stanchi di avere arbitri dilettanti. Stasera era evidente, uno ha arbitrato a senso unico. In trasferta si può accetare, ma in casa assolutamente no. Ricordiamoci che il basket è fatto dalla società, dal pubblico e dalle squadre. Il basket siamo noi. Se veniamo presi in giro si fa il male dell’intero movimento ed è il basket a rimetterci”.

Non è la prima volta che accade.
“Non penso male, ma ci vuole rispetto. Siccome stasera prenderemo una multa, lasciatemi parlare. Ho il diritto di dire che c’è stato un arbitraggio scandaloso, in particolare da parte del neopromosso. Non credo sia malafede, ma non è pronto per la categoria”.

Come legge il prossimo futuro della Mobyt, anche se oggi si vede tutto in salita?
“Siamo sempre in salita, gli infortuni non ci permettono di allenarci con una progettualità. Evidentemente questo è un anno no. Ma nessuno si abbatte! I giocatori per primi che hanno lottato fino alla fine. Abbiamo conquistato i playoff? Ce li giocheremo fino alla fine e arriveremo alla posizione che meriteremo. Siamo anche stanchi, ma vedrete che venderemo cara la pelle. Perché questi sono i giocatori della Pallacanestro Ferrara, e di cui sono orgoglioso”.

 ADRIANO FURLANI

Coach, la partita può essere vista attraverso tre chiavi di lettura: la condizionante assenza di Benfatto, la grinta che hanno messo in campo i giocatori e l’arbitraggio che si è rivelato ancora una volta protagonista.
“La mia analisi parte da una certezza. Stiamo smarrendo la capacità di vincere. Le cause possono essere addotte a molti fattori, ma è un peccato perché il valore che aveva assunto la squadra era quello di protagonista del campionato, ma per cause di forza maggiore ci stiamo vedendo sfilare occasioni per ricoprire il ruolo che ci compete. Questo dispiace per giocatori e pubblico, perché non sempre riusciamo ad esprimere il nostro valore. La mia non è una resa, e i ragazzi lo hanno dimostrato. Però ora come ora ci stiamo nuovamente reinventando. Non è facile costruire un percorso per giocatori come i due americani rookie, e i rimaneggiamenti in corsa li mettono in condizione di dover ogni volta interpretare ruoli diversi. E anche da questo nascono difficoltà. Noi siamo andati fuori giri non per mancanza di cuore, ma per eccesso di protagonismo che ha generato un po’ di confusione. Poi vanno considerati anche gli episodi: abbiamo avuto la palla per il +1 e non siamo riusciti a sfruttarla, anche se non è giusto colpevolizzare chi ha sbagliato”.

In prospettiva playoff, ora siamo nella condizione per vedere quel che viene e cercare di dare il meglio.
“Diventa difficoltoso giocare una serie di playoff così stretta con una rosa così ridotta. Non metterei pressioni sui playoff, nella speranza di poter giocare con la mente sgombra e in scioltezza. Noi oggi ci tenevamo particolarmente a vincere perché poteva tenere aperti dei discorsi interessanti per quanto riguarda il piazzamento. Il risultato di stasera ce lo nega, ma mi scoccia vedere gli avversari festeggiare in casa nostra, quindi daremo tutto per salvare la faccia nelle partite casalinghe”.

Cosa pensa che possa fare in più la Mobyt?
“Dal punto di vista difensivo stiamo costruendo una nuova identità nella difesa a zona, che sta dando i primi frutti anche se finora non sono bastati. Il nostro cavallo di battaglia era la difesa individuale che alzando l’intensità ci dava anche maggiori energie in attacco. Adesso stiamo vedendo se questa difesa ci può dare la stessa dimensione, in particolare favorendo il contropiede. Anche perché a difesa schierata, senza Benfatto che era un giocatore fulcro per i nostri schemi offensivi, ci dobbiamo reinventare. Ma ci vuole tempo”.



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