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Non ci saranno sempre avversari come il Santarcangelo sulla strada della SPAL in campionato: ma questa sera i biancazzurri, risultato a parte, hanno disputato tutti davvero una prova confortante, in crescita soprattutto sul piano atletico. Difesa inviolata, Capece, Togni, Filippini e Fioretti sugli scudi.

MENEGATTI 6 – Porte chiuse al Paolo Mazza questa sera. Due tiri in porta il Santarcangelo e una rovesciata finita a lato. Poca roba e lui è impegnato in una sola occasione con fendente al rallentatore da fuori di Torelli. Lui si accartoccia e risponde presente.

FERRETTI 6 – Partita positiva. Sempre attento, preciso anche in sovrapposizione lo si vede giostrare con innata disinvoltura. La strada è quella giusta.

GASPARETTO 6 – Per struttura non sarà mai bellissimo da vedere, ma funzionale alla causa quello sì. A parte un momento di scarsa lucidità nel primo tempo, quando si perde l’uomo e regala a Torelli l’opportunità di andare al tiro, per il resto è sempre ben attento e concentrato. Di sicuro Guidone lo aiuta prendendosi un giorno di vacanza.

GIANI 6 – Trenta minuti, poi Torelli lo falcia in netto ritardo con un’entrata killer da rosso diretto: a lui rimane la caviglia piantata in terra e il capitano è costretto ad alzare bandiera bianca in anticipo. Fino a quel momento non era passato nessuno dalle sue parti.

(SILVESTRI 6) – Entra a freddo e svirgola un rinvio. Ci sta. Si riprende senza batter ciglio, nessun problema particolare ad arginare le magre bocche da fuoco romagnole. Ampia sufficienza.

LEGITTIMO 6.5 – Con il Pontedera è stato semplicemente imbarazzante; a Savona ha vissuto novanta minuti da incubo – e noi con lui – oggi invece ha convinto ed è piaciuto sia in fase difensiva che in quella offensiva. Serve a Fioretti una gran palla in occasione del vantaggio biancazzurro poi, con coraggio, prova e riprova, sbaglia e si rifà sempre con la stessa grinta. Era ora: benvenuto alla SPAL.

CAPECE 6.5 – A sorpresa in campo dal primo minuto: era da aprile, con l’Ascoli, che non faceva una partita intera. Non è, al pari di Togni, un grande amante della corsa, però a centrocampo lotta che è un piacere, cercando di mettere ordine con un’intelligenza tattica che, alla lunga, potrà senza dubbio far comodo a questa squadra. La domanda però è un’altra: questa SPAL quante volte potrà però reggere in campionato contemporaneamente Capece e Togni?

TOGNI 6.5 – Mezzo punto in meno per l’ammonizione che prende su Torelli: stupida per l’esperienza che lo contraddistingue e che deve ergerlo superiore a certe provocazioni. Vertice basso, diciamo così, davanti alla difesa in un ipotetico rombo che la SPAL non può, al momento, permettersi è praticamente perfetto. Sbaglia nulla di rilevante, fosforo a chili a difesa della roccaforte, puntello imprescindibile quando chiamato a impostare. Ha dovuto preoccuparsi solo dei suoi compagni però, questa sera, vista la pochezza di fronte. Corre poco però. E, dopo tre gare, comincia a essere più di un indizio.

(LANDI NG) – Dieci minuti o poco più al servizio della squadra. Giudizio impossibile.

FILIPPINI 6.5 – Partita di grande intelligenza e di altrettanta sostanza. Il secondo gol nasce da una sua tenuta in campo di un pallone che sembrava perdersi in fallo laterale, ma prima e dopo è tutto uno sgusciare e un cercare e cercarsi con i compagni. Molto più tranquillo delle precedenti uscite. Con l’entrata in campo di Lazzari cambia fascia ma il risultato è speciale. Guadagna anche il rigore: Salvatori, che ogni volta che il nostro entrava in area non riusciva a prenderlo, decide di abbatterlo. E’ in grande crescita.

GERMINALE 6 – Dopo tre minuti va inopinatamente addosso a Nardi con una scivolata pericolosissima che, mica tanto contento del buffetto, gli rifila una cinquina. Risultato: ammonito Nardi, ma dovevano uscire subito entrambi. Poi se la fa con Traoré che gli tira, a sua volta, un pugno in testa. Risultato: giallo – solo – al romagnolo. Fa una partita di sacrificio encomiabile, fa sanzionare gli altri, innervosisce tutti – compreso il suo pubblico – ma gli altri di più e questo gioca a suo favore. Ma spesso gli si chiude la vena e il confine del senso della misura lo oltrepassa cento volte a partita. Prende un giallo sciocco per non aver chiesto l’autorizzazione per essere medicato. Poi trasforma il rigore che chiude una partita mai in discussione. E vissero tutti felici e contenti. Per oggi va bene così.

FINOTTO 5.5 – Lotta tantissimo, a impegno è da dieci più. Ma ne prende poche questa sera, in una di quelle giornate, però, che assomigliano tanto alla classica serata storta. Niente di più, ha qualità, e tanta. Pasticcia un po’ troppo col pallone tra i piedi, piuttosto approssimativo. Nessun dramma. Domani è già un altro giorno.

(LAZZARI 6) – Gioca poco più di venticinque minuti e va a posizionarsi sulla fascia destra. Più in palla di Finotto, se non altro appare più lucido e più dentro agli schemi della filosofia breviana, lui, che proprio non è uno dei protagonisti preferiti. A Gubbio con una seconda chance dal primo minuto? Chissà.

FIORETTI 7 – ‘A Giordà, pensace tu’! Non costringeva il portiere avversario a girarsi due volte a raccogliere il pallone in fondo al sacco, in campionato, dal 15 dicembre scorso a Pagani. Nove mesi dopo ecco altri due gemelli: sul primo mette la freccia e fa leggere la targa a Olivi, sul secondo, di rapina, si aiuta con Nardi che l’aiuta e la palla va dentro. Ma lui ha il pregio di essere lì. E c’è sempre, in ogni azione pericolosa dei biancazzurri.

BREVI 6.5 – Salva la panchina (diciamolo pure) e, per girarla, se vogliamo, gira la ruota: la media punti si è alzata da 0 a 1 in tre partite così come i gol fatti, mentre quella subiti abbassata da 3 a 2. Azzarda, schierando un 4231 coraggioso: a sentimento, però, Capece e Togni insieme a presidiare la mediana li vedremo solo con avversari come questo Santarcangelo e la sensazione è che non ce ne siano poi così tanti. Qualcuno, forse un po’ troppo maliziosamente, gli imputa di far giocare solo i ‘suoi’ giocatori, cioè quelli che ha già avuto nel passato: un po’ stride, in effetti, la panchina contemporanea di Silvestri, Lazzari, Landi e Di Quinzio. Chi vince però ha sempre ragione. Oggi ha vinto con il solito gioco offensivo essenziale e con i soliti lanci lunghi dalle retrovie e pedalare. Ma ha anche il merito di non ripresentare il Gentile che abbiamo visto nelle prime due gare. Gubbio mercoledì, ma soprattutto Ascoli e Lucchese da qui a fine mese ci diranno se questa SPAL è carne o pesce.

SANTARCANGELO
Nardi 5.5; Traoré 5, Salvatori 4.5, Olivi 5, Rossi 5; Evangelisti 5, Bisoli 5.5 (dal 16’ s.t. Capitanio 5.5); Argeri 5.5 (dal 31’ s.t. Scicchitano NG) , Torelli 5.5, Radoi 4.5 (dal 16’ s.t. Graziani 6); Guidone 5.5. All.: F. Fraschetti 5.5.



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