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Dopo il weekend di pausa per la Coppa Italia di Rimini, ecco che le squadre devono ritornare ad affrontarsi per la ultima e decisiva parte di campionato. Per ogni compagine, tutte le gare rimanenti sono importanti per gli obiettivi stagionali e così è anche per la Mobyt. A seguito della notizia del raggiungimento matematico per la LegaDue dell’anno prossimo ecco che i biancazzurri, vista la posizione in classifica, vogliono raggiungere i playoff. Data la classifica corta, quindi, tutte le partite sono fondamentali, a partire da quella di domenica che vedrà approdare al Pala Hilton Pharma l’Orsi Tortona. Squadra neopromossa dalla DNB dell’anno scorso, sta disputando una stagione di altissimo livello, che la vede al quinto posto a pari merito con Recanati e Treviglio. Reduce dalla vittoria casalinga contro Matera, sicuramente i piemontesi arriveranno a Ferrara con la voglia di replicare la gara dell’andata.

UN GIRONE FA

ORSI TORTONA – MOBYT FERRARA  90-70
PARZIALI: (18-18); (25-15); (27-20); (20-17)

ORSI TORTONA: Rotondo 8, Losi 7, Gioria 2, Venuto 2, Simoncelli 8, Strotz 2, Crockett 20, Valenti 12, Tavernari 10, Galloway 19, Carosi n.e. All.: Demis Cavina

MOBYT FERRARA: Huff 19, Bottioni, Castelli 11, Amici 11, Ferri 10, Casadei 14, Pipitone, Ghirelli, Hasbrouck 5, Benfatto n.e. All.: Adriano Furlani

Uno dei momenti peggiori vissuti in questi anni di gestione Furlani e sul campo si è visto alla grande. Primi quattro minuti di gioco devastanti per i biancazzurri che subiscono un parziale di 11-2 salvo poi riscattarsi e tornare a pari merito (18-18) alla prima sirena, merito di un Ale Amici in versione top scorer. Il successivo parziale dei padroni di casa però piega le gambe ai ferraresi che da quel momento non entrano più in partita: 13-0 il divario e punteggio fissato, all’intervallo lungo, sul 43-33. Il terzo quarto sembra la fotocopia del primo con Tortona a macinare punti e la Mobyt incapace di reagire agli avversari, causa anche l’assenza di Benfatto e la magrissima prova di Kenny Hasbrouck (solo 5 punti per lui). Ultimo periodo di puro garbage time servito solamente ad ampliare il vantaggio dei piemontesi che arrivano alla fine sul +20 (90-70).


I LEADERS (media a partita)

Punti
FERRARA: Hasbrouck 21.7
TORTONA: Galloway 15.3

Rimbalzi
FERRARA: Benfatto 6.2
TORTONA: Rotondo 5.5

Assist
FERRARA: Hasbrouck 2.9
TORTONA: Galloway 3.2

Palle Recuperate
FERRARA: Hasbrouck 2.0
TORTONA: Galloway 1.2

Dalle cifre emerge subito una cosa sola: entrambe le squadre hanno un giocatore fondamentale al loro interno, leader in questi tutte le statistiche e aspetti del gioco. La Mobyt come tutti sappiamo ha Kenny Hasbrouck, giocatore di un’altra categoria su cui Bulgarelli conta molto anche per il futuro, puntando su di lui per la prossima stagione. Dall’altra parte c’è Ramon Galloway, grande realizzatore e giocatore che all’andata ha fatto vedere i sorci verdi alla difesa estense mettendo a segno il parziale decisivo per i suoi.

I DUELLI CHIAVE

Benfatto vs Valenti: due gladiatori sotto i tabelloni, due giocatori importanti per le piccole cose che ogni domenica mettono in campo. Rimbalzi, autorità nel pitturato, aiuti difensivi, ma anche solo una presenza intimidatoria fondamentale. Valenti vince sul piano dell’esperienza, ma Benfatto rimane comunque un leone. Per gli amanti del gioco ruvido questa è una sfida da non perdere.

Castelli vs Crockett: giocatore piuttosto insidioso, Crockett sta disputando un campionato da rookie davvero di ottima fattura, fatto di intensità, atletismo e tanta voglia di mettersi in risalto. Grande rimbalzista su entrambi i fronti di gioco, il prodotto di Texas Tech è un giocatore molto versatile, in grado di ricoprire entrambe le posizioni di ala grazie al suo buon tiro piazzato e alla sua capacità di attaccare in 1vs1 palla per terra. Quest’ultima caratteristica è quella che potrebbe mettere in difficoltà maggiormente il suo probabile diretto avversario, ovvero Castelli, abituato a giocare contro giocatori di dimensione più interna, ma che comunque ha doti difensive che gli permettono di difendere anche penetrazioni dall’arco dei 6’75”. L’aspetto principale su cui Caste dovrà impegnarsi maggiormente, però, è il tagliatori a rimbalzo per evitare che il lungo americano riesca a catturane abbastanza permettendo ai suoi un’ulteriore chance in attacco.

Hasbrouck vs Galloway: come detto qualche riga più in su, Galloway si è rivelato finora il miglior giocatore dell’Orsi Tortona quest’anno. Punti, assist e difesa forte sono il suo marchio di fabbrica e già nella gara d’andata si era fatto notare per le sue capacità tecniche e per trascinare la squadra durante i parziali. Domenica però, si troverà davanti quello che a detta di molti è l’MVP di Lega per questa stagione, ovvero Kenny Hasbrouck, giocatore fondamentale nelle rotazioni di coach Martelossi per tutto quello che riesce a dare in ogni sfumatura del gioco. Un bellissimo duello ci aspetta, fatto di giocate spettacolari e ad alto coefficiente di difficoltà e chi la spunterà, sarà quello che porta a casa i due punti.

Ferri vs Simoncelli/Losi: uno dei punti di forza di Tortona è l’avere due ottimi playmaker, che all’occorrenza possono entrambi giocare da guardia. Simoncelli è più giocatore da penetrazione e scarico per un compagno, mentre Losi lo conosciamo tutti, in campo è capace di fare giocate al limite dell’impossibile e dell’ignoranza cestistica (triple da metà campo, rocambolesche entrate in area), ma ottime per trascinare squadra e inerzia della partita. Entrambi, però, sono due ottimi difensori sul portatore di palla in grado di mettere pressione e spesso di impadronirsene lanciando il contropiede. Losi a Ferrara è diventato famoso, o meglio dire famigerato, l’anno scorso dopo l’ultimo turno di playoff per il suo comportamento in campo; certo è un giocatore abituato a fare del trash talking con gli avversari ed è uno che difficilmente si fa amare dai pubblici avversari, ma è una freccia importante nella faretra di coach Cavina. Domenica ad occuparsi di loro, ovviamente non da solo, ci sarà un Ferri in stato di grazia, che sta giocando una pallacanestro scintillante da vero capitano. Reduce dalla grande prestazione personale di Recanati, il capitano è un gladiatore in campo, incisivo nei momenti del bisogno, ma in grado anche di farsi da parte per lasciare spazio ai compagni senza però mai uscire dalla partita. Non siamo di certo ad un livello di sfida NBA, ma certo anche questo non deluderà gli spettatori.