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Festa doveva essere anche a Tresigallo e festa è stata. Walter Mattioli ha mantenuto la promessa fatta nel novembre 2014 e ha portato la SPAL in paese per un’amichevole che di agonistico ha avuto ben poco, ma che è servita prima di tutto a onorare la memoria di Angelo Magnani – figura di riferimento del tifo biancazzurro in provincia – e Alberto Fontanesi, il centravanti della prima promozione in serie A della SPAL.

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Di fronte ad oltre trecento spettatori, per la stragrande maggioranza bambini, il presidente spallino ha consegnato alle famiglie dell’ex punta e dello storico tifoso due maglie da gioco, prima di lasciare spazio alle foto di rito, ma soprattutto alla partita, che di per sé è stata una semplice passerella infrasettimanale per i ragazzi di Semplici (assenti solo Di Quinzio, Branduani e Capezzani), lanciati sin da subito all’attacco – tanto per non perdere le buone abitudini – con l’insolito tandem offensivo Ferri-Zigoni. Ma lo spettacolo è sotto la tribunetta e al commento “L’è al Brasil, mina al Tresgal” per via della divisa verdeoro della rapresentativa locale si capisce già che l’attenzione merita di essere rivolta soprattutto fuori dal campo.

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Il relax è totale, la giornata lo permette, il meteo pure, e i sorrisi si sprecano. C’è chi si presenta al campo con la maglia del Chievo di Malagò (il difensore), chi si lancia in commenti tattici e chi cerca gloria avvicinandosi alle panchine da dietro le recinzioni (intanto Zigoni timbra il cartellino per l’1-0). “Quel la l’è bon“, si dice di Mora, che solca la fascia sinistra come se di fronte ci fosse il Pisa e non una banda di ragazzi probabilmente all’apice della loro carriera. Che comunque non sfigura, sostenuta anche dai boati del pubblico ogni qualvolta si presenti dalle parti di Contini, senza mai, però, fargli realmente il solletico. “Ma il zinc? Al zoga col cavil lung con stal cald?“, dice una voce esperta, ma Castagnetti è già il preferito delle teenagers, mentre Lazzari, Zigoni e due volte Ferri hanno già scavato il solco definitivo portando la SPAL avanti 5-0 tra gli applausi, scroscianti, sì, ma mai quanto quelli riservati all’eterno Balestra, numero dieci locale che dal nulla prova un sinistro da fuori area che termina… in fallo laterale. Boato. Addirittura ripetuto quando con un triplo carpiato con avvitamento cerca il rigore per un possibile contatto di Cottafava. “Non ti ho nemmeno sfiorato” gli dice il veterano spallino, “Lo so, c’ho provato” risponde Balestra, e tutto si chiude con pacche sulle spalle.

Beh mo l’chi el l’11?“, salta su un tifoso attempato all’intervallo? “E’ Ferri, viene dalla Roma, ha imparato da Totti questo“. “Beh mo ezà, l’è in dapartut“. Ed è vero, è proprio ovunque il buon Iaio, e non potrebbe essere altrimenti con la voglia matta che ha di giocare: “Spero di scendere in campo contro il Tuttocuoio, poi per il futuro non si sa. Spero di rimanere a Ferrara, qua ho imparato tanto dai miei compagni di reparto, considerando che sono un esterno offensivo e non una prima punta. Vedremo, intanto finiamo questo campionato”. Che culminerà con il festone di domenica sera. E lì si che i giovani daranno spettacolo: “Punto su Nikita (Contini) migliore in campo“, scommette Ferri a partita abbondantemente conclusa (7-0 per la cronaca: di Cellini e ancora Ferri le marcature nella ripresa.

Poi è solo caccia all’autografo, chi sulla maglia, chi su un volantino o su un pezzo di carta d’emergenza. Contini, Mora e Zigoni i più cercati, mentre Castagnetti cerca di divincolarsi tra le tante ragazzine che inizieranno ad appassionarsi al calcio grazie a lui. E mentre Spighi si lascia scappare un “Speriamo di rivederci anche il prossimo anno“, il corteo di macchine riparte alla volta di Ferrara. Alla prossima, Tresigallo.



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