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In ogni squadra c’è sempre un giocatore (o anche più di uno) da copertina, di quelli capaci di prendersi gran parte dei titoli a suon di gol e assist, ma anche di grandi interventi difensivi o parate e voli d’angelo. Nell’anno della promozione in Serie B della SPAL è toccato a gente come Cellini, Zigoni, Finotto, Lazzari e Mora contendersi il titolo di preferito dei tifosi, ma proprio nel periodo più caldo dei rinnovi contrattuali ci sembra giusto mettere sotto i riflettori uno che non è abituato a starci. Uno come Mirco Spighi.

Il suo contratto scade il prossimo 30 giugno e per il momento non sembrano esserci stati contatti che facciano pensare a un rinnovo. Il tempo c’è tutto, ma nel frattempo le voci di mercato hanno già iniziato a circolare. Per noi ci sono almeno cinque buoni motivi, profondamente soggettivi, per incoraggiare la SPAL a offrirglielo.

1
Definire il ruolo di Spighi non è semplice, perché fa della versatilità la sua capacità principale. Dove lo metti lui sta. C’è bisogno di rimpiazzare uno dei centrocampisti centrali? Spighi si mette lì e fa quello che deve fare: corre, si inserisce, pressa, spezza il gioco degli avversari, cerca la giocata. Serve un vice-Lazzari? Pronti, ecco Mirco, nato proprio come esterno, pennellare dei cross e fare anche gol con uno di questi. All’improvviso servono due polmoni in più per andare a vincere o proteggere un risultato positivo? Non c’è problema, Mirco di ossigeno ne ha da vendere. In un campionato di serie B in cui si giocherà praticamente ogni tre giorni, avere un elemento con queste caratteristiche può fare molto comodo.

2
Nelle occasioni in cui ha giocato da titolare (8 volte in campionato, 5 in Coppa di Lega Pro) ha sempre fatto un’ottima impressione e spesso quando è subentrato dalla panchina ha dimostrato di poter entrare in partita immediatamente, dando la scossa che Semplici gli chiedeva. Talvolta risultando anche determinante con il suo dinamismo e la sua tenacia, punti di forza che lo hanno fatto sicuramente diventare uno dei cambi preferiti del mister, che in stagione lo ha impiegato complessivamente 25 volte.

3
Lo si è mai sentito lamentarsi per un cambio anticipato o per una panchina di troppo? Ha mai messo su il muso per un qualsiasi motivo? Ha mai lanciato la borraccia dopo una scelta del mister non condivisa? No e se non l’ha fatto in Lega Pro perché dovrebbe farlo in Serie B, dove ha sicuramente una voglia matta di debuttare con la maglia della SPAL?

4
Si porta dietro l’immagine tipica del bravo ragazzo, con quella faccia tipica di uno di quei vicini di casa dei film americani, dai quali si può sempre andare a chiedere lo zucchero o qualunque altra cosa ci si è accorti di aver finito. E che alla fine non ti chiede nemmeno indietro il favore.

5
Da buon romagnolo ha senso dell’umorismo in abbondanza, dote sempre più rara in un mondo del calcio che si prende terribilmente sul serio. Non è raro, nelle occasioni in cui deve presentarsi di fronte a telecamere, microfoni e taccuini, sentirlo sdrammatizzare con una battuta di spirito che spesso dice molto di più delle tante frasi fatte che i calciatori proferiscono di continuo.



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