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Per il momento nessuna bomba di mercato sta per defraglare, tutto tace. O almeno così lascia intendere Davide Vagnati nella conferenza stampa di questa mattina. “Non ci sono tanti argomenti da trattare in maniera approfondita – esordisce il direttore sportivo spallino -, solo qualche aggiornamento. I nomi dei giocatori che stiamo trattando, comunque, non posso ancora dirveli, per ovvi motivi”.

Di carne al fuoco Vagnati in una mezz’oretta scarsa di ne ha messa tanta, cerchiamo, quindi, di mettere un po’ d’ordine, analizzando uno per uno i vari argomenti trattati.

RINNOVI.
Partiamo da qui perché sembra che oramai i nodi siano arrivati al pettine. “Ad oggi ho parlato con tutti i protagonisti di questa splendida cavalcata. Domani penso che potrà essere la giornata decisiva per Mattia Finotto. Limiamo gli ultimi dettagli in modo tale da continuare il rapporto lavorativo. Ormai ci siamo. Zigoni? In settimana vado a parlare con Maiorino (ds del Milan – ndr). Il ragazzo, come già sapete tutti, ha detto chiaro e tondo che rimarrebbe volentieri alla SPAL. Rimane il nodo stipendio da sciogliere, ma credo che la trattativa sia a buon punto”.

IN USCITA.
Più complicata la situazione di Di Quinzio, Cellini e Spighi: ufficialmente sotto contratto, ufficiosamente sul piede di partenza. Contini, invece, è già rientrato a Napoli dopo la scadenza del prestito e difficilmente percorrerà la strada inversa in direzione Ferrara per tornare alla SPAL: “Di richieste ne sono arrivate, ma nessun procuratore mi ha detto che hanno trovato accordi con altre società. Contini è tornato a Napoli dopo il prestito. Con Paolo (Branduani) vediamo se riusciamo a trovare un accordo. Di Quinzio ha un contratto, adesso è un giocatore della SPAL, così come Cellini e Grassi. Marco ci ha dato una grossa mano a raggiungere la Serie B. E’ possibile che gli vengano proposte situazioni interessanti soprattutto a livello economico. Può scegliere di cambiare aria, ma noi non stiamo cercando di mandare via nessuno. Ovvio che potrebbe trovarsi a firmare l’ultimo contratto della carriera in Lega Pro. Mirko (Spighi – ndr) l’ho chiamato pochi giorni fa per spiegargli le nostre priorità e le nostre condizioni. La porta è aperta. Ma non possiamo ragionare solamente con il cuore, infatti, Castagnetti in questo momento è un punto fermo, se no non gli avremmo rinnovato il contratto”.

IN ENTRATA
Le chiacchiere non mancano, ma le bocce sarebbero ancora ferme: “Svincolati ce ne sono pochi. Per quelli sotto contratto adesso, a differenza della Lega Pro, bisogna pagare il cartellino. Noi abbiamo un budget da rispettare e in questo periodo tutte le società sparano alto, cifre folli. Dobbiamo fare le cose con raziocinio, senza farci prendere dalla frenesia. Se iniziamo a comprare in maniera spasmodica alla lunga rimaniamo fregati. Come ha detto il presidente Mattioli ieri, nei prossimi giorni ci siederemo ad un tavolo con le big di Serie A, Milan, Juventus, Roma, per sondare i loro giovani. Ci sono tante cose in ballo, anche con Samp e Genoa”.

IDENTIKIT.
Ma, quindi, chi cerca la SPAL? Quali ruoli vanno coperti per primi? “La nostra priorità è quella di trovare un portiere, un difensore centrale che vada a riempire il vuoto lasciato da Cottafava, una mezzala ed un attaccante. Prima o seconda punta poco importa, basta che sia forte. Cerchiamo una figura di spessore, un giocatore di categoria che garantisca un certo bottino di gol. Una garanzia insomma”.

“E’ impensabile fare dei colpi già adesso, – continua Vagnati – un po’ perché i contratti iniziano dal primo di luglio e un po’ perché le cifre che girano al momento sono troppe consistenti. Basta guardare ad esempio Ceravolo: abbiamo presentato un’offerta, ma c’era troppa distanza. Se soddisfiamo richieste di un certo tipo poi ci precludiamo troppe altre cose. Molti giocatori provano a lucrare sull’ingaggio, ma oltre ai soldi cercano blasone e sicurezza societaria. La SPAL da neopromossa parte in svantaggio sotto questo punto di vista, perciò chiedono qualcosa in più sul contratto. Cerchiamo, però, di dare il giusto peso ai giocatori. Se sperperiamo rimaniamo fregati. L’imperativo è uno solo: non svenarsi. Ci vogliono calma e sangue freddo. Quest’anno ci sono le liste anche in Serie A qualche giocatore in esubero può uscire, seppure più avanti. Ma non stiamo con le mani in mano: qualcuno l’ho già incontrato ieri, altri nei prossimi giorni”.

Di certo c’è che le parole di Andrea Abodi sulle entrate legate ai contratti televisivi sono state un po’ come una doccia fredda: dalla Lega di B e da Sky arriveranno meno soldi del previsto. Tutto ciò può incidere sul mercato spallino? “Sì, infatti, dobbiamo fare una riunione per stabilire il budget definitivo con la società e la famiglia Colombarini”.



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