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Non è dato a sapere se alla SPAL siano scaramantici o meno, ma non sembra del tutto casuale la scelta di affidare a Gianmarco Zigoni le considerazioni di metà settimana in vista dell’appuntamento di domenica a Pisa. L’attaccante spallino infatti è stato il giustiziere dei nerazzurri nell’ultima occasione in cui la SPAL è riuscita a fare bottino pieno all’Arena Garibaldi: era il 13 aprile 2015 e la squadra di Semplici vinse 1-0, togliendo al Pisa la possibilità di fare i playoff in quella stagione.

Da allora il bilancio è stato abbastanza deludente, visto che nella scorsa stagione i toscani si sono imposti sia al Mazza sia all’Arena col medesimo risultato (2-1) e con andamenti di partita abbastanza simili: vantaggio della SPAL e rimonta degli uomini guidati da Gattuso. “Visti i precedenti – ha detto Zigoni – ci teniamo a batterli. Nella scorsa ragione hanno dimostrato di averci studiati molto bene, perché in entrambe le occasioni cambiarono il modulo per metterci in difficoltà. All’andata secondo me facemmo una grande prestazione per poi avere un calo quasi inspiegabile nel secondo tempo, mentre al ritorno fecero una gran partita loro: noi in quella occasione non riuscimmo a esprimerci come sapevamo”.

Questa volta che partita sarà a tuo giudizio?
“Sicuramente dispendiosa sotto il profilo fisico e psicologico, perché il Pisa ha il carattere di Gattuso e non molla mai un centimetro. Lavorare nelle condizioni in cui si trovano loro sarebbe stato difficilissimo per chiunque altro, ma grazie al mister stanno sempre sul pezzo. Di fatto hanno mantenuto le caratteristiche ed i giocatori dello scorso anno: puntano molto sulla difesa, infatti finora hanno preso solo due gol su azione. In più se passano in vantaggio diventano difficili da attaccare. Pressano sempre e rischiano pochissimo dietro”.

Invece la SPAL sta iniziando a specializzarsi nelle rimonte. Questo in passato accadeva meno di frequente. Cosa è cambiato?
“La differenza principale sta nell’avere preso giocatori di grande personalità che sanno reagire immediatamente nei momenti difficili. Chiaro che fare due o tre gol a partita non è sempre facile, per cui dovremmo migliorare a livello difensivo. Fino alla scorsa stagione incassare pochi gol era la nostra forza, mentre quest’anno siamo già a undici e sono tanti”.

Paradossalmente avete subito meno gol in trasferta, pur facendo un solo punto degli otto totali. Cosa manca alla SPAL per iniziare a macinare punti anche lontano da Ferrara?
“Direi che ci manca un po’ di personalità per fare la partita anche in trasferta, magari tenendo di più la palla. Dobbiamo impegnarci tutti per creare qualche occasione in più, perché se escludiamo la prima mezz’ora di Benevento non abbiamo tirato moltissimo in porta”.

Dopo un mese abbondante che idea ti sei fatto di questo campionato?
“Equilibrato, come me lo aspettavo. A parte il Verona che farà corsa a sé, tutti possono vincere con tutti. Noi non facciamo eccezione: col giusto atteggiamento possiamo mettere in difficoltà qualunque avversario, soprattutto in casa. Ma dobbiamo essere consapevoli che ci dovremo sudare la salvezza fino alla fine”.

Dal punto di vista personale fino ad una settimana fa eri l’unico attaccante con un gol a referto, malgrado partissi leggermente dietro a Cerri ed Antenucci nelle gerarchie del mister.
“Per la verità col mister non ci sono mai certezze, noi giocatori non conosciamo mai le sue scelte prima del giorno della partita e tutto dipende dagli allenamenti, dall’avversario e dalla condizione dei compagni. Chiaro che se uno gioca male rischia immediatamente il posto. Personalmente sono contento dello spazio che sto trovando fino a ora. Ho fatto tre partite da titolare in cui penso di aver giocato bene e dato il mio contributo”.

Cerri in questo inizio di stagione non ha convinto e questo ha fatto salire le tue quotazioni, soprattutto per la tua capacità di aiutare la squadra.
“Sinceramente io non mi sono mai sentito una riserva, penso di essere un titolare e la mia mentalità è questa. Poi cerco sempre di fare quello che so con la massima concentrazione”.

L’intesa con Antenucci com’è?
“Buona perché lui ha caratteristiche molto diverse dalle mie: è veloce e gli piace spesso allargarsi. Sa fare tutto e si vede che conosce la categoria. Per fortuna si è sbloccato e mentalmente è uscito da un momento complicato: sono sicuro che ora farà tanti gol”.

Domenica probabilmente si giocherà in uno stadio vuoto o quasi. Che effetto farà?
“Non saprei, non mi è mai capitato di giocare a porte chiuse. Sicuramente sarà una sensazione strana, ma non dovremo pensarci. Forse l’assenza del pubblico potrebbe avvantaggiarci un po’. Quello che più importa però è stare attenti sul campo. Le squadre si conoscono e il mister la sta preparando bene. Siamo fiduciosi”.



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