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Come cambiano le cose in neanche un mese. Il 27 di settembre la SPAL aveva cinque punti in classifica, era reduce da due sconfitte consecutive (Hellas e Perugia) e più di qualcuno nei bar e nel chiacchiericcio da listone iniziava a muovere i primi dubbi sulla consistenza della squadra e sulle capacità di comando di Semplici. Appena 27 giorni dopo i biancazzurri, col tecnico in testa, hanno una città (e non solo) ai loro piedi grazie ai dieci punti raccolti nell’arco di quattro partite. Ma non solo: nell’ultimo mese la SPAL ha convinto per tenacia, organizzazione e cinismo, dimostrando che nell’interminabile campionato di serie B tutto può cambiare nello spazio di poco tempo. Tempo che appunto non c’è, soprattutto quando si tratta di tirare il fiato e compiacersi, perché a 72 ore dal fischio finale di SPAL-Carpi in pratica si torna in campo oltre cinquecento chilometri più a sud, al “Matusa” di Frosinone. Uno stadio in cui la formazione ciociara ha costruito molte delle sue recenti fortune.

Leonardo Semplici lo sa e lo evidenzia in sede di presentazione: “Bisognerà fare un’altra prestazione quasi perfetta per non uscire a mani vuote dal Matusa. Ci attende un ambiente caldo, in cui il tifo si fa sentire”. Il tema principale però è quello del turnover, sia quello obbligato dalle assenze (Schiavon, Antenucci, Gasparetto, Schiattarella) sia quello già pianificato prima del confronto di sabato scorso: “Contro il Carpi abbiamo speso tanto, quindi qualche cambio sarà dovuto. La formazione messa in campo sabato è stata pensata anche in prospettiva verso martedì. In queste tre gare bisogna dare un po’ d’alternanza ai giocatori, perché fare due partite complete in tre giorni non è l’ideale. Quindi abbiamo fatto due formazioni che possono dare la qualità e la freschezza fisica e mentale che serve. Non mi preoccupa tanto l’aspetto fisico, quanto quello mentale perché sabato abbiamo speso tante energie”.

Dalle parole di Semplici emerge anche la volontà di dare di nuovo fiducia ad un ritrovato Cerri, malgrado non venga escluso l’impiego di Finotto dal primo minuto: “A Cerri mi piacerebbe dare continuità perché ha fatto bene, mi auguro possa fare una bella gara anche domani. Lui sta capendo quello che è non solo l’obiettivo della SPAL ma anche il suo: non si deve accontentare di quello che ha fatto. Finotto? Può essere. Per me i giocatori sono tutti titolari, ci sono quelli da venticinque partite e quelli da quindici. Da questo punto di vista mi ritengo contento. La scorsa settimana si era parlato dell’assenza di Mora, ma alla fine quasi non ce ne siamo accorti. Per cui gli assenti verranno rimpiazzati alla giusta maniera da chi verrà chiamato al loro posto. Tutti rispondono in maniera positiva e mi mettono in difficoltà nelle scelte”.

Di fronte i biancazzurri troveranno un Frosinone in serie positiva da tre partite: “E’ una squadra forte – dice Semplici – che ha trovato continuità dopo una partenza incerta. Punta a tornare in serie A, quindi sarà una partita simile a quella col Carpi per livello di difficoltà. In campo però non sarà la stessa cosa, per questo mi aspetto di tornare a quella che è la nostra identità, quindi un po’ più di palleggio in fase di costruzione. Il Frosinone a differenza del Carpi gioca e fa giocare”.



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