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Mercoledì mattina è toccato a Davide Vagnati fare il punto sull’attualità di casa SPAL dopo la riconquista della vetta della serie B. Il direttore generale dei biancazzurri ha commentato il momento vissuto dopo le due sconfitte e si è soffermato anche sul tema del rinnovo di mister Semplici.

Dopo tanti anni a Ferrara riesce ancora a stupirsi di quanto velocemente la città riesca a passare dallo sconforto più nero all’entusiamo più smodato?
“Penso che sia così da tutte le parti quando si parla di calcio, non mi pare che Ferrara sia diversa da Alessandria per queste cose. Dico Alessandria per fare l’esempio di un’altra piazza con un passato glorioso e che ora sta avendo qualche difficoltà in Lega Pro dopo un grande inizio. Normale che l’umore dei tifosi possa essere altalenante. Quello che conta è che all’interno ci siano serenità ed equilibrio. Sappiamo che stiamo facendo un campionato straordinario e per noi è importante far vedere che siamo convinti ed equilibrati. Ma non è che possiamo pretendere lo siano tutti gli altri, il tifoso vive di emozioni e dispiaceri”.

Quindi le tante critiche a squadra e allenatore l’hanno lasciata indifferente?
“Dovrei cambiare mestiere se le critiche se mi dessero fastidio. Il bello del calcio è che tutti ne possono parlare. Qui c’è grande passione, per cui è normale prendere complimenti e critiche”.

Martedì sera, nel post-partita, Semplici non ha rinunciato a mandare una frecciatina al presidente Mattioli dopo le critiche arrivate in sala stampa al “Partenio” di Avellino.
“Sono episodi che ravvivano un po’ l’ambiente. Secondo me il presidente ha ottenuto quello che voleva. Lo conosco da tanto e so che lo ha fatto per far sì che ci fosse un’incazzatura generale. Era il momento giusto per farlo. Mattioli è il primo che vuole bene ai ragazzi e vuole vincere. Crede in questo gruppo, sa che abbiamo un grandissimo allenatore. Sapeva che potevamo fare un po’ di più e che ieri sera dovevamo vincerla già negli spogliatoi facendo vedere la cattiveria. Non è questione di allenamento in più o meno, ora serve la rabbia di arrivare prima sulla palla e far vedere agli altri che la vogliamo di più, perché il risultato può cambiare la vita a tutti”.

Si sente l’aumento di pressione da una settimana all’altra?
“Prima di SPAL-Novara ho detto a Semplici che sarebbe stata la partita più importante degli ultimi cinquant’anni. Lui giustamente mi ha risposto che gli avevo detto la stessa cosa prima di SPAL-Frosinone. Ma in fondo non è così? Ora sarà Brescia-SPAL a diventare la partita più importante dell’ultimo mezzo secolo e così via. Lo diventeranno tutte da qui alla fine”.

Ormai da mesi si parla di rinnovo di contratto per mister Semplici, ma ancora non si registrano novità. Dipende tutto dalla categoria in cui giocherà la SPAL nella prossima stagione?
“Penso che in un momento del genere la cosa più importante sia stare concentrati su quello che va fatto in campo, senza perdere tempo ed energie in altre questioni. Ora il nostro pensiero è vincere le partite che restano. Se dovessimo fare qualcosa di straordinario è chiaro che sarebbe un bene per tutti quanti: dai giocatori fino alla dirigenza. Credo sia inutile fossilizzarsi sui dettagli del rinnovo di Semplici o sulle scadenze di contratto dei giocatori. Sono convinto che Semplici voglia rimanere alla SPAL: in questo momento ne stiamo parlando, ma è evidente che non c’è l’accordo perché altrimenti avremmo firmato. Non si discute di milioni di euro, quindi stare a discutere di minimi particolari in un momento del genere ci pare quasi superfluo”.

Quindi la questione è stata temporaneamente congelata per cause di forza maggiore?
“Sostanzialmente sì”.

Nel frattempo in questa settimana si attendono novità per quanto riguarda la situazione di Arini. Che aria tira a riguardo?
“Nessuna aria particolare. Venerdì è prevista l’udienza, per lunedì si attende la sentenza. La speranza è che Arini venga assolto, ma in qualunque caso prenderemo atto di quello che sarà. Mariano è seguito da uno dei migliori avvocati in circolazione ed è stato fatto tutto il possibile per dimostrare che non ha sbagliato”.

In caso di squalifica il reparto centrale vedrebbe le alternative diminuire vista anche l’indisponibilità prolungata di Pontisso.
“Personalmente mi auguro che Simone possa rientrare almeno parzialmente la prossima settimana. Ora è a Udine per curare l’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio, una volta completati i venti giorni di terapia speriamo di reinserirlo”.

Bonifazi e Gasparetto come stanno?
“Kevin farà un controllo giovedì, per Brescia è difficile recuperarlo, più probabile rientri contro il Trapani. Daniele invece ha patito una piccola distorsione, ma sembra nulla di serio”.



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