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La notizia del passaggio di Marco Borriello dal Cagliari alla SPAL è già vecchia di tre giorni, ma l’eco creata dal trasferimento non accenna a diminuire. Dopo il primo post su Instagram del centravanti (in cui dava una prima spiegazione dell’addio) sono arrivate le parole – non certo dolci – del presidente cagliaritano Tommaso Giulini nel prepartita di Juventus-Cagliari: “E’ mancata un po’ di riconoscenza per la società e la città, soprattutto c’è stata una mancanza di rispetto verso l’allenatore, il gruppo e i compagni: è finita come doveva finire. C’è chi gioca per la maglia, chi per altri valori, e i nostri valori sono altri: alla SPAL prenderà il doppio di quello che prendeva al Cagliari, in bocca al lupo. Io non posso pretendere che tutti amino la maglia, ma dobbiamo pretendere che la maglia venga rispettata fino in fondo, in questo caso non è stato così e penso sia soprattutto per questioni economiche, visto che mi è capitato di avere sott’occhio il suo contratto alla SPAL…“.

Borriello si è sentito in dovere di contro-replicare con un altro post (non esattamente impeccabile sotto il profilo grammaticale) pubblicato sul suo profilo ufficiale di Instagram. Di seguito il testo integrale (opportunamente corretto sotto il profilo linguistico): “Ho atteso qualche ora in più per rimanere concentrato sulla partita di ieri sera, ma dopo quanto è stato detto in questi giorni dal presidente del Cagliari è giusto fare chiarezza. Innanzitutto penso che sia una grandissima caduta di stile che il presidente del Cagliari calcio parli di cifre del mio contratto. Le sue dichiarazioni sono state assolutamente false! I motivi per cui sono andato via da Cagliari li ho elencati nel post precedente, quindi ci tengo a precisare che non sono andato via per soldi, se avessi voluto andar via per soldi lo avrei fatto questa estate. Vi spiego i motivi. Quando domenica scorsa ho chiesto di andare via al direttore e al presidente, non avevo accordi con nessuna squadra, infatti ho chiesto alla società di aiutarmi a trovare una sistemazione con uno scambio o con una vendita. Al mercoledì della stessa settimana una squadra di serie A (che non era la SPAL) ha proposto al Cagliari due calciatori per uno scambio con il sottoscritto, scambio rifiutato dalla società. Al giovedì, nonostante io mi fossi allenato duramente come sempre tutta la settimana, il direttore mi dice che non ero convocato per motivi disciplinari (cosa smentita da Rastelli sabato sera) e per due giorni diversi giornali vicini alla società hanno insinuato che avessi litigato col Rastelli, cosa assolutamente non vera! Siccome nel calcio la voce circola veloce ed io ho anche un agente che lavora per me, appena si e’ saputo che c’era la possibilità di lasciare Cagliari, il mio agente ed io abbiamo ricevuto chiamate da 7 squadre (4 di serie A, 2 Serie B e una estera). Lo scorso anno sono stato il terzo miglior marcatore italiano con 20 reti stagionali, normale avere molte richieste. Tra queste la SPAL è stata la più veloce e convincente e ho accettato subito il progetto tecnico. Il Cagliari ha accettato l’offerta ottenendo anche benefici economici. E’ falso quanto detto dal presidente del Cagliari in merito al mio guadagno! Le cifre sono esattamente le stesse che ho percepito nella passata stagione dal Cagliari. Nel Cagliari avevo premi facilmente raggiungibili mentre con la SPAL ho un contratto di base più alto, ma i premi facilmente raggiungibili non sono stati aggiunti. L’unico vantaggio che ho ottenuto è stato un anno in più di contratto garantito, cosa che non avevo al Cagliari perché il rinnovo di questa estate non è stato un reale rinnovo, ma un contratto che sarebbe stato garantito solo se avessi fatto 8 reti a salvezza acquisita (con 7 gol e salvezza non sarebbe stato valido). Le dichiarazioni del presidente del Cagliari sono state false e cattive e mi hanno messo contro un popolo e una terra che io ho sempre rispettato, onorando la maglia e comportandomi sempre come un professionista esemplare e fuori. Vorrei essere ricordato dai tifosi del Cagliari come un uomo che ha sempre dato tutto per la maglia, onorandola fino all’ultimo allenamento. La vita è fatta di scelte, ovviamente le mie decisioni non possono essere condivise da tutti, ma chiedo rispetto per la scelta che ho fatto. Non voglio più tornare su questo argomento, sono stato trasparente come sempre sono stato nella mia vita. Questa è tutta la verità. 
Ps.: Con il raggiungimento dell’undicesimo posto nella passata stagione i calciatori del Cagliari hanno ottenuto 60mila euro di premio. Insieme al presidente del Cagliari ho deciso di devolverli in beneficenza entro Natale… destinazione ancora da definire!“.

Sull’argomento si è espresso anche il presidente della SPAL Walter Mattioli, contattato nella mattinata di lunedì da Radio Sportiva:  “Non è vero dell’offerta doppia, questa cosa non corrisponde a verità. Borriello non è venuto a Ferrara per soldi. La Spal non ha mai fatto offerte doppie rispetto al suo accordo precedente, posso assicurare che l’accordo è per cifre più o meno equivalenti a quelle che già prendeva”.
Mattioli ha anche aggiunto una battuta sulle prossime operazioni di mercato: “Facciamo un pensierino a Kasami e su qualcun altro perché dobbiamo completare il gruppo: oltre a confermare tanti di quelli dello scorso anno abbiamo cercato giovani o gente che ha bisogno di rilanciarsi”.



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