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Ancora San Siro, ancora un 2-0, ancora un rigore – anzi due – a segnare il destino di una SPAL che incassa la terza sconfitta consecutiva in campionato. Contro il Milan il primo penalty della serata – netto – ha sbloccato la partita, il secondo – un pochino più discutibile – ha sigillato il risultato per i rossoneri. Le parziali analogie con l’esibizione di dieci giorni fa si fermano sostanzialmente qui, perché non è intervenuto il VAR negli episodi incriminati, ma soprattutto non si è vista una SPAL altrettanto ispirata in fase offensiva. I biancazzurri hanno chiuso il match del “Meazza” senza mai calciare nello specchio della porta al cospetto di un avversario evidentemente superiore sotto ogni punto di vista.

La SPAL ha comunque iniziato con le idee chiare, senza timore, impostando un 532 ordinato e grintoso e un segnale è arrivato fin dal primo pallone recuperato con un bel tackle di Grassi su Calhanoglu. Lazzari ha subito messo alla prova lo scatto di Rodriguez sulla corsia sinistra, chiamando Zapata a una chiusura che ha fatto ben sperare il migliaio di spallini confinato in terzo anello. Il Milan tuttavia non si è scomposto e ha tessuto la sua tela con tranquillità, dando l’impressione di voler studiare le sue possibilità di far male. Nel primo quarto d’ora la squadra di Montella è arrivata al tiro solo da fuori area con Rodriguez e Kalinic, a testimonianza di una difesa quadrata da parte della SPAL. I problemi per Gomis sono iniziati al 20′, quando si è ritrovato Abate a non più di una decina di metri ed è stato costretto ad alzare il destro a colpo sicuro dell’esterno avversario. Non è andata altrettanto bene cinque minuti dopo, quando il portiere ha agganciato il piede di Kalinic a due passi dalla linea di porta in seguito a una respinta corta su un tiro di Rodriguez. Abisso non ha avuto dubbi: rigore. Nell’occasione decisiva una disattenzione di Mora che si è fatto sorprendere allo stesso Rodriguez mentre era di spalle, in attesa di controllare e ripartire. Il penalty è stato trasformato impeccabilmente dallo stesso Rodriguez e da lì per la SPAL è iniziata una partita diversa. Che ha visto i biancazzurri barcollare per un po’ (conclusioni di Romagnoli e Silva) e poi provare a imbastire qualcosa in attacco, ma senza grande successo. I biancazzurri non sono mai riusciti a innescare il gioco sulle fasce, né hanno trovato particolari sbocchi dalla trequarti in su anche a fronte di un genuino impegno da parte della coppia Antenucci-Paloschi. L’unica incursione degna di nota si è registrata al 38′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con Felipe a pochi passi da una deviazione sotto porta su suggerimento di Antenucci. Pur senza fare chissà cosa, il Milan è andato al riposo in vantaggio, applaudito dal proprio pubblico.

Il copione nella ripresa non è cambiato di molto: Milan a fare la partita forte della superiorità tecnica e fisica, SPAL impegnata in una difesa ordinata e tentativi di ripartenza. A parte il brivido provocato da una deviazione di Salamon su un cross di Rodriguez, con palla a colpire l’esterno della rete, e un tiro di Kessié da posizione defilata, l’avvio non ha riservato grandi soddisfazioni per l’attacco rossonero. Anzi, l’azione offensiva interessante l’ha confezionata la SPAL, con un colpo di testa di Mattiello su traversone di Lazzari: è toccato a Bonucci togliere la palla dai pressi della linea di porta, con Donnarumma colto fuori tempo. Purtroppo per la SPAL, anche alla Scala del Calcio possono andare in scena copioni prevedibili: così, poco dopo il quarto d’ora di gioco, Kessié ha dato un saggio del suo strapotere fisico in piena area, costringendo Felipe ad un intervento in ritardo. Per la seconda volta in serata Abisso ha indicato il dischetto degli undici metri ed è sembrata una sorta di sentenza. Semplici ha provato a giocarsi le carte Schiattarella e Borriello (al posto di Grassi e Paloschi), ma non è servito a molto, se non a collezionare qualche calcio d’angolo. Su uno di questi Salamon ha rischiato di mettere in apprensione la difesa di casa, ma ancora una volta Bonucci ha provveduto a intervenire tempestivamente.
Per la SPAL ora c’è un altro impegno quasi proibitivo: sabato al “Mazza” arriva il Napoli di Maurizio Sarri.

MILAN-SPAL 2-0 (pt 1-0)

MILAN (352): Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Abate, Kessié, Biglia (dal 37′ s.t. Locatelli), Calhanoglu (dal 30′ s.t. Bonaventura), Rodriguez; André Silva, Kalinic (dal 17′ s.t. Suso). A disp.: Storari, Donnarumma A., Calabria, Mauri, Borini, Musacchio, Paletta, Gabbia, Cutrone. All.: Montella.
SPAL (352): Gomis; Salamon, Vicari, Felipe (dal 26′ s.t. Schiavon); Lazzari, Grassi (dal 13′ s.t. Schiattarella), Viviani, Mora, Mattiello; Antenucci, Paloschi (dal 17′ s.t. Borriello). A disp.: Poluzzi, Marchegiani, Cremonesi, Bellemo, Bonazzoli, Pa Konate, Vaisanen, Vitale, Costa. All.: Semplici.

Arbitro: Sig. Abisso di Palermo (ass.ti: Marrazzo e Del Giovanei; IV uomo: Nasca; VAR: Tagliavento e Di Martino).
RETI: 26′ p.t. rig. Rodriguez (M); 16′ s.t. rig. Kessié (M).
Ammoniti: Schiattarella (S), Schiavon (S), Romagnoli (M).
Note: serata fresca, campo in eccellenti condizioni. Angoli: 9-8. Recuperi: 1′ p.t., 4′ s.t.



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